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Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 1 novembre 2014

Pizzo Tre Signori da Pescegallo 01-11-2014

Quando: 01 novembre 2014
Chi c'era: Tiziano
Percorso: Pescegallo (1454m) - Il Dosetto (1625m) - Baita Tronella - Alpe Tronella (1857m) - Bocchetta di Tronella - Prati Tondi (1906m) - Diga Lago di Trona - Diga Lago d'Inferno - Bocchetta di Varrone e rifugio Falc (2126m) - Bocchetta di Piazzocco (2252m) - Bocchetta di Foppagrande - Pizzo Tre Signori (2553m)
Sentieri: 7 - 8 - 118 - 148 - G.V.O.
Difficoltà escursionismo proposta: E (escursionisti) EE (escursionisti esperti)
Difficoltà cane proposta: sentiero adatto ai cani fino alla diga di Trona, per la direttissima alla diga d'Inferno bisogna arrampicare in un punto ma è evitabile seguendo il sentiero più lungo, dalla bocchetta di Piazzocco fino alla cima risulta esposto e l'ultimo pezzo si arrampica a quattro mani.
Acqua: all'inizio vari ruscelli, poi i laghi sparsi sul territorio (da raggiungere, non sul sentiero)
Tempo relativo all'uscita: 4 h l'andata e 4 h il rientro
Percorso GPS:  Pizzo Tre Signori da Pescegallo 01-11-2014 (incompleto, si è spento il cellulare al rientro sulla diga del Trona)

E' da un po' di tempo che frullava nella testa ed ho colto l'occasione prima che iniziasse la stagione invernale. Davvero un'ottima scelta.



Arrivo fino in macchina in prossimità degli impianti sciistici di Pescegallo, proprio dove la strada della Val Gerola finisce. Parcheggio con una mezz'ora di ritardo sul programma, un intervallo temporale che dovrò pagare una volta arrivato in vetta.


Lasciata la macchina e messa la giacca, con una temperatura sui 7 gradi, mi sono diretto verso una baita dove poter prendere l'inizio del sentiero. La segnaletica del percorso non manca, manca invece una chiara descrizione dei posti e dei numeri dei sentieri che si possono intraprendere.


Piano piano la luce del sole inizia a scaldare la valle infreddolita.


Ecco l'inizio. Un suggerimento: seguite le indicazioni per il rifugio Trona fino a trovare quelle per il rifugio Falc. Un altra cosa, già che ci siamo: non fidatevi dei tempi segnati, anche tra di loro, non tornano.


Oggi, tutto l'autunno si è dato appuntamento in questi luoghi.


Salendo la prima parte, si riesce a vedere la diga del Lago di Pescegallo sull'altra sponda della valle.


Arrivo al primo bivio, dovrebbe essere il Dosetto. Qui mancano alcune indicazioni: per il rifugio Falc e come per tutto quello che indica a destra, ci si può arrivare anche scegliendo di andare a sinistra compiendo una deviazione che porta a visitare la sorgente di Val Tronella.


Prendo l'unica indicazione certa per il lago di Trona, anche perché sembra il sentiero più adatto per portarmi su quella piccola radura che mi permetterà di girare il Pizzo di Tronella.


Le vette della dorsale ovest della Val Gerola.


La luce del sole e quella delle ombre, segnano un netto confine.


Qui l'autunno ha libero sfogo.


E' una valle completamente gialla.


Seguo la traccia indicata dai bolli disegnati sui sassi; d'inverno deve essere difficile seguirla, si proseguirà ad occhio. Credo di essere in zona della Baita Tronella.


Alcune indicazioni, qui compare anche il rifugio a cui voglio andare.


E finalmente, supero il confine, con il sole che emerge da dietro le creste di fondovalle.


Giornata spettacolare: vedo tutte le cime della Val Masino e della Val di Mello: dal Badile e Cengalo fino al Disgrazia.


Altre indicazioni e..... numeri da giocare al lotto. Da dove è comparso il numero 8?


"Signori e signore.... ecco il Disgrazia"


Anche dall'altra parte della valle inizia a soleggiare.


Dopo la salita che mi porta a raggiungere la quota della piana......


.....in prossimità dell'Alpe Tronella.....


.....gli orizzonti si aprono sempre di più.


Prossima meta......


.....la bocchetta di Tronella.


La bocchetta serve a collegare la val Gerola con la valle d'Inferno. Una bellissima valle da percorrere fino all'omonimo lago.


Percorro il sentiero ancora all'ombra delle cime che mi dominano ma che mi permettono ugualmente di ammirare le loro vette. Pizzo Mellasc.


Cammino in un falso piano fino ad arrivare ai Prati Tondi, dove, seguendo le indicazioni, inizio a scendere............. nooooooooooooooooo, odio scendere quando sono in avvicinamento, questo significa che dovrò salire nel ritorno.


Mi avvicino sempre più alla diga ed alla conca della valle.


Ecco la prima diga del Lago di Trona.


C'é anche un posto dove fermarsi per fare uno spuntino, davvero molto invitante.


Casa del guardiano con le cime del Pizzo Mellasc ed il Piazzo.


E poi un tubo con dell'acqua, dalla mappa dovrebbe esserci una fontana o una sorgente..... che sia questa?


Il percorso implica l'attraversamento della diga.


Sull'altro lato la scelta: percorrere la direttissima fino al secondo lago a sinistra o prendere a destra e saltare direttamente dall'altra parte.


