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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 17 maggio 2014

Monte Faello, Monte Palanzo e Monte Preaola - 17-05-2014

Quando: 17 maggio 2014
Chi c'era: Tiziano ed Alaska  
Percorso: Caglio (800m) - Colma di Caglio (1129m) - Bocchetta di Caglio (1124m) - Bocchetta di Nesso (1313m) - Monte Faello (1337m) - Bocchetta di Sciff (1255m) - Monte Palanzo (1391m) - Bocchetta di Lavignacc (1329m) - Monte Preaola (1415m) - Bocchetta di Lavignacc (1329m) -Bocchetta di Sciff (1255m) - Bocchetta di Nesso (1313m) - Bocchetta di Caglio (1124m) - Caglio (800m)
Difficoltà escursionismo: T (turistico) seguendo la strada mentre E (escursionistico) per le creste
Tempo: 4,5 h per l'andata e 2 h per il ritorno

Mi era rimasto un sassolino nella scarpa (uno dei tanti) ed ho chiesto ad Alaska se mi accompagnava per toglierlo.



Quando feci il Palanzone in invernale avevo in mente anche questa deviazione ma la neve non battuta e polverosa, mi fece desistere. Decido quindi di completare il giro oggi e di partire inoltre anche da una città diversa. Lascio la macchina a Caglio e seguo la strada agro-silvo pastorale in direzione della mia meta.


L'inizio della strada si trova qui, accanto c'è anche una fontana, l'unico punto di acqua lungo il percorso di oggi.


Opere di pulizia nel bosco.


La strada permette di alzarsi di quota senza mai però essere troppo ripida, volendo si trovano anche punti con installate delle panchine.


Deviazione dalla strada... chissà dove porterà ??


Noi invece proseguiamo su di essa che a volte risulta a fondo terroso ed a volte a fondo cementizio e roccioso.


Il panorama non è dei migliori all'inizio, essere in mezzo al bosco non permette una buona visuale, ma a volte, tra gli alberi, si intravede qualcosa. La cima del Palanzone.


Durante la salita incontriamo un bivio. Avevo già dato un'occhiata alle possibili variazioni e quindi proseguo per la strada e lascio il sentiero per il ritorno.


Agli ultimi tornati, in prossimità della Colma di Caglio, finalmente i panorami si aprono.


Incontriamo anche una nevaia antica, una struttura dove si immagazzinava la neve e fungeva come "frigorifero" prima dell'avvento dell'elettricità.


Eccoci alla Colma, completamente diversa da come me la ricordavo con la neve. Proseguiamo sempre sulla strada lasciando il sentiero di cresta, molto più battuto, agli altri escursionisti.


Eccola la strada che prosegue. Da adesso però, ogni tanto, si incontrano tratti abbastanza ripidi, nulla di impossibile, solo che  bisogna elevarsi e per farlo, si deve faticare un pochino.


Facendo questa foto, mi è subito venuto in mente un vecchissimo film  l'ho modificata per farla assomigliare. Avete capito di che film sto parlando?


La strada percorre un tracciato parallelo al sentiero di cresta e permette, aggirando le cime a discapito di una maggiore lunghezza, di percorrere la dorsale lariana. Fino alle pendici del Monte Bul, la strada permette inoltre, con una piccola deviazione, di arrivare anche alle vette.


Ecco qui un esempio: la strada sterrata è quella appena percorsa, la cima sulla destra collegata con un sentiero è la cima Pianchetta.


E, come detto nel post di salita ai Piani di Bobbio.... quando si incontra il cemento.....


Però i tratti di forte pendenza non sono mai troppo lunghi.


Eccoci finalmente sulla dorsale.


Da qui il panorama cambia.


Vediamo tutte le cime....


.....mentre camminiamo in cresta.


Dalla bocchetta di Caglio, eccole finalmente, le due cime mancate.


