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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

venerdì 1 novembre 2013

Rifugio Cesare Ponti 01-11-2013

Quando: 01 novembre 2013
Chi c'era: Tiziano, Adelina, Giuliana e Dritan 
Percorso: Piana di Preda Rossa (circa 1950m) - Rifugio Cesare Ponti (2553m)
Difficoltà escursionismo: E (escursionistico)
Tempo: 3 h l'andata, 2 h il ritorno

Nell'aria la voglia di cambiare, vedere nuovi paesaggi e respirare di nuovo quell'aria che solo le grandi cime ti possono dare.

Remore dell'uscita in Val di Mello, tramite i miei nuovi libri comprati sulla montagna ed una sbirciata in internet.... programmo la prossima meta: Rifugio Cesare Ponti al cospetto del Disgrazia.


Raggiungiamo la piana di Preda Rossa dopo aver pagato per il transito sulla strada agro-silvo-pastorale che parte da Filorera e ci porta al cospetto di sua maestà il monte Disgrazia.


Sono ancora al parcheggio ma capisco che questa uscita ne vale la pena.
Ci prepariamo e ci copriamo un po' visto il freddo del mattino e ci incamminiamo lungo il percorso.


Le indicazioni sono ben segnate per arrivare al rifugio..... ma si possono incontrare numerose scorciatoie o deviazioni ugualmente interessanti.


Questa è la prima: si può decidere se percorrere la piana sul lato destro o sinistro a secondo se si attraversa questo ponte. Noi seguiamo le indicazioni dei cartelli e teniamo la sinistra.


E' davvero molto bello, il fatto poi che non ci sia gente, rende il tutto un posto meraviglioso e lontanissimo.


La piana è caratterizzata dal passaggio di un torrente "Torrente valle di Preda Rossa" che permette a diverse specie di organismi di riprodursi e trovare casa.


Non è passato molto che Dritan subito si spoglia.
In effetti, camminando, si sta bene anche con qualche indumento in meno.


Restando a sinistra il percorso suggerisce di passare su dei ponti e su delle passerelle per evitare di danneggiare l'ecosistema e per non sprofondare in qualche pozza d'acqua di una certa profondità.


Lungo l'andata, una possibile deviazione per un punto panoramico....


....più precisamente, questo.


Continuiamo a restare sulla sinistra (faccia a monte) della piana dirigendoci verso la sua fine.


Iniziamo ora a salire per portarci su un secondo piano poco distante dal precedente.


Il sentiero ora costeggia il torrente ed a volte viene anche inondato da esso.



Voltandosi indietro si gusta il paesaggio.


Piccola grotta.... in caso di emergenza.


Oltre alla bellezza al nostro livello, possiamo osservare anche tutta la meravigliosa cresta che delimita la valle.... sono tutte cime di grande rispetto.


Ogni volta che si guarda indietro è una meraviglia.


Arriviamo sulla seconda piana.


All'inizio di questa piccola pianura, il torrente sembra quasi spiccare un salto verso il basso.



Noi però proseguiamo dritti, nel ritorno ci fermeremo a fare qualche foto.


Lungo la tratta in piano troviamo due bivi, il primo è un ponticello di legno che scopriremo poi permette di compiere un anello e tornare indietro, mentre il secondo è quello che porta ad un altra meta.


Ora però iniziamo a salire di quota. Percorriamo un sentiero che tramite numerosi tornanti ci porta a guadagnare una discreta altitudine rispetto alla distanza che ci separa ancora.
In questa foto panoramica si vedono bene le due piane con il torrente che scorre.


Corni Bruciati..... magnifici.


Dopo una bella "rampata", il sentiero prosegue con una pendenza inferiore.
A tratti ci sembra di essere sul sentiero che porta alla Gianetti: "sembra non arrivare mai, eppure il rifugio deve essere vicino".


Giunti in prossimità di una madonnina, riusciamo a vedere finalmente la meta......


....però tra il vederla e l'arrivarci........uguale alla Gianetti !!!
Il maltempo dei giorni precedenti hanno regalato a questo posto una sbrizzolata di neve a quote più basse.
Con calma e piede fermo, continuiamo sulla nostra strada facendo attenzione a non scivolare sul ghiaccio o su pietre troppo bagnate.


"E' lì..... ma non ci si arriva mai !!!!!!!"


Dritan...... sulla neve...... fa' Dritan !!!


