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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

domenica 23 febbraio 2014

Grignone invernale dal Sacro Cuore 23-02-2014

Quando: 23 febbraio 2014
Chi c'era: Tiziano, Paolo, Selena ed Anouk
Percorso: Cappella Sacro Cuore di Balisio (828m) - Alpe Cova (1311m) - Rifugio Antonietta al Pialeral (1428m) - Rifugio Brioschi Grigna Settentrionale o Grignone (2410m) 
Difficoltà salita alpinistica: A - F (facile)
Tempo: 5 h l'andata, 5 h il ritorno (problemi con il ginocchio in discesa)

L'imponente sentiero per raggiungere la Grigna settentrionale o più comunemente nota: il Grignone, dal muro del pianto !!! 1600 m di dislivello, un lungo avvicinamento, un muro bianco, il vuoto assoluto delle creste ed un rifugio sommerso con una meringa al posto della croce.... signori e signore..... benvenuti al Grignone.
Già espugnato due volte in estiva da due diversi sentieri, tocca ora provarlo in veste bianca invernale.


Partiamo presto, alle 7 dalla chiesetta del Sacro Cuore, per non incombere nella neve marcia. L'alba la vediamo sorgere sulla nostra meta in zona Grassi Longhi.


A guardare la strada che dovremo percorrere... qualche dubbio mi assale.


Fortunatamente la giornata è stupenda e del meteo non dobbiamo preoccuparci. Man mano che ci avviciniamo possiamo già notare l'autostrada che si sta creando sul muro.


Il sole scalda.... che bello.


Arriviamo al Pialeral ed incontriamo la neve, da qui in avanti si cammina solo su di essa.


La Grignetta (Grigna Meridionale) con la luna.


Lasciamo il Pialeral, la pausa prevista è più avanti.


Prendiamo a salire per il sentiero comune per l'estivo e l'invernale e le pendenze iniziano ad aumentare.


Al bivio, che è coperto, prendiamo il sentiero per l'invernale, l'unico esistente e tracciato.


Il vento disegna forme sulla neve.



Ci dirigiamo verso il bivacco dei Comolli, che non compare allo sguardo, la pendenza aumenta sempre più.


Eccolo il bivacco, coperto completamente dalla neve.


Qui ci fermiamo a mangiare qualcosa ed a calzare i ramponi, adesso parte il muro.


Il "muro del pianto"..... quello che ci si deve aspettare è una salita di un versante con una pendenza che si aggira tra i 30° e 40°, nudo e crudo: niente scappatoie, niente scorciatoie e niente tagli.... si sale e basta !!


In cima si viene ripagati da una vista spettacolare, riservata solo a poche vette del circondario.
Grosse cornici si staccano dal suolo e si sporgono verso il vuoto. Pericolose spaccature fanno presagire ad imminenti crolli..... tenere gli occhi aperti oggi non è un optional.


Iniziamo a percorrere la cresta che ci porterà alla nostra meta. Noi passeremo da qui, seguire la traccia e mai uscire (ovviamente dopo averla valutata).


Certo però che non farsi rapire dalle forme è difficile.


Grinetta e Grignone.


Come si può vedere dalle foto, qualcuno ha azzardato percorrendo tratti fuori pista ed avvicinandosi al termine della cornice. Io ve lo sconsiglio, già con questa traccia non ero sicuro di camminare con i piedi per terra, figuriamoci scostarsi così tanto verso la punta.


Ultimo strappo, ancora quella salita e ci siamo.


Spesso veniamo rapiti dall'ambiente per fare foto e per riempirci gli occhi.


La "sentinella" Grignetta sulla sinistra resta ferma a difesa.


Ecco la croce, siamo ormai giunti.


Una croce che sembra una meringa.



Il rifugio è stato sommerso dalla neve e grazie al lavoro dei rifugisti, gli ingressi e le finestre sono state sgomberate. Camminare sul tetto del Brioschi non è una cosa da tutti i giorni.


L'Alta via delle Grigne completamente immacolata.


Per poter entrare nel rifugio bisogna passare da questa passerella che oggi è leggermente coperta da neve. Occhio alla testa..... un'altra cosa non da tutti i giorni.


Brrrr.... freddino.


In vetta i corvi, ormai abituati alla presenza dell'uomo, vagano in cerca di cibo.


Arrivo dal versante nord, da qui solo poche persone sono passate.


Cappelletta completamente sommersa.


In fase di studio sul percorso.


Sasso Cavallo e Mandello del Lario.


Oggi la bandiera non sventola? Ci penso io a segnalare l'apertura !


La webcam del Brioschi è stata per molto tempo fuori servizio e non si poteva vedere le condizioni della zona, fortunatamente ha proprio ripreso a funzionare, dopo averla ripulita,  nel momento in cui siamo arrivati, perciò......


.....dite cheeeeeeees !!!


Una panoramica ancora sull'alta via immacolata.


Vista l'ora dell'arrivo, il gruppo si divide: Selena opta per una discesa immediata mentre io e Paolo restiamo a mangiare qualcosa, entrando nel rifugio.


Scendere da un versante con neve marcia non è molto consigliato, così decidiamo di aspettare che le temperature inizino a scendere prima di intraprendere il ritorno.


Verso le 16:00 decidiamo che può bastare, il sole inizia a calare e le ombre si alzano. Percorriamo a ritroso la via, siamo gli ultimi o quasi a lasciare il rifugio.


Paesaggi da Tim Burton al negativo.


A Paolo, probabilmente per colpa di una insolazione di troppo (ahahahaha !!!), si mette a dar da mangiare alle forme degli animali che le creste lasciano immaginare.


Siamo tornati al passaggio tra cresta e muro e notiamo che la crepa si è allargata. Probabilmente non durerà a lungo quella cornice.


Scendiamo dal muro del pianto ed i 30/40° si sentono tutti. Il muro ha la caratteristica anche di essere chiamato l'autostrada, il motivo è insito nel fatto che ognuno può scegliere il percorso che gli è più congeniale per poterlo salire e scendere ed, ovviamente, nello scendere risulta più comodo percorrere una nuova traccia per avere ogni passo più ammortizzato. La nostra discesa programmata dà i suoi frutti: troviamo la neve morbida e non marcia, addirittura la parte già in ombra risulta più dura con un inizio di crosticina ghiacciata.


Ripassiamo dai Comolli scendendo dal lato più a monte e notiamo che una punta del tetto si è salvato dalla totale sommersione.


Quando la neve sommerge tutto crea delle forme tonde molto particolari.


Uno sguardo indietro al muro mangiato dalle stesse ombre della sua montagna.


Inizio del tramonto sulla Grignetta.


Una vista sulla valle. Dall'altra parte a destra il gruppo dei Campelli con la piramide del Sodadura, a sinistra il Pizzo Tre Signori ed ancore più a sinistra la cresta che da Paglio porta alla Val Biandino tramite il Cimone di Margno.


Camminando piano piano per gustarci gli ultimi raggi di luce, ci siamo fatti raggiungere dal rifugista e dal suo staff, anche questo fine settimana, il suo lavoro è finito, si torna tutti a casa.


FINE

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