Ovviamente....... dritti verso il secondo lago.


Dietro a me, la diga con il Pizzo Tronella.


La direttissima è un sentiero che, tramite il pendio ed il ghiaione sulle pendice del Pizzo Trona, permette di elevarsi in modo rapido fino alla seconda diga, di contro ha che ci sono passaggi di mezza arrampicata. Non è la fine del mondo, però bisogna stare attenti perché un piede messo male potrebbe portare dei guai.


Seconda diga, secondo lago....... Inferno!!! E sullo sfondo il Pizzo Varrone.


Alcune idicazioni in prossimità dell'attraversamento.


La casa del guardiano con annessa una centrale idroelettrica... entrambe sembrano abbandonate.


Passo anche sopra la seconda diga, il rifugio è segnato vicino.


L'isoletta in mezzo al lago con valvola di sfogo.


Una bandiera spunta sul picco, mentre una croce più luminosa, attira lo sguardo sul Pizzo Varrone.


Laghetto a 2000 metri.


Superata anche questa.


Qui i segni iniziano a nascondersi: sono segnati sui sassi e sui ruderi di cemento di un vecchio edificio (non ho capito cosa possa essere).


Finalmente vedo la cima della mia meta.....


.....anche se il Varrone continua a chiamarmi.


Piccola postazione di recupero nei pressi del rifugio.


Taglio leggermente sfiorando il rifugio e dirigendomi alla bocchetta del Varrone per prendere la via per la vetta. Qui però non capisco i segnali, come parecchi incontrati precedentemente, le paline o sono divelte, o sono girate o sono divelte e girate. Prendo un sentiero che costeggia il lago e si dirige verso la bocchetta di Inferno, una via alternativa ma lunga per salire; mi fermo, e torno indietro per prendere il sentiero che si dirige verso l'alto.


Questo sentiero si alza aprendo un'altro panorama.


Nella valle con ancora della neve, la bocchetta di Inferno.


Continuo a salire......


......fino a raggiungere la bocchetta di Piazzocco.


Anche qui, un bel cartello a tornello.


Da qui, vedo la cresta che sale dal rifugio Grassi tramite il Pian delle Parole.


Cima, vedo la cima !!!!




Legnoncino, Legnone e Pizzo Alto.


Oggi mi fa' compagnia anche un po' di fauna: sembrerebbe una condor (ma con la luce negli occhi non garantisco) e delle belle pernici bianche, o così sembrano.


Lago d'Inferno con diga e sulla sinistra, il rifugio Falc.


L'ultimo tratto per arrivare in cima, oltre ad essere eterno, si svolge su roccia. Con tempo bello e passaggi asciutti è davvero un bellissimo percorso. Con acqua e ghiaccio....... deve essere un inferno: scivolare da qui....... no, non devi scivolare.


Una bella panoramica sulla Valle d'Inferno.


Ultimi tratti dove bisogna arrampicare un po'.


Pizzo di Trona.


Poco sotto la vetta, la Bochetta di Foppagrande, che collega due vie di salita: la mia con quella della bocchetta di Inferno.


Chi ti trovo in cima? Paolo ed Ivan che, con la loro brillante idea di partire alle 4 da Lecco, hanno raggiunto la cima passando dalla Grassi.


Croce del Pizzo Tre Signori.


Ma ecco avvicinarsi un cameriere: "Signore.... il conto".
Come accennato all'inizio, devo pagare la mezzora di ritardo e non ho tempo per gustarmi a pieno il panorama mozzafiato che offre il luogo. Scatto solo la foto sul versante del Grassi e della via del Caminetto, mangio qualcosa ed è già tempo di scendere.


Sulla strada del ritorno, il Lago di Sasso alla fine della Val Biandino. Si intravvede anche il rifugio Santa Rita sul versante di destra.


Paolo ed Ivan decidono di seguirmi fino alla bocchetta di Piazzocco....


..... da dove prenderanno il Cardinale per raggiungere il Lago di Sasso.


Io invece, ripercorro i miei passi e mi dirigo al rifugio.


Ormai la bocchetta di Varrone è in ombra, sono rimaste poche le ore di sole. Faccio una veloce visita per bermi una bibita, il pranzo è da escludere.


Pizzo di Trona con la sua ferrata......


.... che si specchia nel lago....


....insieme alla diga.


Ripasso dalla seconda diga con l'intenzione di provare a scendere dall'altro percorso evitando la direttissima..... ma non trovando nessuna indicazione in merito, opto per la strada conosciuta (con più tempo, ci avrei provato). Prossima tappa, la prima diga.


Scendo dal ghiaione..... 


.....mi avvicino alla costruzione.




Ripasso sopra lo sbarramento.


Un ultima foto al lago.


Adesso mi tocca risalire. La discesa fatta al mattino si è trasformata in salita.


Piccolo alberello che studia un blocco di bouldering.


Avvicinandomi sempre più alla bocchetta di Tronella, il tramonto mi tiene compagnia.


Tornato in Val Gerola, mi accoglie la luna.


Da questa angolazione, osservo meglio la sorgente di Val Tronella con la sua piccola diga.


Manca solo di scendere ripercorrendo i luoghi del mattino ripassando tra i fiumiciattoli.


Sono tornato a Pescegallo....


.....giusto in tempo per l'imbrunire.


Come foto finale, mi sembra giusto omaggiare la montagna che unisce tre diverse province.


FINE

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