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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

lunedì 20 ottobre 2014

Codera 20-10-2014

Quando: 20 ottobre 2014
Chi c'era: Tiziano, Adelina ed Alaska
Percorso: Novate Mezzola, loc. Mezzolpiano (316m) - Avedée (784m) - Codera (825m)
Sentieri: Roma 1
Difficoltà escursionismo proposta: E (escursionistico)
Difficoltà cane proposta: sentiero adatto ai cani, porre attenzione ai dirupi lungo la via
Acqua: varie fontane lungo il percorso
Tempo relativo all'uscita: 2,5 h per l'andata e 2,5 h per il ritorno 
Percorso GPS: Codera 20-10-2014 (andata e ritorno dal medesimo sentiero)

Organizziamo una gita per raccogliere le castagne? Va bene...... solo che si torna a casa con 3 kg di uva americana !!!! Qualcosa non torna !?!?!?!?!?
Con il ricordo dell'uscita sul bellissimo tracciolino e la voglia di completare un anello che poteva essere più lungo, decidiamo di andare a percorrere un famosissimo sentiero.


Sentiero Roma, ovvero il percorso del trekking più famoso che parte da Novate Mezzola e porta, dopo svariati giorni, a toccare la Val Masino e la Val di Mello.
Oggi faremo la prima metà del primo giorno e ci fermeremo a Codera.
Lasciamo la macchina nel parcheggio in località Mezzolpiano, in zona Castello ed imbocchiamo la scalinata che ci porterà in quota.


La giornata inizia con un po' di foschia che, con il senno di poi, sarà un aiuto che ci farà evitare la calura durante la scalinata.


Dalle informazioni prese qua è la', la lunga scala dovrebbe comporsi da più di 2000 scalini....


.........meglio non tentare di contarli......


....... preferiamo salire con calma un gradino alla volta....


....... e goderci i panorami della Val Codera.


Alle nostre spalle si apre la piana dove il torrente Codera sfocia nel lago di Mezzola.


Ade non molto convinta di quello che ci aspetta.


Il percorso è seminato di svariate edicole dove ci si può fermare a fare una pausa....


.... e per ammirare il panorama.


Continuiamo a salire la scala di sassi.


Incontriamo un bivio che, se preso, porta a Motta e Montagnola....


.... noi invece teniamo la destra e continuiamo a salire.


Passiamo da un tratto un po' pericoloso dove è possibile che qualche scarica di sassi provenga dalla parete laterale. Con un po' di attenzione, proseguiamo.


Anche se sconsigliato, non si riesce a non notare il panorama....


..... che da questo punto si riesce ad osservare.



Ma cosa vedo sopra di me? Una vedetta????


"Io a destra e tu a sinistra !!!!! Non ci facciamo scappare niente !!!"


Alaska cura che anch'io la raggiunga....


... per poi proseguire.


Un altro punto panoramico.....


..... con annesso mezzo di trasporto.


Il sentiero, piano piano, continua a salire in valle.....


.... incontrando un'altra edicola.


Ormai la parte più impegnativa l'abbiamo fatta, ora non resta che proseguire in costa e raggiungere il paese.


Tramite sali e scendi.....


.... giungiamo ad Avedée....



.... dove ci fermiamo a fare un piccolo spuntino e dove il sole inizia a farsi vivo.


Adesso risulta più difficile vedere il lago ma risulta più facile vedere i paesini della valle.
Qui San Giorgio.


Passiamo dal nucleo di Avedée....


....di fianco ad una chiesetta....


..... con una fontana con vista sulla meta.


Ognuno beve a seconda delle sue possibilità.


Avanzando, incontriamo un'altra edicola.


Notiamo che per arrivare in paese, bisogna passare sotto a delle gallerie paramassi.


Con un continuo sali e scendi....


.... arriviamo alla prima.


L'utilizzo di questa "grotta artificiale" si nota subito..... come anche l'idea che le capre del posto la usino come riparo durante le giornate piovose.


Sempre avanti tra tratti di sentiero.... 


.... e tratti dove gli scalini non mancano.


