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lunedì 28 dicembre 2015

via ferrata Pietro Biasini e percorso attrezzato sul Sench di Daloo 28-12-2015

Quando: 28 dicembre 2015
Chi c'era: Tiziano
Percorso: Pianazzola (635m) - Daloo (1150m)
Sentieri: -
Difficoltà escursionismo proposta:  EEA (escursionisti esperti attrezzati) - E (escursionistico)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: percorso NON adatto ai cani la ferrata, il sentiero di rientro invece è percorribile
Logistica cane: -
Acqua: due fontane nella zona di partenza
Tempo relativo all'uscita: 2 h 30 min. l'andata, 1 h il rientro.

Alla scoperta di una nuova ferrata sopra la città di Chiavenna.



Sono da solo e parto con comodo, arrivo a Pianazzola che è ancora in ombra e la luce del sole ha appena scaldato la parete che dovrò affrontare.


Decido di parcheggiare nel paesino ma la vera partenza del sentiero avviene poco prima, in prossimità di questa fontana.


Qui un cartello segnalatore indica il percorso di salita della ferrata, del sentiero attrezzato e della discesa sullo stesso versante.


La croce di vetta si vede già in partenza.


Per l'attacco della ferrata bisogna cammina tra i 15 e 30 minuti, questa variazione dipende dal fatto che il sentiero passa in mezzo a dei terrazzamenti privati e le segnaletiche (bandierine color biancho e rosso) sono visibili ma poste sulle rocce, bisogna quindi prestare attenzione e vedere bene anche gli ometti.


Partenza della ferrata.


Questa ferrata è caratterizzata dalla tipologia differente rispetto a quelle nel lecchese: il filo di sicurezza è teso e la progressione avviene soprattutto su appigli artificiali. Metodo che viene chiamato: "alla francese".


Segnaletiche manuali durante la ripulitura della via.


Non bisogna aspettarsi la classica ferrata dove la progressione avviene cercando appigli e studiando la via, qui è tutto "invitato", ogni singolo gesto è stato calcolato e programmato. Oserei definirla "didattica", anche per chi vuole provare la progressione con corda perché, quasi a tutti i cambi moschettoni, si trova un anello di servizio o addirittura una sosta solo chiodata per provare ad utilizzare la corda (non escludo anche la possibilità di vie in zona ma sicuramente non spittate).


La bellezza di questa ferrata sta tutta nel paesaggio.


Prevalentemente si svolge tutto su terreno verticale con alcuni passaggi orizzontali su cenge, a volte esposte, a volte su terrazzi.


Bisogna ricordarsi inoltre che è totalmente esposta a sud ed il sole è presente sempre (eviterei i mesi estivi). La verticalità della roccia viene azzerata dagli infiniti pioli.


Ecco una bella veduta che si può godere lungo la ferrata.


L'ascensione prosegue sempre in modo uniforme. Devo ammettere che la roccia è eccezionale, nulla a che vedere con quella lecchese, qui è il mondo dell'aderenza pura.


Si prosegue sempre in verticale e dove la roccia strapiomba troppo, ci si sposta lateralmente.


Segnalazione dell'anno di costruzione.


Il colore della roccia varia sempre, si passa dal grigio, al bianco, al giallo fino al nero.
Adesso incontro un passaggio prettamente voluto dai costruttori: la via ti obbliga ad un passaggio esposto sul ciglio di una lama. Come detto precedentemente, la salita si svolge nell'esposizione verticale alla ricerca del panorama migliore e qui ha il suo apice.


Alla mia destra si vede il camino.... 


....alla mia sinistra, la lama della roccia.


Dopo questo passaggio esposto ma con le difficoltà azzerate dai pioli, mi trovo a percorrere l'ultima parte della ferrata.


Qui la roccia inizia a strapiombare di nuovo ma i pioli, questa volta, non azzerano completamente la difficoltà e nei cambi moschettoni bisogna tenersi perché si rimane con il baricentro leggermente esposto.


Dopo questo tratto impegnativo, uno molto semplice su terreno terroso.


Questi pochi tratti permettono di recuperare sempre le energie.


Ultimo tratto in verticale....


.....e la ferrata finisce collegandosi con il sentiero attrezzato....


...che arriva sempre dalla base della parete....


....ed insieme, congiunti, proseguono fino alla vetta.


I panorami mozzafiato continuano a tenermi compagnia. Qui la valle che si dirige verso la Svizzera e verso Soglio nella Val Bregaglia. 


Voltandomi indietro si vede bene il bivio.


Continuo a salire sulla via attrezzata, qui, decisamente, le difficoltà e la pendenza diventano molto più facili, mentre le vette del confine italo-svizzero mi tengono compagnia.


Un altro particolare molto studiato è questo passaggio che ricerca sempre la spettacolarità....


.....mista alla storicità, visto che questo sentiero era una via per arrivare a Daloo e la mano dell'uomo nel modificare il sentiero si evince notevolmente. Qui tramite gradini scavati nella roccia e più avanti con terrazzamenti e muri contenitivi fatti in sassi per contenere la terra dove passa il sentiero.


Eccomi alla fine del sentiero attrezzato. Le catene finiscono portandomi ad incrociare un sentiero senza indicazioni. Visto comunque la situazione, la cima non può essere lontana, proseguo in salita seguendo una traccia...


....fino ad arrivare in vetta.


Tutta la fatica viene ripagata dalla visuale del belvedere....riesco perfino a vedere da dove sono partito.....


....e sopratutto si vede tutta la piana sotto di me con Chiavenna.


Piccola pausa per mangiare qualcosa per poi voltarsi indietro e dirigermi verso le case di Daloo. Volendo si può anche proseguire verso il Pizzo Guardiello, qui sulla destra, oppure scendere a sinistra verso San Giacomo Filippo ed ad Uggia deviare per il sentiero dello Spluga e risalire a Pianazzola.


Per prima cosa mi dirigo verso il nucleo abitativo e valuto l'orario...


...visto che non conosco bene la zona ed i cartelli di discesa verso San Giacomo Filippo non li vedo, decido di scendere verso Pianazzola tramite un sentiero che viene utilizzato anche per la gara del "chilometro verticale" della zona.


Il sentiero inizia in tranquillità....


....piano piano inizia però ad aumentare la sua pendenza.


Passo anche vicino ad una fontana degli alpini che però non eroga acqua.


E poi.....inizia l'incubo !!!!!!! Gradini di pietra....infiniti gradini di pietra..... alti e stretti.....scivolosi ed infimi dove migliaia di scarpe hanno levigato le loro facce lasciando parti levigate e lisce pronte a farti cadere per terra.


Passo la maggior parte del tempo a scenderli sperando di non rotolare a valle fino ad incontrare all'improvviso le prime case di Pianazzola.



Una volta toccata la strada sterrata, le mie rotule si sono girate contemporaneamente e guardandomi all'unisono, prima mi hanno gridato: "ma che oooooooooh !!!!" poi mi hanno salutato gentilmente con il gesto dell'ombrello per poi non rivolgermi più la parola per tutto il rientro in macchina fino a casa. Scendendo sulla strada principale scatto una foto dove si vede lo scoglio roccioso appena salito.


Che dire per finire la giornata: "Il mondo è fatto a scale: chi le scende, e chi le sale"

FINE

4 commenti:

  1. Bravi, foto e descrizione molto belle

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Vi faccio i miei complimenti per le fotografie e la descrizione,domani la faccio con un amico,vi faccio sapere ciao

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