Erna -salita dal passo del cammello n°18 e discesa dai sentieri n°7 e 1 - 30-09-2012

Quando: 30 settembre 2012

Chi c'era: Tiziano ed Emilio

Percorso: Piazzale della funivia (592 m) - Rifugio Marchett (1260 m) - Bocca d'Erna (1291 m)-Piazzale della funivia (592 m)

Difficoltà escursionismo: E (per escursionisti)

Tempo: 2 h per l'andata, 1,5 h per il ritorno

Uscita in una giornata uggiosa per fare un tuffo nel passato....tanta umidà, vecchi ricordi e molti funghi.

La giornata di sabato era stata cassata dalla pioggia e le due possibilità di uscita sfumate perchè non più realizzabili..... anche domenica doveva essere una giornata simile al giorno precedente ma fortunatamente non lo è stata.

La decisione di uscire è stata scelta in tempi record: io proponevo il pomeriggio, mio padre invece ha suggerito: "io tra mezzora sono pronto".... ok, andata, a rotta di collo ho preparato lo zaino con qualche cibaria per il pranzo, mi sono vestito e siamo partiti.

L'itinerario scelto è un percorso che in caso di pioggia, ci avrevve fatto raggiungere la macchina in tempi brevi.

Lo sguardo alla partenza si rivolge a sinistra questa volta, alla ricerca delle "gobbe" del cammello ed a cercare il passaggio che ci avrebbe portato in Erna.

Questo sentiero lo avevamo fatto entrambi, in occasioni diverse, con il comune denominatore temporale di averlo fatto molto tempo addietro.

Già alla partenza abbiamo notato che il tracciato non era più lo stesso.

Superando solo una casetta adibita a pollaio, siamo usciti su di una strada cementata che nessuno di noi aveva mai fatto.... entrambi ci ricordavamo di un sentiero che passava in mezzo a delle case private e che non toccava mai la strada.

Giunti ad un bivio, ci siamo fidati dell'istinto ed abbiamo scelto un sentiero.

Le indicazioni trovate ci hanno al quanto rincuorato.... una bellissima freccia che indicava di andare nella direzione da dove arrivavamo.

Imperterriti proseguiamo e la ragione ci giunge sopra una roccia.

La belleza di questo sentiero è il panorama che ti offre ed il fatto di passare vicino ai roccioni che fungono da bastioni dei Piani d'Erna.

Croce commemorativa.

Come dicevo prima, si passa a pochi metri di distanza dalla viva roccia.

Ed ecco spuntare il piccolo, grande, monte Melma immerso nella cornice con il San Martino, il Coltiglione e la Grigna.

La pendenza di questo sentiero è maggiore rispetto alla classica ascesa dal sentiero 1.

Monte Barro e Lecco.

Panoramica su Lecco.

Palloncino a forma di 8 incastrato tra i rami.

Dopo avere superato la parte di roccia, ci si immerge nella parte boschiva del sentiero.

Fino a giungere ai piani d'Erna.

Secondo voi, da che parte bisogna andare????

Superata l'ultima salita, giungiamo alla chiesetta della Madonna della Neve.....

....prima costruzione che si incontra arrivando al nucleo abitativo.

Vecchia generazione.

Nuova generazione.

Ed eccoci al rifugio Marchett.

Sullo sfondo il Due Mani ed una meridiana solare abbastanza precisa.

Questo edificio era molto tempo fà, il rifugio, che poi si è spostato nell'edificio posto dall'altro lato della strada.

Fontana con acqua potabile.

Bibite potabili.

Qui sono talmente avanti da avere un bicchiere ideato per non far variare la temperatura del liquido posto al suo interno dal contato con la mano!!!! Che storia !!!

Foto per testimoniare che c'ero anch'io.

Dopo aver mangiato e bevuto, ci dirigiamo verso la Bocca d'Erna.

Sullo sfondo ancora il Due Mani.

Durante la risalita ci si imbatte nella giostra "Tubing": il principio è facile, seduti su di un ciambellone gonfiato si scivola lungo il percorso.

Credevo che fosse più lungo.

Arriviamo alla Bocca.

Visto il tempo che non era dei migliori, decidiamo di non andare a vedere la croce perchè, con ovvie probabilità, il panorama che ci aspettava sarebbe stato solo di nuvole.

Iniziamo a scendere dal sentiero n°1..... solo che magicamente cambia numero e si trasforma in 7.

In ogni caso il sentiero si abbassava ed a noi andava bene.... al massimo, una volta capito dove eravamo, tagliavamo in mezzo ai boschi.

Spuntiamo a questo bivio: a sinistra si trova il 7 con indicazioni passo del Fo, dritti la sorgente Spreafico ed a destra.....

.....case.

Pausa di riflessione sul dafarsi.

Alla fine si sceglie il sentiero che porta alla fonte, anche se, secondo me, si poteva prendere quello che si insinuava tra le case.

Fonte Spreafico.

La strada è quella giusta.

Un cartello ci toglie ogni dubbio: direzione rifugio Stoppani.

Eccoci rispuntare sul sentiero n°1.

Sorgente del Kopp.

Arrivati alla Stoppani.

Da qui preferiamo scendere dal sentiero che porta al Magnodeno, perciò ci dirigiamo dietro al rifugio per prendere il collegamento quando a mio padre balena un idea....

Fauna del posto.

Piccolo esperimento fotografico con fotoritocco.

Oggi anche "flora" interessante !!!!

Conclusione finale: "buono il risotto giallo con un porcino".... a buon intenditore poche parole.

FINE