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Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 18 luglio 2015

Ferrata Pesciola allo Zucco Pesciola 18-07-2015

Quando: 18 luglio 2015
Chi c'era: Tiziano, Alberto ed Eva
Percorso: Funivia Piani di Bobbio (1640m) - Rifugio Lecco (1779m) - Bocchetta di Pesciola (1750m) - Sentiero degli Stradini - Ferrata Pesciola - Zucco Pesciola (2161m) - Canale della Madonnina - Rifugio Lecco (1779m) - Funivia Piani di Bobbio (1640m)
Sentieri: 30
Difficoltà escursionismo proposta:  EEA (escursionisti esperti attrezzati)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: percorso NON adatto ai cani
Logistica cane: il rifugio Lecco NON accetta i cani
Acqua: solo nei rifugi dislocati al piano
Tempo relativo all'uscita: 3 h 40 min. l'andata, 2 h il ritorno

Andiamo di qui, andiamo di la, facciamo di qui, facciamo di la.... e visto che non volevo finire a fare niente (come succede di solito quando inizio così), decido: vado al Pesciola, chi c'è c'è, chi non c'è non c'è.



All'appello rispondono in due: Alberto di MontagnaForum ed Eva di Facebook, appuntamento per prendere la prima cabinovia di Barzio e tutti verso il rifugio Lecco.


Da qui prendiamo il sentiero 30, detto degli Stradini, che collega Bobbio ad Artavaggio.


Pochi minuti dopo, come si vede anche dalla foto precedente, siamo alla Bocchetta di Pesciola.
All'orizzonte vediamo la balena bianca.



L'attacco della ferrata si trova pochi metri sopra al sentiero che taglia completamente tutto il crinale.


Ecco il cartello segnalatore.


Poco più sopra si vede il cartello di inizio ed il primo torrione da superare sulla destra.


L'inizio delle catene. Fortunatamente l'informazione sull'insolazione della via era corretta: se la si percorre di mattino, buona parte rimane all'ombra.... altrimenti, polli allo spiedo ben cotti.


Questa ferrata è difficile, da escludere per i principianti, la verticalità ed i numerosi camini e diedri ne fanno da padrona.


In compenso il panorama è eccezionale, paragonabile a quello delle Grigne o, esagerando, anche alle Dolomiti. 


Dopo aver passato il primo torrione, si scende in una gola. Qui, un piccolo sentiero a sinistra permette di ricongiungersi alla base e permette di tornare indietro. Da qui in avanti la via è ancora più difficile.


(foto di Alberto)

Se si decide di proseguire, arriva il primo muro da superare: un dietro dove bisogna usare tecniche di arrampicata se non si vuole ghisare immediatamente le braccia.


Opposizione, spaccate e bilanciamento......sono le parole ed i movimenti per riassumere la via.
Continuiamo a salire verticalmente.


Punto panoramico con vista sul secondo muro...


....la placca della variante difficile.


Tecnica, tecnica ed ancora tecnica...... così si arriva riposati.....


.....alla vera sfida.


Alberto parte per la variante MOLTO DIFFICILE.


Qui o si è capaci o si arriva direttamente a terra.


La prima parte è in completo strapiombo, fino ad arrivare ad un appoggio per i piedi dove riposare e ripartire in completa verticalità.


Ho provato a fare una foto all'intero tratto ma non mi è venuta bene.


Eva, avendo avuto qualche problema prima, decide di prendere la via facile che consiste in un pezzo di sentiero attrezzato che si sviluppa lateralmente e che poi si ricongiungerà al tratto difficile.


Io la seguo per tenergli compagnia (ritornerò con più fresco a provare il tratto difficile).
La particolarità di questa variante consiste nel dover superare un piccolo buco.....


....e dover passare poi su di una scaletta per poter tornare sulla guglia, o torrione, principale, di salita.


Qui si vede bene a sinistra il sentiero della via facile ed a destra la catena del difficile.


Da qui in avanti, non dico che diventa facile, ma non si troveranno altre difficoltà paragonate a quelle precedenti.


Siamo quasi arrivati, manca solo l'ultimo torrione.


Il paesaggio è grandioso (Grigne).


Ma chi ti troviamo sulla strada ??? A pochi metri da noi passa la via che percorre la Cresta Ongania.


Qui vediamo anche il sentiero che ne collega due salti


Panorama.


Arrivati.......sì però......che caldo !!!!!!

(foto di Alberto)

Foto di gruppo in cima allo Zucco Pesciola.


(foto di Alberto)

Cima dello Zuccone Campelli.


Vista sui Piani di Bobbio.


Ciò che  sale... scende !!! Ok, quindi noi dove scendiamo ?? Dal Canalone della Madonnina.


Mentre già mi stavo immaginando rotolare a valle come una palla, mi rassicuro della non elevata pendenza del canale e con tranquillità, scendo a valle.


(foto di Alberto)

Credo che anche Eva era un po' preoccupata, più che altro per la scelta di calzature con poco grip.... ma alla fine, è rotolat.....emmm, scesa anche lei dal canale.


Seguendo gli sfasciumi, ci portiamo al centro dell'anfiteatro dei Campelli....


....dove riprendiamo il sentiero per tornare al rifugio.


FINE.

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