Consigliato da noi in questo periodo

Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 27 febbraio 2021

Canalone Caimi (variante sinistra) 27-02-2021

Quando: 27 febbraio 2021
Chi c'era: Tiziano
Percorso: Piani Resinelli (1284m) - Cresta Cermenati - Direttissima - Canalone Caimi - Grigna Meridionale o Grignetta (2184m) - Cresta Cermenati - Piani Resinelli (1284m)
Sentieri: 8 - 7
Difficoltà escursionismo proposta: EEA
Difficoltà ferrata: -
Difficoltà alpinistica proposta: I - F+ (la normale) / II - AD- (la variante con presenza di salto di roccia finale)
Tipo di salita alpinistica proposta: A (la normale) / AG (la variante con presenza di salto di roccia finale)
Difficoltà cane proposta: il percorso NON è adatto ai cani.
Logistica cane: -
Acqua: presenza di bar/ristoranti ai Piani Resinelli.
Tempo relativo all'uscita: 3 h. 45 min. l'andata, 3 h. 30 min. il ritorno. 

"Caimi, ultima chiamata !"

Mappa satellitare del percorso fatto.


Sempre più strani questi inverni a bassa quota e sempre più difficile valutare la pericolosità dell'itinerario. Decido di partire presto la mattina ed inizio a camminare all'alba dai Piani Resinelli ma pochi passi sulla neve per strada è già capisco che partire un'oretta prima era meglio.


La direzione è quella del rifugio Porta e percorro la strada quasi totalmente libera dalla neve.


Oggi è quel periodo del mese dove la luna è piena ed io la scambio per una parabola un po' troppo cresciuta, affrancata ad un balcone, fino ad accorgermi della mia castroneria. E' da molto che non faccio una notturna e mi manca molto.


Non passo dal rifugio vero e proprio ma prendo una scorciatoia posta poco prima che si ricongiunge al sentiero originale. Davanti a me, il canale, l'ultimo spiazzo di neve di questo versante, mi saluta.


Bivio iniziale conosciutissimo, oggi prenderò la Direttissima n°8, dove incontrerò il canale e poi scenderò di nuovo qui per la Cresta Cermenati n°7.


Il sentiero della Direttissima non porta in maniera veloce in cima, come vorrebbe suggerire il nome, ma è il sentiero che si percorre più velocemente per raggiungere canali e vie di arrampicata.


Giungo al traverso con il canale Caimi, mi preparo indossando l'attrezzatura ed inizio a salire. La neve non è super-compatta, anzi, inizia già a far capire che per lei la stagione è alla fine; niente di pericoloso a livello di slavine, solo i normali pericoli che si incontrano in un canale alla fine della suo ciclo invernale.


Oltre a me ci son altre persone che lo salgono ed incontro anche alcuni individui che lo scendono.
L'attrezzatura da indossare e da avere con se in questi casi è molto importante perché, anche questa volta, incontro un gruppo di camosci che attraversano i ripidi pendii smuovendo numerosi sassi, di dimensioni non piccole, da un canalino laterale che mi obbligano a spostarmi per non essere colpito. Avviso chi mi segue della scarica in atto.


Dopo il passaggio degli animali selvatici, torna tutto nel silenzio della gola.
Il canale Caimi ha difficoltà contenute, se in condizione, e permette anche di seguire una variante detta "di sinistra" che con una difficoltà maggiore porta ad un'uscita poco più elevata.
In questa foto si vede il bivio che divide le due uscite.


Io decido di prendere la variante, di conseguenza, lascio la traccia più marcata e prendo quella meno battuta. Prima di me sono saliti già altri due signori, faccio le mie valutazioni sul posto, confermo la decisione e parto, ben consapevole che il salto di roccia finale sarà già esposto. La pendenza di salita cambia, da un inizio un po' sfondoso perché esposto al sole, passo a passaggi di neve dura e compatta con maggiore pendenza ma sempre a fine del suo ciclo. 


 Arrivo in prossimità del salto roccioso, e come previsto, è spoglio, anche più spoglio di quello che pensavo.


