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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

domenica 1 dicembre 2013

Monte Berlinghera 01-12-2013

Quando: 01 dicembre 2013
Chi c'era: Tiziano 
Percorso: San Bartolomeo (1204m) - Alpe di Mezzo e Pescedo (1550m) - Bocchetta Chiaro (1666m) - Monte Berlinghera (1930m) - Alpe di Mezzo e Pescedo (1550m) - Alpe Godone (1425m) - Alpe Derschen (1530m) - Alpe Godone (1425m) - San Bartolomeo (1204m)
Difficoltà escursionismo: EE (escursioni esperti)
Tempo: 7 h l'intera giornata (2,5 h alla vetta)
Percorso GPS: non disponibile (mi dispiace ma ho avuto problemi con il cellulare)

Continuano le uscite in solitaria, questa volta in una zona inesplorata proprio sopra il lago di Como, nella città di Sorico, nella Riserva naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola.


La partenza avviene presso San Bartolomeo, o quasi, ovvero causa derapata ed inversione involontaria di quasi 180° dovuta al ghiaccio, decido di trovare un parcheggio sulla strada che porta alla chiesa. Fortunatamente lo trovo a poca distanza. Spengo la macchina, preparo lo zaino, faccio per far partire il programma che segnerà il percorso e................ batteria scarica...... la giornata è davvero iniziata bene !!
Pace, per oggi niente supporto tecnologico, fortunatamente sono un tipo pignolo e quando vado in un posto nuovo, una mappa in formato cartaceo me la porto sempre dietro. L'unica cosa positiva che mi si prospetta è il verificarsi dello stupendo panorama che godrò oggi.


In pochi minuti raggiungo la chiesetta dove trovo anche una fontana in memoria dei partigiani.


Scatto una foto anche alla brina/ghiaccio sul bordo della fontana che risulta molto strana..... compaiono delle righe con l'arcobaleno che partono dalle gocce ghiacciate verso il centro della fontana.


Dall'altra parte della strada, la chiesa, anche se non ne ha l'aspetto.


Pochi passi ancora e trovo il sentiero che taglia i tornarti della strada agro-silvo-pastorale. Oggi la strada la percorrerò solo in discesa, per la salita sfrutterò tutte le scorciatoie. Direzione Alpe di Mezzo.


Seguo quindi il sentiero che passa in mezzo al bosco.


Subito all'inizio passo accanto a delle abitazioni e penso a come sarebbe svegliarsi la mattina e guardare fuori dalla finestra.


Proseguo nel bosco fino a sbucare fuori con l'incrocio della strada, il panorama che si para davanti a me è il monte Sasso Canale.


La strada è innevata e ghiacciata.


Non è ricoperto tutto da un manto di neve, ma le temperature fredde della stagione, hanno aiutato a creare strane composizioni.


Alpe di Mezzo ed Alpe Pescedo.


Anche qui, trovo un'altra fontana dove potersi dissetare. Sullo sfondo l'Alpe di Mezzo.


Sul versante opposto l'Alpe Pescedo.


Una panoramica della vallata mentre continuo a salire.


Non mi soffermo tanto adesso, nel programma la visita ai due alpeggi è prevista per il primo pomeriggio.


Prendo il sentiero diretto, nel senso che seguo la traccia ed un gruppo di persone che seguono una linea abbastanza diretta che porta dalla piccola vallata alla Bocchetta Chiaro. Prima ho fotografato Pescedo adesso come soggetto c'è Mezzo.


Raggiungo la bocchetta ma non mi soffermo troppo, se salgo più in alto il panorama dovrebbe essere migliore.


Panoramica della Bocchetta Chiaro e del Sasso Canale mentre salgo alla conquista della vetta.


Una foto dedicata al Sasso Canale e alla sua cresta dove si sviluppa il percorso di salita.


A causa della neve il tracciato non risulta riconoscibile, decido si seguire le tracce presenti che puntano dirette in cima, senza ma e senza se, passando sopra arbusti e piante.... in poche parole, mi inerpico diretto facendo la cresta, sprofondando a volte e scivolando altre.


