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Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 29 novembre 2014

Monte Bassetta e Foffricio da Cino 29-11-2014

Quando: 29 novembre 2014
Chi c'era: Tiziano
Percorso: Cino (487m) - Prati dell'O (1226m) - Prima Baita - Alpe Bassetta (1720m) - Monte Bassetta (1746m) - Monte Foffricio (1258m) - La Piazza (991m) - Cino (487m)
Sentieri: 24 - Sentiero Walter Bonatti
Difficoltà escursionismo proposta: E (escursionistico)
Difficoltà cane proposta: adatto ai cani, porre attenzione solo tra le due cime causa esposizione a ripidi crinali dalla cresta.
Acqua: alla partenza (Cino) ed ai due paesini (O e Piazza), presenza di fontane.
Tempo relativo all'uscita: 3,5 h l'andata e 4,5 h il rientro

Questa uscita si può riassumere con due frasi:
n°1: "Ma esiste una montagna con il nome Foffricio?........... Devo andarci"
n°2: "Ma perché chiamare questo posto O? Da qui si vede solo questooo.....oooooooooooooooooh...."



Partenza ancora mattiniera, percorro la strada con il buio della notte ed arrivo al parcheggio con le prime luci del sole..... nascosto dalle nuvole.


Da Cino la possibilità di fare delle uscite sono numerose, oltre al fatto che, pagando il pedaggio, si può arrivare comodamente in macchina agli alpeggi sovrastanti. La mia idea principale consisteva di salire fino a La Piazza con la macchina e puntare il Monte Brusada ma la scarsa conoscenza della strada, il brutto tempo e le poche informazioni, mi hanno fatto scegliere una via più sicura: lasciare la macchina in paese e salire a piedi. Scelgo quindi di compiere un anello che passi da due delle tre località possibili (anche perché la luce della giornata....). Parto da Cino e mi dirigo verso i Prati dell'O.


Lascio alla mia sinistra la strada agro-silvo-pastorale che porta a Nestrelli, e poi successivamente ad O, incamminandomi per prendere il sentiero che passa da Naguarido.


La mattinata ha l'oro in bocca.... ed un fucile nelle mani. La prima mezzora dell'uscita si svolge su una strada a fondo cieco che tenta subito di uccidermi salendo con una pendenza che da freddo mi fa prendere una bella bastonata.


Giungo alla fine della strada dove incontro una stazione per l'acqua, da qui si prosegue su di un sentiero.


Che poi il sentiero ed il torrente vicino siano la stessa cosa.... è un altro paio di maniche.


Superata la piccola difficoltà, si passa accanto ad un'edicola (in zona ve ne sono parecchie, lo si nota guardando da valle verso monte, tutta la Costiera dei Cech).


Panoramica sulla Valtellina.


L'autunno è caratterizzato dai colori giallo, arancione, rosso..... e grigio.


Il sentiero sbuca sulla strada taglia fuoco che porta al nucleo abitativo.


n°2: "Ma perché chiamare questo posto O? Da qui si vede solo questooo.....oooooooooooooooooh...."


Nucleo di O.....


.... e sopra la cresta che dovrò fare.


Qui le indicazioni sono scarse, direi anche inesistenti, comunque per poter proseguire verso l'alto bisogna passare nel nucleo abitativo e prendere questo sentiero....


.....che si trova in alto a sinistra ,con faccia a monte, guardando le case dalla strada.


L'unico segno, poco dopo, di aver preso in maniera corretta la direzione.


Imbocco il sentiero per il Bassetta e sotto una pioggerellina fine, seguo le tracce "odorose" lasciate da qualche animale domestico in zona (ne sento anche i campanacci) fino a sbucare sopra il bosco ed ad intravvedere la cima del Monte Brusada.


Dietro di me il Legnone e la Cima Scoggione.


Incontro dei vecchi ruderi, credo che sia "Prima Baita".


Sopra di me, invece, l'Alpe Bassetta.....


....che raggiungo.



Mi dirigo poco più avanti, in una bocchetta, per poter vedere anche l'altro lato, quello con la visuale sulla Valchiavenna dalla Val dei Rat.


Qui in versione panoramica.


La cima Bassetta si trova però sopra l'alpe ma non è indicata in nessun modo.


Proseguo avanti sulla cresta per curiosare il Brusada. Purtroppo per arrivare in cima, secondo le varie indicazioni ed informazioni, serve ancora un'altra oretta buona con passaggi da fare a quattro zampe.....decido quindi di finire qui la giornata e di pranzare.


Appena finito di rifocillarmi, mi assale la nebbia..... e faccio un grosso ciao ai panorami.


Volendo proseguire si potrebbe passare dal passo Culmine  per dirigersi verso l'Alpe Codogno dove una croce indica un posto panoramico sulla Val dei Rat ma con questo tempo, mi rimane solo di tornare indietro. Torno alla bocchetta per poter salire sulla vera cima e dove l'unico segno visibile è rappresentato da un sasso con colori totalmente sbiaditi.