Questo passaggio è molto pericoloso, va affrontato uno alla volta e con le dovute accortezze. La roccia è completamente marcia e ogni appiglio va testato prima di caricarlo. Una coppia di ragazzi davanti a me, non sentendosela, decidono di tornare indietro, un altra dietro, invece, di proseguire. Prima di intraprendere questa variante, bisogna conoscere bene le proprie capacità. Supero l'ostacolo e sbuco sulla Cermenati. Nella foto si vedono le due diverse uscite: la normale in basso a sinistra ancora bella innevata e la variante completamente spoglia in primo piano.


Uscito dal canale, faccio una pausa per recuperare qualche energia da spendere sul percorso che mi rimane per arrivare in cima.


Ormai la neve sul versante solivo se ne sta andando ed il canalino che porta in vetta va salito in parte sulla neve e in parte sul sentiero.


Il tratto finale con le catene è scomparso sotto la neve e la traccia tende paurosamente verso sinistra (per paurosamente intendo che la trovo troppo esposta rispetto alla linea originale e qualche dubbio che appoggi nel vuoto mi passa nella testa).


Sul cucuzzolo della montagna... c'è un altra montagna. 
(Grigna Settentrionale o Grignone - Grignone invernale dal Sacro Cuore 23-02-2014).


In vetta spicca il bivacco ad igloo che assomiglia ad un modulo lunare, trovo anche molti gracchi a chiedere cibo e con poca paura dell'uomo. Mangio velocemente qualcosa, mi disseto e scendo subito, voglio evitare l'assembramento che si sta formando.


Ridiscendo il sentiero fatto all'andata incrociando un mondo di gente, di ogni età e di ogni genere e questo mi spaventa non poco vedendo certe scene e strane attrezzature. Non voglio rimanere bloccato in mezzo alla folla e continuo a scendere. Arrivo al bivio con il sentiero delle Capre...


...e continuo a scendere dalla normale Cermenati che come al solito, mi fa penare entrambe le mie ginocchia non più nuove.


Ripasso dall'uscita della variante...


...poi dall'uscita della normale.


Oltrepasso un bellissimo pinnacolo.


Giungo poco sotto la metà della via dove decido di togliere i ramponi; durante la salita fuori dal canale e la discesa, si sono alternati tratti innevati a tratti spogli, un tormento per chi indossa dei ramponi.


Ora basta scendere dal sentiero, non ci si può sbagliare e giunti di nuovo alla base, rincontro il cartello della mattina con il bivio della direttissima, concludendo il giro ad anello. Ora però lo stomaco inizia a mandarmi segnali inconfutabili: "cibo...fame....mezzogiorno....manca molto?". Scendendo ho notato che il parcheggio è stracolmo, sui sentieri è pieno di gente, dal rifugio giungono molte voci... cosa faccio? Al mio fianco noto un boschetto in piano con un manto nevoso immacolato e ne approfitto: mi isolo su di una roccetta che spunta dalla neve e consumo il mio pranzo, non sarà il posto più isolato del mondo ma mi permette di fermarmi in disparte, mangiare con calma, scottarmi al sole come mio solito, sentire un po' di natura (intervallata da gente poco educata) e vivere la montagna in modo tranquillo come piace a me prima di buttarmi nella mischia del parcheggio e tornare a casa.


CONCLUSIONI FINALI:
Andare in montagna è bello, mi piace e mi permette di calmarmi ma per fortuna o purtroppo, in questo periodo è soggetta ad un assalto incessante di persone che molte volte non sono preparate ad affrontare certi tipi di itinerari e spesso noto una certa "arroganza" (passatemi il termine) nel pretendere il passaggio e lo spazio dovuto. Spero tanto che sia un momento, che le vere persone che poi rimarranno a camminare nel mondo della montagna capiscano e si adattino ai tempi ed ai modi "diversi" e rispettosi verso un ambiente che non è solo un "oggetto" da usare a proprio piacimento ma un mondo a parte, da visitare e rispettare.


Se volete, potete visionare lo stesso percorso di salita ma con discesa alternativa fatto anni prima:


FINE

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