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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 8 settembre 2012

Fusine - Passo di Dordona - Foppolo 08-09-2012

Quando: 08 settembre 2012
Chi c'era: Tiziano, Adelina, Artur, Caterina, Davide
Percorso: Fusine (285m) - Rifugio Dordona (1960m) - Passo di Dordona (2061m) - Foppolo (1508m)
Tempo: 1,5 h da Fusine al rifugio Dordona - 0,5 h dal rifugio per il Passo di Dordona - 25 min. dal Passo di Dordona a Foppolo


Uscita in JEEP !!!!!!! Evvai !!!!!
Prima volta in jeep su strada sterrata adatta ai 4x4...... figata assurda!!!!

La partenza abbiamo deciso che avviene da Fusine, saliamo lungo il passo, oltrepassiamo e sdoganiamo a Foppolo.


Prima cosa da fare a Fusine è quella di pagare il permesso per poter utilizzare la strada.... non è molto, solo € 3, ed a me non dispiace visto che questi soldi aiutano a mantenere la strada in condizioni umane.


Messo il permesso giallo sul cruscotto si può partire.
Il primo tratto è in asfalto con curve in cemento.


In ogni caso, la strada rampa subito e le curve per la nostra jeep risultano alquanto strette.



Ecco a cosa servono i soldi per il permesso.... soldi spesi bene (o almeno a vista pare).


Percorriamo la strada con calma, godiamoci il fresco del bosco.


Qui si sta veramente bene.


Anche se non sembra, ad ogni curva ci alziamo rapidamente.... in fin dei conti sono 1800 metri circa di dislivello!!


Una decina di minuti dopo iniziamo a dominare la valle.



Incontriamo diverse tipologie di boschi.


Ogni tanto incrociamo anche stradine che portano ad abitazioni private.


Non tutta la strada è asfaltata.



L'unico punto dove sembra di essere su di una strada normale è questo punto, probabilmente perché è un punto pericoloso e bisognava rinforzare la tratta....


.... e toccandosi un po, alla fine dell'asfalto, una madonnina protegge chi attraversa la gola.


Da adesso fino alla fine..... solo sassi e pochi tratti in cemento.


Una volta raggiunta una certa altezza, ci si addentra nella Val Madre.


Raggiungiamo un altro paesino.




Probabilmente in questi luoghi i torrenti che si formano nelle conche delle vallette hanno un potere distruttivo non indifferente. Quasi ad ogni rigagnolo d'acqua ci sono lavori in corso per incanalare la loro forza distruttiva.


Dovunque vai in queste parti lui è sempre presente: il Disgrazia.


E' bellissimo stare qui, non c'è nessuno e si sta bene con il frescolino.



Ormai stiamo percorrendo la valle, le città non si vedono più, le uniche cosa che si vedono sono baite e lavori di sistemazione della strada.


Una teleferica dove hanno lasciato appeso un grosso tronco di legno.
Meglio non essere lì sotto !!!!


Casa posta nel nulla ma con un panorama da invidia.


Ponticello per attraversare il fiume.


In questa zona una valanga deve aver fatto parecchi danni, infatti la strada è stata costruita sopra le macerie.


Inoltre, le rocce sono state riutilizzate per spianare parte del tragitto.


Immaginate che forza deve avere questo ruscellino se hanno costruito bariere del genere.


Attraverso un altro ponticello, torniamo sul primo versante.


Alberi maestosi.


Giungiamo quasi in fondo alla valle dove i due versanti si uniscono.



Uno sguardo indietro, il Disgrazia non ci toglie gli occhi di dosso... addirittura si mette delle nuvole davanti per fare finta di niente, come una vecchia spia degli anni 50 con il suo giornale con due buchi per gli occhi.


Il muraglione del passo ci avvisa che stiamo arrivando al rifugio.


Uno sguardo indietro, si vede che la strada ha ricominciato a salire.


Adesso siamo circondati da numerose cime inserite in un anfiteatro naturale.





Arrivati al rifugio.


Rifugio Dordona.


Orario giusto giusto per la pappa !!!!


In una vignetta appesa nel locale c'è scritto "al Dordona si mangia da Dio"...... confermo!!!!!
E non solo io !!!!


Dopo aver pranzato ci siamo diretti al passo.....ed in questo piccolo tragitto ho guidato io: la sensazione è quella di guidare un tir di cui non si conoscono le grandezze, senza punti di riferimento e che bisogna guidare decisi perché altrimenti il numero dei giri del motore si abbassa paurosamente....
comunque è stato davvero interessante provare a guidare e se mi ricapita, non mi tiro più indietro.


Arrivati al Passo di Dordona.




Panoramica dalla bandiera verso la Val Madre, provincia di Sondrio.


La cima di oggi.


Un 360 gradi dal passo.




A pochi metri dalla vetta, vi sono presenti le trincee della famosissima Linea Cadorna, scavate durante la prima guerra mondiale.


Laggiù il rifugio da dove proveniamo.


Le cime ed i sentieri da poter percorrere sono numerosissimi, noi facciamo solo una veloce visita alle trincee.





Sbucando dall'altra parte.....


..... e tornando passando da sopra la grotta.


L'ora è tarda, bisogna ancora fare la discesa e tornare a casa, quindi si torna alla macchina.


Ma all'improvviso..... dalla loro tana, una graziosa famigliola di marmotte fa capolino.


Si torna in macchina, fuori i documenti, si entra in Bergamo.


Durante la discesa verso Foppolo si incontra un laghetto/pozzanghera.


La strada da questa parte è più ripida essendo più corta.




Bastano poche decine di minuti e si vede già Foppolo.


Qui è pieno di piste da sci.



Già arrivati.


Incontriamo una fontana e subito ne approfittiamo e ci beviamo un sorso d'acqua prima di ritoccare l'asfalto.


Scendendo in centro città si incontrano opere d'arte.



Ma visto che ormai avevamo preso la mano, durante la strada del rientro, abbiamo fatto una strada alternativa: a San Giovanni Bianco abbiamo deviato verso la Val Taleggio dirigendoci verso Culmine di San Pietro per poi uscire a Moggio, Cassina Valsassina, Maggio ed infine Ballabio...... alla fine della giornata abbiamo fatto 200 km!!!!!


FINE

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