A volte si intuisce il reale percorso ma le orme non la seguono, passano in mezzo agli alberi e tendono sempre a restare in cresta...... comunque sia, il panorama è uno dei migliori: si vede la piana che porta a Chiavenna con l'ombra del monte che sto salendo.


Una volta spuntato in cresta fuori dalla boscaglia, mi ritrovo affianco alla croce che si intravvedeva dal basso...... questa però è solo l'anticima.


Dalla croce vedo la piana ed il lago sullo sfondo.


La vera cima è questa, devo solo raggiungerla.


Inizio a camminare tranquillo verso l'alto quando ad un certo punto inizio a sentire uno strano rumore: tum, tum, tum...... tum, tum, tum...... tum, tum, tum....... inizio a spaventarmi, mi giro di scatto e mi guardo attorno, spero non sia una valanga oppure una frana...... mi fermo immobile ed ascolto il più possibile per capire cosa sia: tum, tum, tum....... tum, tum, tum....... tum, tum, tum............solo quel rumore......... allora capisco: è il mio cuore !!! Per un istante non c'era altro rumore che il mio cuore che batteva: nessun cavo dell'alta tensione che sibilava, nessuna voce di persona, nemmeno dell'eco della valle, nessun soffio del vento..... nessun pensiero in testa........... tum, tum, tum................ tum, tum, tum........ tum, tum, tum......... gli occhi rivolti verso il basso, dentro di me, a sentire parlare la mia vita.


Sarei stato volentieri all'infinito fermo in quel punto ma tutto ha un inizio e tutto ha una fine.
Vetta del Monte Berlinghera.


Panoramica dal punto che mi sono ricavato per fare uno spuntino.


Da qui ho una vista mozzafiato..... dovunque guardo è una delizia. Per prima cosa individuo la valle dei Ratti, Verceia, Novate Mezzola e Val Codera, dove io ed Adelina abbiamo percorso il Tracciolino, un fantastico tragitto che collega le due valli.


Poi rivedo il Sasso Canale, che spero di fare un giorno.


E spio la carovana di gente che scende dalla cresta sud, mio stesso percorso di discesa.


In cima al Berlinghera si trova un ossario divelto probabilmente da un fulmine parecchio tempo fa', la base con alcune insegne è rimasta in cima, mentre la parte superiore si trova sparsa sul versante sud-ovest.


Il mistero dei templari............... ahahahahahah !!!


La piana su Chiavenna con l'ombra della cima.


Momento contemplativo.


Ed ecco l'intera vista dalla cima.


Dopo aver mangiucchiato qualcosina, inizio a scendere e percorro la cresta verso sud dove incontro parte dell'ossario caduto.


Dalla cima.....


.....lungo la dorsale, quasi a volersi tuffare direttamente nel lago.


Adesso inizia però un piccolo problemino..... la traccia sparisce, insieme alla neve, e mi trovo a dover risolvere il problema di trovare la giusta via. Con un po' di orienteering, mappa alla mano e ritorno di segnale sul cellulare.... capisco che devo percorrere l'intera cresta fino a trovare un "qualcosa" che, percorrendo la costa alla mia destra, mi porti di nuovo ai due alpeggi. Fortunatamente, giunto fino alla fine della cresta, al suo limite massimo, in mezzo a qualche albero, trovo una pista sulla neve, decido di seguirla e mi ritrovo a camminare in neve alta.


Il sentiero mi porta presso alcune case diroccate, continuo a seguire le poche orme impresse....


..... e dopo una parte in legggggera discesaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.............. mi trovo di nuovo all'Alpe di Mezzo, e più precisamente, alle sue spalle.


Non ci si può permettere di non guardare.


Inizio ora il mio girovagare per case..... passando di qua e di la, tra neve battuta e neve fresca.


Miraggio sulle dune bianche.


Fortunatamente è una splendida giornata, il sole illumina il volto ed un senso di pace e di tranquillità mi trasmette l'alpeggio spoglio della sua popolazione. Il Legnogne è il padrone della zona.