Proseguendo sempre per la strada si arriva alla Bocchetta di Nesso. Tra le due bocchette ho avuto dei problemi a causa dei pastori che risiedono nella roulotte alle pendici del monte Bul. Persone ignoranti, menefreghiste ed altamente stupide. Se avete cani al seguito o avete paura dei cani, vi consiglio di stare attenti a passare da qui perché non avrete nessun tipo di aiuto contro i numerosi cani al loro seguito lasciati liberi anche se gentilmente richiedete il loro richiamo. Hanno altro a cui pensare, devono imbottigliare le loro scorte di grappa distillata illegalmente in luogo e non hanno tempo per voi, anzi, gli date pure fastidio se passate da lì e li disturbate.
Tornando all'uscita, alla bocchetta di Nesso, senza neve, riesco a vedere il percorso da seguire. La traccia che passa in cresta dal Monte Faello è scarsa e poco battuta, bisogna inventarsela un po', è una piccola avventura anche questa.... se non fosse che ad un rumore di presenze di animali selvatici, Alaska inizia ad aver paura..... prendo in mano la situazione e ci dirigiamo veloci....


....alla bocchetta di Sciff.


Da qui partono numerosi sentieri, noi scegliamo quello più a sinistra che ci porterà a fare la cresta.


Dopo un immersione nel bosco, usciamo sulla brulla cresta del monte Palanzo che ci regala finalmente vedute spettacolari sul lago di Como e sulla città stessa.


Per arrivare alla cima si passa da una piccola anticima da dove possiamo vedere a sinistra l'elevazione massima della cresta ed a destra la prossima meta. 


Monte Palanzo..... preso anche questo.


Scendiamo presso la bocchetta di Lavignacc.


Il lago di Como si continua a vedere ma sparisce man mano che ci si abbassa.


Bocchetta di Lavignacc. Qui però sorge una necessità... Alaska è stanca ed ha bisogno di un riposino. Cerchiamo quindi un posto all'ombra di qualche albero e ne approfittiamo per mangiare e fare una pennichella.


Il tempo di un sonnellino con russata ed Alaska torna operativa, tocca ora all'ultima meta, la più ambita della giornata. Non riesco a descriversi l'emozione provata a raggiungere questa cima, non per la sua altezza, non per la sua difficoltà ma semplicemente perché sono riuscito a raggiungerla con la mia cagnona Alaska che non ha mai ceduto ed imperterrita mi ha seguito fino in vetta anche se un po' stanca. Dove vai tu, vado anch'io. Un grazie enorme !!!!!


In vetta giusto il tempo di fare qualche foto della zona.
Qui si vede la cresta del San Primo.


Qui il proseguo della dorsale con tragitto fatto da noi.


Ed una panoramica a 360 gradi.


E' tempo di tornare indietro. Volendo si può proseguire lungo la cresta del Preaola e chiudere un micro anello ma visto che Alaska è stanca mi sembra giusto accorciare il più possibile il rientro alla macchina e quindo opto per tornare indietro alla bocchetta di Lavignacc...


... e riprendere la strada, che ormai in questo tratto è solo un sentiero, evitando il più possibile di fare percorsi in salita.


Purtroppo un po' di salita ci tocca farla ed alla bocchetta di Nesso ci si arriva tramite questa rampa di cemento in forte pendenza.


Dalla bocchetta di Nesso fino alla bocchetta di Caglio, percorriamo il medesimo percorso dell'andata..... reincontrando i cani e tutta la trafila per farli stare lontani.
Dalla questa bocchetta però decido di tagliare per il sentiero per Caglio, più breve e più diretto ma non per questo esageratamente ripido.


Il sentiero, esattamente contrapposto alla strada di cresta che si sviluppa sul versante ovest, scende sul versante est e si immerge in un fitto bosco.


Con meno strada ed andando veloci perché in discesa, ci ritroviamo esattamente nel punto dove alla mattina avevo ipotizzato che il sentiero si ricongiungesse con la strada che porta a Caglio. Non ci resta che tornare alla macchina giusto in tempo che Alaska decidesse che era ora di terminare l'uscita odierna.


FINE

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