Consigliato da noi in questo periodo

Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

martedì 8 dicembre 2015

Ferrata Minonzio 08-12-2015

Quando: 8 dicembre 2015
Chi c'era: Tiziano, Ivan, Marco, Martina, Claudio
Percorso: Rifugio Lecco (1777m) - Zucco Campelli (2161m) - Cristo delle Vette - Rifugio Lecco (1777m)
Sentieri: -
Difficoltà escursionismo proposta:  EEA (escursionisti esperti attrezzati)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: percorso NON adatto ai cani
Logistica cane: il rifugio NON accetta i cani
Acqua: solo presso il rifugio
Tempo relativo all'uscita: 2 h 30 min. per il Moregallo, 1 h per il rifugio, 2 h il rientro.

E' un periodo strano, non ho tanta voglia di rocciare con la corda ma mettere mano sulla roccia sì....quindi: ferrata.

Si propone dal gruppo di MontagnaForum la possibilità di andare a fare la ferrata ai Campelli e visto che non sono mai riuscito ad arrivare in cima, mi aggrego anch'io.


Il gruppo di MF è composto da gente che cammina e parte da Barzio, io, al contrario, con il mio ginocchio "zifulino", sfrutto la cabinovia. Ci si ritrova al Rifugio Lecco da dove si parte insieme.


Seguiamo il sentiero che porta in mezzo all'anfiteatro dei Campelli tenendo sempre la nostra sinistra. Seguiamo un sentiero bollato rosso che inizia a salire verso lo Zucco del Barbisino fino a quando non intravedo il segnale della ferrata: un triangolo giallo. Avviso il gruppo dell'avvistamento e ci dirigiamo verso la bastionata.


Un passaggio curioso, sotto la roccia.


Arriviamo in un canale detritico dove iniziano le catene. Qui ci imbraghiamo prima di partire. La vera partenza della ferrata si trova poco più sopra, nella bocchetta, ma qui c'è più spazio per cambiarsi. 


Saliamo il canale....


....fino a giungere alla bocchetta ed all'inizio della ferrata.


La partenza è abbastanza in verticale. Non mancano qua e la dei fittono con anelli, probabilmente usati anche per fare doppie in qualche via.


La ferrata si sviluppa prevalentemente in canali. Si sale e si scende, con tratti anche di semplice sentiero per collegarsi tra le varie guglie.


Nei tratti di sentiero in cresta non ci sono catene.


Continuiamo ad arrampicare seguendo dei canalini.


A valle le piste da sci di Bobbio.....innevate artificialmente (come si può ben vedere).


Una caratteristica della via è che oltre a salire, bisogna anche scendere.


Si salirà e scenderà ripetutamente.


Piccola guglia con finestra.


Cu, cu !!!!


A differenza della ferrata della Pesciola, il panorama spesso ci viene precluso anche se, quando ve né la possibilità, fa bella mostra di sè. Essendo in ombra ed al mattino, le foto mi risultano chiare ma il gruppo delle Grigne è ben riconoscibile.


Arriviamo in un punto dove bisogna scendere svariati metri....


....anche se è ben visibile che sulla parete opposta, si trova la continuazione che ci riporterà in quota grazie anche ad una scala di ferro.


Scendiamo....


....per risalire.



Una staffa aiuta a passare dall'altra parte.....


...dove ci aspetta la scala.


Dopo la scala, un passaggio molto bello: un'attraversata in cengia.


Ultimo canale e poi.....


....arriviamo all'uscita.


Pochi metri più avanti, la croce di vetta.


Panoramica sul versante dei Piani di Artavaggio: Piazzo, Sodadura, Aralalta, Baciamorti, Rifugio Nicola e Cazzaniga..... solo per citarne alcune


Mentre sul versante della salita, i Piani di Bobbio.


Panoramica a nord: il Pizzo Tre Signori, il più alto di tutti.


Gruppo delle Grigne.


Dopo una pausa sulla vetta, si inizia a scendere, anche se, pochi metri dopo, si incontrano catene da salire.


La prima idea di discesa prevedeva il Canale dei Camosci, io propongo di puntare verso lo Zucco di Pesciola per fare il Canale della Madonnina. Ci incamminiamo quindi per la cima con il Cristo delle Vette....


...per poi proseguire sempre in cresta. Ci troviamo ad un punto dove bisogna disarrampicare per poter arrivare alla bocchetta della Madonnina. Il gruppo si divide, Marco e Claudio proseguono mentre io, Martina ed Ivan, torniamo indietro....


....per prendere il Camosci.


Fortunatamente è meno ripido di quello che credevo, bisogna stare solo attenti a non smuovere i sassi che qui sono numerosi.


Mentre noi discendiamo la morena dei Camosci, Marco e Claudio discendono l'altro canale è ci raggiungono.


Alla fine, tutti insieme, torniamo al rifugio Lecco per mangiucchiare qualcosa in questo "inverno" senza neve che permette ancora di arrampicare e prendere il sole.


FINE

Nessun commento:

Posta un commento