Proprio appena sotto al rifugio, passiamo da questo tratto non proprio sicuro a causa della neve, del ghiaccio e delle rocce bagnate.


Arrivati !!!!!


La prima cosa che fanno le donne è mettersi al riparo dal freddo, Dritan girovaga blaterando di partire al volo e farsi qualche cima li vicino, mentre io, mi dedico a fare foto.


Rifugio Cesare Ponti.



Il rifugio ha una stanza invernale per emergenze con 6 posti letto ed un telefono per chiamare i soccorsi.


Vicino al rifugio un crocefisso con dedica. Purtroppo le nuvole ci hanno raggiunte e le cime rimangono nascoste.


Al sicuro nel rifugio.


Ogni tanto, qualche secondo, si concedono le cime verso valle.
Corni Bruciati.


La mia intenzione iniziale era quella di riuscire ad arrivare fino alla bocchetta Roma, che dovrebbe vedersi in questa foto, ma le pessime condizione del meteo e la traccia sparita sotto la neve, mi hanno fatto desistere.


E poi..... qualcuno aveva freddo ed aspettare qualche ora così all'addiaccio...... naaaaa !!!!


Mangiamo qualcosa per prendere forza, dobbiamo ancora scendere.
Durante la pausa, le nuvole all'orizzonte e quelle vicino a noi, ci hanno fatto visita, raggiungendoci e superandoci di altitudine.


Parte della discesa la faremo nella nebbia.


Ripercorriamo a ritroso il sentiero fatto ed abbassandoci di quota, spuntiamo sotto le nuvole.


Essendo ora sotto di loro, ritorniamo a vedere la piana di Preda Rossa.


Durante la discesa c'era l'idea di percorrere un altro sentiero ma a causa della neve e della nebbia, non siamo riusciti a trovarlo. Pazienza, ripercorriamo il medesimo sentiero di salita.


Andando a valle riusciamo a vedere meglio la salita fatta al mattino.....


....ed anche dove si sviluppava.


Alla piana superiore, un momento di relax.


Vista l'ora non troppo tarda, decidiamo di fermaci più avanti a fare foto.


Il punto scelto è dove finisce la piana ed inizia il sentiero di collegamento a quella inferiore.


Qui diamo il meglio di noi a trovarci in postazioni a rischio acqua.


Ade vicino ad una cascata.


La cascata con tempi lunghi.....


....e con tempi brevi.
La differenza del tempo rendono le foto diverse ma ugualmente interessanti.


Momenti artistici di Ade.


Questa sembra una maschera e la pozza d'acqua, un occhio.


Ci tocca lasciare questo paradiso per discendere alle macchine.


Costeggiamo il torrente a ritroso......


.....fino a giungere alla grande piana inferiore.


Qui mi impunto io: "io non torno dallo stesso sentiero".... così dicendo, inizio a guadare tutti i rigagnoli che trovo sul mio cammino per passare sull'altro lato della valle.


In uno di questi..... 


.....trovo anche una rana.


Faccio cenno agli altri di seguirmi ma...... tornare indietro 20 m è troppo, quindi decidono di trovare un altro punto dove guadare.


Cammina che cammina.....


.....non trovano nessun modo per passare..... ma come al solito,la botta di c..o dei Fikaj fanno trovare all'ultimo un passaggio su rocce..... altrimenti sarebbe stato divertente perché sarebbero dovuti tornare indietro di molto.


Arrivando da un nuovo sentiero, mi ritrovo a passare il ponticello che la mattina non avevamo fatto e noto una roccia che mi fa' ricordare un luogo della Val di Mello.....di là c'era il bidet della Contessa.....questo quindi di chi è?


Riuniti tutti facciamo gli ultimi tratti di sentiero. 
Uno sguardo indietro per vedere qualcosa ma ahimè, è tutto avvolto nelle nubi. 


L'autunno in questa valle è molto più insidiato che nel resto del territorio.


Rivediamo di nuovo il parcheggio, siamo arrivati.


Come ultima chicca però, il meteo ed il luogo ci fanno dono di due paesaggi fiabeschi: il primo è un tramonto forzato tra due strati di nuvole...... incredibile....


....il secondo lo incontriamo lungo la strada di rientro.... 
.....qui sembra proprio di essere immersi in un incubo !!!!!


Considerazione finale: ottima uscita e contesto meraviglioso !!!!!
Sarebbe bello rivederlo con la neve e farlo anche in estate.

FINE

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