La tipicità di questo sentiero scavato e costruito dall'uomo si nota in tutte le sue sfaccettature.


Un'altra galleria paramassi, che oltre a proteggere dai massi e dalla neve.....


.... protegge anche dallo stillicidio dell'acqua proveniente dalla parete.


Passiamo all'asciutto sotto la pendenza del tetto.



Dopo le gallerie, troviamo un'altra edicola.


Non manca ancora tanto al paesino, infatti incontriamo, alle sue porte, il cimitero.


Punta Sfinge e Pizzo Ligoncio, il regno del granito ha una piccola finestra in questo luogo.


Prima di incontrare le case, approfittiamo di una fontana.


Ed ecco Codera.


La scalinata porta direttamente in paese.


« Su per il lago di Como di ver la Magna è valle di Ciavèna, dove la Mera flumine mette in esso lago; qui si truova montagne sterili et altissime con grandi scogli... qui nasce abeti, larici et pini, daini, stambuche, camozze e terribili orsi, non ci si può montare se non a quattro piedi. »

La terrifica descrizione della zona che Leonardo Da Vinci tratteggia nel suo Codice Atlantico.

Arriviamo nella piazza principale dove la vecchia scuola elementare è stata trasformata in un ristoro con annesso un museo etnografico.


Sempre in piazza, spicca il campanile staccato dal corpo della chiesa.


A pochi metri una fontana....


.... e l'oratorio.
Questi posti sono ricchi di storia, sia a livello temporale che a livello di racconti tramandati nel tempo.



Proseguiamo dritti per cercare l'osteria dove mangeremo..... sbagliando però l'indicazione e svoltando a destra dove invece bisognava prendere la sinistra.


Poco male, facendo in questo modo incontriamo il bivio dove la traccia porta a passare la valle per congiungere ai paesini vicini tramite anche il sentiero del tracciolino.


Basta poco per orientarsi, ed ecco il rifugio Osteria Alpina alle nostre spalle.


Accanto, un'altra fontana.


Proseguendo si passa il paese per andare verso il rifugio Bresciadega e Brasca, alla fine della valle.


Noi invece, mettiamo le gambe sotto al tavolo !!!!
Ma sopratutto.... le mani molto in alto a raccogliere gli ultimi grappoli d'uva che penzolano sopra la testa !!!!


Si mangia quello che c'è in quanto solo una persona è addetta all'intera ristorazione.


Pizzoccheri e tagliatelle alle castagne come primo.


Formaggi ed insaccati come secondo, una fetta di torta come dolce...... e per la frutta.... bhè, ci siamo capiti: basta solo alzare le mani.


Dopo il pranzetto ridiscendiamo dal medesimo sentiero di salita ripassando da ogni punto incontrato alla mattina.


Lasciamo Codera per dirigerci verso il lago.


Caprette che pascolano e che stano rientrando nella stalla del paese.


Rincontriamo il cimitero......


.....e l'edicola.


Scendiamo e saliamo sui gradini di pietra.


Ripassiamo dalle gallerie.


"I' singing in the rain"


Ad Alaska va di scalare un po'.


Ancora gallerie.


Rimasugli dell' RBL di venerdì.


Un saluto alla valle.


La strada del ritorno ha una piccola pecca, pur essendo la medesima dell'andata,.....


...... i sali e scendi risultano leggermente più difficili con la pancia piena.


"Basta salita per oggi!!"


Alaska ormai ha capito con che gente avrà a che fare durante le uscite.


Avedée....


..... e si rivede il lago.


Momento coccole.


Ci resta da fare solo il tratto pieno di scalini fino alla partenza.


Bisogna stare solo un po' attenti ai dirupi, comunque la via è molto larga.


Altro momento coccole.



Tratto con pericolo caduta sassi. Visto al rientro è tutta un'altra storia.



Zizzagando sul sentiero.



Ormai siamo giunti alla prima edicola incontrata in questo viaggio, la macchina dista solo pochi minuti ancora di cammino. Ed anche questa avventura è giunta al termine.


FINE

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