L'Alpe di Mezzo vista dall'Alpe Pescedo.


In mezzo alle baite scatto una foto dove si vede bene il percorso di salita della mattina: in mezzo alla lingua di neve sulla sinistra fino alla bocchetta e poi sempre in cresta per passare dall'anticima e raggiungere la cima vera e propria ed in finale, parte della cresta di discesa che si perde sulla destra.


Anche qui, svegliarsi alla mattina, deve essere un toccasana.


Ma non sono solo, un gregge di capre incuriosite si avvicina per vedere da vicino l'intruso.


Bene, il mio giretto tra i due alpeggi è terminato..... ma non sono ancora soddisfatto..... sulla mappa c'è segnato un punto con un simbolo che indica "punto panoramico"...... decido quindi di raggiungerlo. Ripercorro la strada dell'andata e devio ad un incrocio verso la mia prossima meta: Alpe Godone. Il percorso è poco battuto, ci sono più orme di animali che di uomo ma non rischio di perdermi perché sto percorrendo una strada di servizio e quindi riconoscibilissima. Giunto all'alpeggio, o per meglio precisare, ai suoi resti, non resta che trovare il sentiero che mi porti in quota al di sopra del bosco.


A differenza della mattinata, la pendenza di questo tratto è decisamente notevole, in pochissimo spazio trasversale mi trova ad alzarmi di quota in modo notevole, passando anche da un piccolo tratto dove una frana ha reso ancora più difficile il sentiero.


Basta però solo voltarsi per capire che l'ultima fatica della giornata merita ogni goccia di sudore spesa.


Ecco il punto panoramico: Alpe Derschen ed i suoi resti.


Decido di espugnare anche la piccola collinetta sopra le costruzioni per poter avere una panoramica maggiore sulla vallata. Un idea azzeccata. Davanti a me i profili della natura.


Ecco lo spettacolo !!!!!!!!! Un meraviglioso balcone fotografico sulle Alpi e sulla pianura sottostante.



Specchio per montagne, il lago di Mezzola


Colico ed il Legnone.


Il sole inizia ad indicarmi che ormai è giunto il momento di tornare indietro.


Ma come si fa a lasciare un posto così?


A malincuore ripercorro i miei passi per tornare all'Alpe Godone ormai in ombra.


Da qui inizio a seguire la strada che mi riporterà a San Bartolomeo.


Capito dove sei? Facile !!!!! Ahahahahahaha !!!!!


In ogni modo, scegliendo le deviazioni giuste ed abbastanza intuitive, raggiungo facilmente l'abitato di partenza.....


..... con la sua chiesetta in piena luce del tramonto....


....di questo tramonto.


Ora non mi resta che tornare alla macchina, accompagnato dalla luce rossa di fine giornata.


Una volta presa la macchina e ripartito per tornare a casa, lo sguardo continuava a ricercare i colori che la sera stava portando. Difficilmente guidare e guardare si addiceva alla situazione, meglio quindi fermarsi ogni tanto per ammirare lo spettacolo. Sasso Manduino, Monte Spluga, Monte Sciesa tinti di rosso.


Sasso Manduino ravvicinato.


Punta di un abete e punta del Legnone.


Una panoramica mozzafiato sul lago


Pizzo Alto, Cima di Lago e Pizzo dello Scudo che fanno da sfondo al campanile di una vecchia chiesetta del paese.


Legnone e Cima Colombano con la sua croce illuminata.


Pizzo di Prata.


E mentre continuavo a scendere in automobile fermandomi in ogni spazio possibile, mi ritrovo in un piccolo parcheggio che mi permette di fare con tutta calma anche qualche foto in semi notturna.


Tramonto sul lago con la prima stella della notte.


La piana con le prime luci serali delle città


Conclusione finale: l'inizio non è stato uno dei migliori..... ma poi....... ho rimediato alla grande !!! Una delle più belle uscite fatte con panorami stupendi !!!

FINE

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