Grignetta - cresta Cermenati.... spazzato via 08-02-2015

Quando: 08 febbraio 2015

Chi c'era: Tiziano

Percorso: Parcheggio Piani Resinelli (1278m) - Rifugio Porta (1425m) - Bivio per i Magnaghi

Sentieri: 7

Difficoltà escursionismo proposta: EE (escursionisti esperti)

Difficoltà cane proposta: percorso poco adatto ai cani causa difficoltà ambientale

Acqua: nessuna presenza lungo il percorso

Tempo relativo all'uscita: -

Percorso GPS: -

Doveva essere un'uscita per scaricarmi.... ne è uscita una gita supercalifragilistichespiralidosa con ombrello parlante annesso.

Controllo il meteo per domenica: sole e poco vento. D'accordo, allora vado.... peccato però che il "poco" del vento era un concetto molto relativo.

Arrivo ai Resinelli e parcheggio la macchina, noto che molti altri escursionisti hanno avuto la mia medesima idea e si stanno dirigendo in Grignetta. Appena possibile, dalla strada che porta al Porta, osservo la cima della montagna e noto che c'è un gran fermento. Forti raffiche spazzano la cresta Cermenati ed alzano nuvoloni di neve e cristalli di ghiaccio.

Decido ugualmente di salire e prendo il sentiero che si collega con il percorso che va in cresta.

Il sentiero è già battuto, c'è chi sale veloce, chi viene superato e chi già sta scendendo dopo aver visto l'alba in cima.

Alle mie spalle la piana con Lecco ed il suo Lago.

Fermando alcuni discesisti, mi informo sulla situazione in alto:

1- "ho visto l'alba stamattina ma l'ultimo pezzo , quello con le catene l'ho fatta tutto in ginocchio";

(alba dalla Grignetta)

2- "bisogna mettere i ramponi, troppo vento";

3- "sconsiglio di salire... troppo vento".

Cosa fare? Arrivo al bivio con i Magnaghi e valuto la situazione. Il vento è davvero forte, mi ritrovo a volte ad abbassare il capo ed appoggiarmi ai bastoncini per non cadere. Davanti a me, a pochi metri, un gruppo di escursionisti tornano indietro ed avvisano gli altri del forte vento in cresta.

L'unico modo per me di proseguire è legato in cordata, in modo che se succede di essere spinti dal vento, il mio compagno funge da contrappeso e mi avrebbe dato una mano per risalire; con la mia esperienza, anche se la prediligo, la salita in solitaria diventava troppo difficile.

Decido di tornare, la salirò in veste invernale un'altra volta.

Ne approfitto per fare una foto al panorama visto che la macchina fotografica è rimasta nello zaino per paura che si rompesse.

Dal Nibbio si vedono folate di vento.....

....ma anche sulle altre cime, come il Resegone, il vento si può vedere oltre che sentire.

Durante la discesa la velocità delle raffiche aumentano tanto da obbligarmi in due occasioni a buttarmi a terra per non volar via e in parecchie situazioni, ad inclinare il capo per non farlo tagliare dai cristalli e dalla neve sbattutami in faccia.

Ripercorro a ritroso il sentiero che ormai si può definire di misto: ghiaccio, neve e rocce affiorano dal terreno. Giungo quasi all'imbocco del bosco quando la montagna mi vuole fare un regalo: con una potentissima raffica creata proprio da parte a me, ed io rannicchiato in un piccolo anfratto lungo il sentiero per evitarla, mi supera a pochi centimetri dalla faccia oscurandomi la vista per un solo secondo. Per un solo secondo ho visto la potenza della neve sfiorarmi il viso.

Risbucato fuori dal mio buco, osservo ciò che accade alle mie spalle.

Il vento ha ormai interessato tutto il percorso senza tralasciare nessuno spazio.

Lascio il posto paradisiaco a mio malgrado per immettermi nel bosco.

Visto che ormai ero obbligato a scendere, decido di fare qualche foto per far passare il tempo...

.....mentre piano piano, al riparo dal vento....

...... tornavo alla macchina.

FINE