Consigliato da noi in questo periodo

Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

domenica 9 febbraio 2014

Monte Palanzone 09-02-2014

Quando: 09 febbraio 2014
Chi c'era: Tiziano
Percorso: Colma di Sormano (1124m) - Monte Falò ( 1179m) - Colma di Caglio (1129m) - Monte Pianchetta (1242m) - Braga di Cavallo - Monte Croce (1352m) - Bocchetta di Caglio (1124m) - Monte Bul (1406m) - Monte Palanzone (1434m) - Bocchetta di Nesso (1313m) - Bocchetta di Caglio (1124m) - Monte Croce (1352m) - Braga di Cavallo - Monte Pianchetta (1242m) - Colma di Caglio (1129m) - Monte Falò ( 1179m) - Colma di Sormano (1124m)
Difficoltà escursionismo: E (escursionistico)
Tempo: 2 h l'andata fino al Palanzone, 3 h il ritorno (tempo del ritorno da non considerare) 

Si viaggia ancora a basse quote, il pericolo valanghe continua a persistere....... dove andare? Ma si, facciamo fuori altre cime nel Triangolo Lariano !!!

Le mete in mente erano due: Monte Palanzo e Monte Preaola ma non avevo calcolato bene la quantità di neve caduta nei giorni scorsi è così, seppur tentando, ho mollato il colpo a metà percorso...... ma non mi scoraggio, alla prima possibilità so già come e da dove espugnarle !!!


Cerco di partire presto... ma non troppo... ed alle 9 sono alla Colma con il parcheggio che si sta già riempiendo !!! Trovo uno posto nello spazio a pagamento e mi imbatto in una brutta sorpresa: il parchimetro funziona solo a monete. Bestemmie su bestemmie. In ogni caso riesco a trovare le monete e faccio il biglietto (resta il fatto che un cambia banconote fosse gradito visto che mediamente tutti i mattinieri inseriscono 5/6 euro !!!!!). Mi preparo e parto avvolto ancora nella nebbia del mattino ma fiducioso che le previsioni avessero azzeccato il miglioramento della giornata.


Si parte proprio vicino al cartello, le orme dei ciaspolatori sono evidenti.


Per arrivare al Palanzone dovrò percorrere un sentiero di cresta che mi farà toccare diverse cime. Un po' timido mi saluta il San Primo.


Sono fortunato, il sentiero assomiglia ad una autostrada e si sprofonda poco.


Esci sole che mi scaldi un po' !!!


Come da previsione (non pare vero) il cielo inizia a liberarsi.


Incomincio a vedere tutte le cime che mi circondano....


....ed a vedere dove sto andando. Prima cima, il Monte Falo' si raggiunge in breve tempo, per poi scendere verso la Colma di Caglio.


Le nuvole si stanno abbassando.


Colma di Caglio..... dove, in prima stesura dell'itinerario dovevo spuntare ma che poi all'ultimo ho modificato optando per il più veloce parcheggio nei pressi dell'osservatorio.



Non sono l'unico che segue questo itinerario, anzi, incontrerò molta gente.


La visuale inizia ad aprirsi.


Ogni tanto mi intruffolo sotto gli alberi carichi di neve.


La dorsale sud del San Primo spunta dalle nuvole come una pinna di uno squalo.


Che bello vedere il blu del cielo d'inverno..... era da tantissimo tempo che non lo vedevo.


Ecco la mia prossima cima.


Monte Pianchetta con il suo panorama.


A fatica spuntano le montagne del lecchese.


La via che sto percorrendo è molto famosa: è la dorsale lariana che congiunge Como a Bellagio.


Più proseguo, più il cielo si libera e mi mostra la strada da percorrere....


.....a cui bisogna stare attenti perché pur essendo a bassa quota, il pericolo valanghe non scompare.


Che spettacolo.....


... dalla Braga di Cavallo, dove un simpatico cagnolino addobbato a festa natalizia aspetta il bus alla fermata.....


.....linea 1..... ahahahahah !!!!


Adesso inizia il vero percorso in cresta.


Sembra di camminare sulle nuvole.


Risvolti di cielo e di neve.


Anche qui.... un occhio a quello che si sta facendo non guasta.


Ecco spuntare i miei due monti, le due cimette sulla destra.


Prima però, dopo aver passato il Monte Croce ed essermi diretto verso la Bocchetta di Caglio, devo far visita al padrone di casa.


Bocchetta con sullo sfondo il Monte Bul.



Subito dopo la bocchetta vi è un bivio dove poter scegliere se continuare in cresta ed arrivare alla bocchetta successiva o dirigersi verso il rifugio Rita al Palanzone.



Tiro dritto, verso la meta. Ogni tanto uno sguardo indietro a vedere se tutto va bene.


Paesaggi da cartolina... veramente stupendi.



Il quasi toro sbuffa.


Le cornici di neve fatte dal vento.



Da gelare il sangue..... brrrrrrrrr.


Ultimo strappo per la cima.


Sono circondato da posti incantevoli.


Eccomi in groppa.


Sulla cima una piccola croce ed un monumento in ricordo ad un incidente aereo in cui era coinvolto un elicottero.... ma non so bene la storia.


Poco più avanti.... chi mai si nasconde nelle nuvole??


Lascio la cima per dirigermi verso l'ultima bocchetta senza nome...


....alla mia destra il Palanzo ed il Preaola mi guardano....


