Consigliato da noi in questo periodo

Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

sabato 2 maggio 2015

Cima della Rosetta 02-05-2015

Quando: 02 maggio 2015
Chi c'era: Tiziano, Adelina, Alaska, Emilio ed al rifugio Pia, Elora e Leda
Percorso: Rifugio Bar Bianco (1510m) - Cima della Rosetta (2142m) - Lago Culino (1959m) - Baita del Vèn (1801m) - Baita del Prato (1715m) - Rifugio Bar Bianco (1510m)
Sentieri: 124 - G.V.O.
Difficoltà escursionismo proposta:  E (escursionistico)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: Nessuna difficoltà, fare attenzione alla cresta finale
Logistica cane: Il rifugio NON accetta i cani ma ha disponibilità di tavoli esterni
Acqua: Fontana al rifugio
Tempo relativo all'uscita: 3 h l'andata, 1 h il ritorno

Continua l'esplorazione in zona Valtellina con una cima invernale classicissima per gli abitanti di Morbegno ma che noi faremo in versione ormai primaverile.



Raggiungiamo con la macchina il rifugio; l'ultimo pezzo risulta sterrato ma volendo si può lasciare l'auto al parcheggio prima del cambio di manto stradale. La strada è a pedaggio, conviene informarsi presso il rifugio per i metodi di pagamento.


Pia, Elora e Leda rimangono al rifugio, faranno poi un giro nei dintorni per osservare meglio il panorama mentre noi altri cerchiamo il sentiero di salita. Anche se sembra segnalato, le indicazioni scarseggiano e bisogna andare letteralmente a naso per seguire il sentiero originale.


La cima è subito be visibile e continueremo a vederla per tutta la strada.


Rigagnoli d'acqua intersecano il sentiero.


Come annunciato precedentemente, imbocchiamo un sentiero che devia troppo a sinistra..... ci tocca quindi salire diretti e ricercare la giusta via.


Incrociamo numerosi percorsi che servono le baite dislocate lungo il pendio ma rimaniamo sempre fuori traccia.


Comunque i panorami sono stupendi.


Arriviamo a questo incrocio che in teoria non dovevamo neanche vedere ma che ci indica più o meno a che punto siamo.


Sulla sinistra la catena montuosa che porta al Monte Colombana ed al Pizzo Mellasc.


Riperdiamo di nuovo il sentiero.......che fare? Spariamo dritti e puntiamo la cresta della dorsale sulla nostra destra.


Intervallo con momento Zen.


Dietro di noi sempre gli spazi immensi dove spunta alta il gruppo del Disgrazia.


Ancora una volta facciamo visita ad una baita.....fuori dal sentiero originale.


Tagliamo di netto il prato.....


.....e finiamo finalmente sulla traccia che avevamo programmato di salire.


Più ci si alza, più stiamo bene.


Cime innevate, già mi manca la neve.


Non faccio in tempo a pensarlo che ci troviamo anche noi in mezzo alla neve a sprofondare per cercare di avanzare tra spazzi erbosi già scampati al gelo. Giungiamo da quattro vie diverse (ognuno ha scelto da che parte salire) a questo cartello che indica la parte finale di cresta da percorre, ora la direzione da seguire è una sola....


.....sempre in cresta, sempre più stretta, sempre più a strapiombo.
Battiamo da primi la pista innevata sprofondando spesso fino alla coscia.


Ecco la parte finale, qui bisogna stare attenti perché il lato destro è completamente a strapiombo e bisogna valutare eventuali creste rimanenti....


.......cadere qui non deve essere molto bello.


Ade alle prese con la cresta finale.


Gli ultimi metri si sviluppano sull'unica parte erbosa non a strapiombo aggirando di pochissimo l'ostacolo.


Ecco comparire a valle il lago Culino.


Ultimi metri, Ade che lascia la parte nevosa per quella erbosa ed in fondo, a valle, il punto di partenza.


Vetta !!!


Oltre, ancora un mondo di cime inesplorate che vanno a finire fino al Pizzo Tre Signori


Ade e Titi.


Verso il basso, verso la salita appena fatta, verso Morbegno.


Ed ecco spuntare dall'altra parte il Monte Lago.


Vista la curiosità di vedere più da vicino il lago e percorrere un sentiero di discesa meno ripido, decidiamo di proseguire in cresta fino ad incontrare un bivio.....


....che, lasciando il sentiero delle creste, porta verso valle.


Dietro di noi la cima appena fatta.


Il sentiero giunge fino a questa baita.....


....dove deviando bruscamente verso valle (scarse indicazioni in quanto dovrebbero esserci altri sentieri) ci porterà nelle vicinanze del lago. Ci passiamo solo vicino perché gli altri ci stanno aspettando per il pranzo.


Un altro punto di orientamento è la Baita del Vèn.


Da qui, un sentiero ampio e ben tracciato....


....ci porta, prevalentamente in piano, ad aggirare un piccolo crinale....


.....per poi ricongiungerci con i prati sopra al rifugio.


Dall'alto la visuale è più chiara, ci dirigiamo verso la Baita del Prato che avremmo dovuto incontrare in salita e che si vede anche dal rifugio e dove troviamo perfino le indicazioni per il corretto sentiero che avremmo dovuto fare......


.....pazienza, adesso siamo tutti con le gambe sotto al tavolo a mangiare polenta, salsiccia, pizzoccheri, salumi, formaggi, torte e grappino rigorosamente TUTTO FATTO IN CASA !!!! E tra una piatto e l'altro, perché non dare uno sguardo pensando alle future cime che ancora ci aspettano ?


FINE

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