Non mi preoccupo molto, so' che devo percorrere l'intera cresta per scendere e quindi inizio a seguirla.


La vista è oscurata dalle nuvole ma strizzando l'occhio si può intravvedere Frasnedo con la cima del Sasso Manduino... 


... e più a sinistra la Val Codera, il Pizzo di Prata e con tanta immaginazione, anche il Tracciolino.


Proseguo sulla cresta passando sopra l'alpe.


La cresta non dà problemi: vedo i bollini sui sassi, è ampia e non pericolosa in questo punto.


Ecco gli animali che hanno lasciato vari ricordini lungo il sentiero.


"Intervallo"


Provo a scattare anche una foto a 360 gradi ma la nebbia non lascia vedere molto.


La cresta sembra tuffarsi nel lago.


Il sentiero ora inizia ad addentrarsi in un bosco dove incontro una biforcazione per scendere sull'altro versante....


...... ed altri animali domestici che concludono la spiegazione sulle viarie forme e dimensioni dei regalini lungo tutto il percorso di oggi.


Da qui posso anche notare sia la prossima cima nascosta dietro le betulle che il prossimo paesello che devo raggiungere.


Scorci a destra...


....e scorci a sinistra, dove si vede meglio il Monte Foffricio.


Per scendere basta seguire le indicazioni sui massi, l'unica nota dolente è che il terreno è molto scivoloso ed abbastanza pericoloso essendo esposto su versanti ripidi, quindi bisogna stare con gli occhi bene aperti (magari anche valutare di seguire l'anello nella direzione opposto a quella fatta da me per diminuire le difficoltà).


Alla mia destra il lago di Novate Mezzola.


Davanti a me il Sasso Canale ed il Monte Berlinghera.


Giungo infine alla meta.
n°1: "Ma esiste una montagna con il nome Foffricio?........... Devo andarci"


Dietro di me la cresta con la parte più pericolosa e scivolosa.


Continuo sul sentiero fino a giungere a La Piazza.


Anche questo posto ha un bellissimo panorama.


Ne approfitto per fare un'altro spuntino prima di proseguire.


Anche qui, come ad O, la segnaletica che indica per la cima del monte è scarna, si intuisce a malapena i sentieri da seguire anche se bollati.


Continuo a seguire i bolli fino alla ricerca della strada taglia fuoco che collega La Piazza con O perché, secondo informazioni, è da lì che parte il sentiero che taglia un pezzo del ritorno.


Una volta trovata, prendo la direzione che scende...


..... passando sotto le case ma non riesco a trovare l'imbocco.


Arrivo quindi al bivio dove la taglia fuoco si congiunge con la strada nuova e quella vecchia.


Prendo allora quella (a destra della foto) che taglia comunque parte della discesa. Così facendo però non si potrà visitare San Giuliano.


Questo percorso è la vecchia strada che saliva in paese prima che costruissero quella nuova e, come per la direttissima del Monte Megna, vi viene da pensare allo spreco di lavoro per costruirla per poi lasciarla andare allo sfascio.


Passo davanti ad un'edicola, dove dovrebbe anche comparire il sentiero che parte dal paese ma che non vedo.


Continuo fino a congiungermi con la strada principale.


Da qui si possono saltare ancora alcuni tornanti percorrendo sentieri che si perdono con la strada vecchia fino a giungere vicino ad un ponticello. Se si prosegue attraversandolo, ci si ritrova ancora sulla strada con l'unica meta Cino.....


....mentre deviando a destra, ancora una volta sulla strada vecchia, si giunge in prossimità di una casetta per l'acquedotto.


In questo punto si ha la possibilità di prendere un sentiero per Dubino o, in alternativa...


... seguire la strada in discesa fino a Cino.


Quella strada che si può anche fare in macchina pagando il pedaggio.


Lungo la via, a causa delle piogge, i rigoli d'acqua ed i torrenti, lasciano scorrere una quantità maggiore di acqua rispetto al normale. Ne approfitto per fare qualche foto. Dal tubo di un muro di protezione...


.... ad una cascata improvvisata da un muro di contenimento....



..... fino a scomparire sotto la strada per tuffarsi nella gola della valle ed alimentare poi un torrente che sfocerà in un fiume, diretto verso il lago.


Fragola matta (non commestibile).


Eccomi a Cino.


Risalgo dalla via principale per raggiungere la macchina mentre il sole piano piano tramonta dietro le montagne e dietro una coltre di nubi.



Mentre sulla cresta percorsa nella mattinata sembra che la nebbia se ne sia andata completamente.


E con le campane che segnano l'ora, finisce anche questa giornata fuori casa.


FINE

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