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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 18 marzo 2017

Zucco Angelone, via Condorpass (metà) 18-03-2017


Quando: 18 marzo 2017
Chi c'era: Tiziano, Federico e Cristian
Percorso: Funivia Barzio (810m) - Quarto sperone dello Zucco Angelone - via Condorpass
Sentieri: -
Difficoltà escursionismo proposta:  E (escursionistico) per il sentiero di avvicinamento
Difficoltà alpinistica proposta: 5a, 5b
Tipo di salita alpinistica proposta: AR
Sviluppo: 250 m, 9 lunghezze
Attrezzatura: si consiglia 10 rinvii e protezioni rimovibili (friend e nut), soste quasi tutte attrezzate.
Difficoltà cane proposta: percorso NON adatto ai cani
Logistica cane: sconsigliato portarlo, la base della via è un canale che scarica ed il percorso di discesa segue un'altro itinerario
Acqua: al bar della stazione
Tempo relativo all'uscita: 25 min. all'attacco, 4 h. la via (noi abbiamo impiegato 4 h per arrivare fino al tiro 7 per poi calarci in doppia)
Percorso GPS: -

Quando si parla di gradi lecchesi.....si parla di gradi lecchesi !!!!
Imboccare il sentiero seguendo le indicazioni per il "Quarto Sperone". Il sentiero è piuttosto piano fino a quando si giunge ad un bivio (palina il loco). Qui prendere il sentiero che piega a destra e guadagna velocemente quota salendo infine in un canale; poco prima del suo termine sulla sinistra si trova una grande edera, a destra della quale, in alto è visibile il diedro dove corre Condorpass (fittone resinato poco sopra il terrazzino di partenza).

Primo tiro: salire verticalmente lungo rocce appigliate in direzione dell'evidente diedro. Raggiunta la pianta che lo chiude è possibile raggiungere la sosta passando a sinistra lungo una placca o salendo verticalmente lungo delle rocce verticali adiacenti all'albero. 20 Mt., 5b.
Secondo tiro: non seguire i fittoni verticali ma abbassarsi un poco e traversare a sinistra, risalire un diedro aperto e passare a sinistra dello spigolo e di un tettino. Per rocce semplici raggiungere la sosta. 20 Mt., 4b
Terzo tiro: salire una fessurina, e poco oltre la bella placca compatta. Per terreno via via più semplice raggiungere la sosta alla base di una grande placca. 25 Mt., 5b.
Quarto tiro: traversare a sinistra sino a raggiungere una pianta. Qui salire per pochi metri il diedro aperto, indi traversare a sinistra in direzione di alcune belle fessure che salgono in obliquo verso destra. Raggiunta una fessura orizzontale traversare a sinistra. 30 Mt., 5a.
Quinto tiro: ancora a sinistra sino a raggiungere una spaccatura che si risale fino a dove possibile. Traversare poi a destra sino a raggiungere la sosta. 20 Mt., 4b.
Sesto tiro: salire la netta fessura sino al suo termine indi spostarsi a sinistra, aggirare lo spigolo e sostare. 20Mt., 4c.
Settimo tiro: lungo il camino (qualche appiglio molto unto) sino ad uscire su di una terrazza. Spostarsi un poco a destra e salire la placca. 35 Mt., 5b, 4c.
Ottavo tiro: traversare a sinistra sino alla spaccatura a che si supera con un passo iniziale faticoso. Obliquare a destra individuando sempre il tracciato più semplice fino al cospetto di un muretto verticale. Lo si supera e si giunge su di un ampio terrazzo dove si trovano due soste (una delle quali con anello di calata). 45 Mt., 5a, 4b.
Nono tiro: seguire il filo di cresta sino a raggiungere il bosco. 35 Mt., 4a, 2b

Discesa: Dal termine della via proseguire per il sentiero che sale qualche metro, poi piega a destra ed inizia scendere. Fare attenzione al punto in cui il sentiero piega a sinistra e scende nel bosco (non prendere a destra in direzione della cresta!). E' comunque abbastanza segnalato. Nel bosco si perde rapidamente e facilmente quota fino ad incontrare una strada carrozzabile che conduce nuovamente al parcheggio della funivia

Fonte: www.sassbaloss.com

Trovare una via all'Angelone non è semplice, le indicazioni scarseggiano e si corre anche il rischio di trovarsi su di una piazzola di sostata di un tiro senza neanche accorgersene, come mi è capitato, chiedendo informazioni sopra ad una cordata che si stava calando in doppia.
In ogni caso, riusciamo a trovare il canale di attacco, dove è evidente la frana scesa anni addietro.
Visto che mi porto dietro sempre uno zaino enorme, Federico mi appioppa il suo, facendo tornare voluminoso il mio zainetto appena svuotato.....sigh.
Partenza sulla prima lunghezza.



Segue da secondo Cristian e poi io chiudo la cordata recuperando il materiale.