....davanti a me circa 600 m in linea d'aria mi distanziano dalla cima..... un ultima piccola salita, un tratto in cresta e sono arrivato, solo che...... sul versante est, un notevole inizio di valanga mi obbliga a fermarmi e riflettere. Non avendo molta esperienza sulla neve, decido di chiedere in giro alle persone che erano appena scese ma dalle loro risposte non ne esce un ragno da un buco (da quello che mi hanno detto sembravano essere sotto acido in un trip allucinogeno), allora cosa faccio? Mi affido a quello che so ed a quello che ho imparato: mi metto dei paletti. SE trovo troppo molle la neve, SE il rumore cambia sotto ai miei piedi, SE  osa solo muoversi un granello di neve verso quel versante, dovunque mi trovi, mi giro e scendo.
Deciso il dafarsi mi avvio e fortunatamente non incombo in nessun dei mie SE. Magari le mie preoccupazioni erano infondate, magari ho valutato male il pericolo, fatto sta che così mi sembrava giusto da fare e così ho fatto, nulla togliendo che la mia esperienza su neve deve essere migliorata.
Faccio in fretta il passaggio che reputo pericoloso, non mi fermo a far foto, anzi, sono quasi costretto a scavalcare una coppia che tutta tranquilla si stava fotografando sopra ai segni del distacco........fino a giungere in un punto sicuro dove riprendo a farle.




Eccomi in cima.



Questo è il versante sud irriconoscibile dall'ultima volta che sono salito qui, mi sembrava di essere in una cima assolutamente diversa.


Le Grigne da sfondo.


Palanzo e Preaola.... sempre a tenermi d'occhio.


Da un buco nella porta di ferro.


Ancora le Grigne... le uniche a spuntare dalle nuvole.


Torno subito indietro, più il sole splende, più le possibilità del distacco aumentano.... in più devo ancora salire altre due vette.


Cresta e cornici.


Passato indenne mi ritrovo alla bocchetta tra il Palanzone ed il Bul. Adesso devierò per la Bocchetta di Nesso da quel sentiero fresco fresco che si dirige a sinistra.


Dalle orme, dovrei essere stato entro i primi 5 ad averlo fatto. Il sentiero reale scende poco più a destra ma la traccia sulla neve segue una direttrice più sicura e meno ripida.


Senza il vento della cresta.... il sole scalda per bene.


Eccomi arrivato all'incrocio dove il sentiero di cresta si congiunge a quello con minor dislivello che salta le cime e si mantiene sulla dorsale ovest.


Nel ritorno lo seguirò per fare una strada diversa.


Bocchetta di Nesso.... e qui iniziano i guai !!



Da questo punto, il Rifugio Riella sembra quasi di toccarlo.


Secondo il programma, sarei dovuto puntare al Monte Faello poi alla Bocchetta di Sciff e poi..... e poi mi sono fermato dopo 20 minuti causa troppo neve. Le uniche tracce presenti erano quelle di due sciatori appena giunti anche loro alla bocchetta che, dopo aver scambiato due chiacchere, mi avvisavano che le uniche tracce fino al bivio per Nesso erano le loro. Cosa faccio cosa non faccio..... tento e provo a seguirle. La troppo neve fresca, lo sprofondare ad ogni passo ed i chili di neve che si attaccavano alle ciaspole, mi hanno fatto desistere e tornare indietro.


Ritorno allora alla Bocchetta di Nesso ma..... un nuvolone da fine del mondo mi raggiunge ad alta velocità e per la paura che anche stavolta il meteo avesse fatto cilecca, alzo i tacchi e scappo in direzione della macchina saltando la visita al rifugio.


E questa che ci fa' qui ????


I nuvoloni mi inseguono.



Giro l'angolo evitando la cima e mi immergo in un bosco completamente bianco.


Intanto.... i nuvoloni..... spariscono con la stessa velocità con cui erano arrivati............ "ma va a ciapà i ratt !!! A saperlo !!!!"


Il sentiero si ricongiunge al principale alla Bocchetta di Caglio.


Da qui, dovrebbe proseguire sempre in costa ma non essendoci la traccia, ritorno sul sentiero di cresta fatto all'andata. Adesso con meno nuvole, il percorso risulta più chiaro.


Qui si vedono i distacchi della neve.


Vien voglia di continuare.... sembra quasi che non esista la colma e si possa arrivare direttamente al San Primo.


Legnone e Grigne.


Il Monte Megna.... il balcone del Triangolo Lariano con la sua tipica croce del Giubileo 2000.


Momenti di cresta.


Le imponenti cime del Comasco e della vicina Svizzera.


La mega dorsale.


Visto che mi è sfumato il percorso originale, scendo con molta calma e mi fermo a fare foto, il tempo non mi manca. Monte Croce, Bul e Palanzone.


Tripudio di cime innevate.


San Primo vestito a nozze.


Legnone.


Camminatori in cresta.


Una visuale a 360 gradi dalla cima dal Monte Pianchetta.


La cittadina di Caglio..... possibile partenza per questo giro.


Grigne e Colma.


Eccomi, dispiaciuto, rientrato troppo presto, alla base di partenza.


FINE PRIMA PARTE

Visto che però la giornata non era ancora finita, prendo al balzo la proposta di fare una uscita in zona Malnago con il nuovo cane dei miei: Leda. Mi unisco a loro e vado a fare una passeggiata.

SECONDA PARTE


Ormai è l'ora del tramonto su Lecco.


Particolarmente brillante e di un azzurro acceso la luna oggi.



Pizzo d'Erna con la luna.


FINE

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