Proseguiamo con i tiri: il secondo ed il terzo filano via normali, il quarto inizia a dare dei problemi. I resinati del quarto tiro si spostano a sinistra su di una placca un po' troppa liscia e protetta lunga, si decidere di evitare il problema infilandosi in un canalino "alberoso" dove sono costretto a svincolarmi tra gli alberi per non impigliarmi con lo zaino fino ad arrivare verso la fine ed essere obbligato a buttarmi in parete per non rimanere appeso su qualche ramo.
Raggiungiamo la quarta sosta dove anche una cordata sotto di noi, seguendoci nella boscaglia, ci raggiunge.



Quinto tiro. Il degenero. Io propongo di andare a sinistra, attraversare una placca, valutare se fare sosta su due chiodi posti a pochi metri e risalire una spaccatura. Cristian propone di salire dritti fino sotto al tetto. Federico parte inizialmente dritto per poi piegare verso destra, forse troppo a destra, e si ritrova sotto al tetto senza nessun chiodo per proteggersi, riesce a mettere una fettuccia a dei piccoli alberelli prima di approntare di petto la parte strapiombante. Riesce a passarla grazie ad un albero post proprio nel mezzo in alto del passaggio, obbligando pero' a fare lo stesso anche a noi portandosi dietro le corde e tenendole a destra dell'arbusto.


Dalla sosta vediamo altre persone su di un'altra via, dovrebbe essere Anabasi.


Federico arriva in sosta, secondo noi, la variante che ha fatto ha portato il grado sul 5c se non 6a.
Le cordate dietro di noi si ritirano tutte dopo aver visto il passaggio appena fatto; rimaniamo solo noi tre. Dall'alto ci recupera ed arrivati in sosta, si riposa un attimo e si riprende la calma per affrontare il sesto tiro.


La non certezza della via distrugge a poco a poco la mente, il non vedere più i chiodi sul sesto tiro continua a non aiutare ma Federico prosegue.


Riusciamo ad arrivare in sosta, quella prima del settimo tiro e del camino, ultima parte difficile prima dell'abbassarsi dei gradi.


Il tempo, il caldo e lo stresso si fanno sentire. Il canale sembra più difficile di quello che viene riportato dalla relazione. Prendiamo la decisione di interrompere l'ascesa e di tornare coi i piedi a terra.


Iniziamo a calarci. Com'è, come non è, fatto sta che "l'omino a perdere" per verificare la lunghezza delle corde tocca a me. Dopo aver attrezzato e preparato a scendere in doppia inizio a calarmi senza vedere la sosta ma con i compagni che mi assicurano che si trova proprio sotto di me.
Inizio a scendere da delle placche che fanno paura, vi sono chiodo posti in essere ma la gradazione deve essere molto alta. Piano piano scendo e verso metà corda riesco a vedere la sosta a pochi metri più a destra di me.....sono salvo !!!! Però....... già che ci siamo, dalla regia mi giunge il suggerimento di provare a scendere anche a quella sotto. Le corde sono arruffate al mio fianco, tento di lanciarne una per vedere se arriva alla sosta ma il vento me la sporta...... ci riprovo un'altra volta..... ed un altra....ma il vento continua soffiarmele vie......al diavolo, io ci provo !!! Avviso gli altri ed inizio a scendere. Giungo alla sosta, ancora una volta a sinistra di qualche metro ma stavolta, con le corde quasi alla fine. Una volta che "l'omino a perdere" ha testato la discesa, anche Cristian e Federico si calano per raggiungermi.


Prima Cristian.



Poi Federico.


Qui si vede bene che verso la fine bisogna spostarsi dalla verticale di calata per prendere gli anelli.


Ormai come "omino a perdere" ci ho preso gusto e mi ricalo per prima io alla ricerca della prossima sosta; due tiri sotto.


Da qui, con l'ultima calata, tocco terra, confermo la sicurezza della discesa e gli altri mi seguono, dopo aver fatto aperitivo e giocato a briscola come due vecchi amici....ahahaahahah.
Mettiamo via l'armamentario negli zaini e ripercorriamo a ritroso il sentiero che porta in stazione. 

Considerazione finale: prima di tutto un grosso complimenti a Federico che si è fatto 6 tiri da primo su di una via di tutto rispetto uscendo anche dal tracciato originale e superando la difficoltà incontrata, per quanto riguarda la giornata è stata comunque proficua, si è fatto esperienza e si è conosciuto l'ambiente che l'Angelone sa offrire e nel caso si tornerà a rifarla od a fare qualcosa sulle sue pareti, saremo in grado di valutare meglio la situazione e le problematiche che potremmo incontrare lungo la via.
Un grazie ancora ai due soci della cordata per la giornata trascorsa in allegria, chiacchierando, ridendo, scherzando ed a volte.....bestemmiando duro !!!!

(mani di Federico a fine giornata)

FINE

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