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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

venerdì 19 agosto 2016

Giro del Lago Gera 19-08-2016


Quando: 19 agosto 2016
Chi c'era: Tiziano ed Alaska
Percorso: Parcheggio diga di Gera (2014m) - Alpe Grembé (2217m) - Rifugio Roberto Bignami (2380m) - parcheggio diga di Gera (2014m) 
Sentieri: 301 - 305 - 305 variante - 342
Difficoltà escursionismo proposta: E (escursionistico)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: percorso adatto ai cani
Logistica cane: percorso adatto ai cani, il rifugio li accetta all'interno
Acqua: oltre al lago raggiungibile in punti sicuri, vi sono numerosi corsi d'acqua derivanti dai ghiacciai, al rifugio ed una fontana all'alpe Gembré
Tempo relativo all'uscita: 2,5 h. l'andata, 1 h. il ritorno


Piccoli sassolini che si tolgono dalle scarpe adatti alla mia condizione. Spettacolari paesaggi adatti a tutti.


Nella zona ci sono stato solo un'altra volta, in inverno, per fare la classicissima ciaspolata al Rifugio Cristina. Oggi torno per visitare il Rifugio Bignami. Parcheggio la macchina in prossimità della diga di Gera ed iniziamo a camminare lungo la strada che ci porterà a salire la diga.


Dietro di noi, la prima diga, quella di Campomoro.


Giunti alla diga, prendiamo il camminamento per arrivare in cima.


Dalla diga il panorama si apre sulla vallata e sullo sfondo, fa mostra di se il ghiacciaio del Fellaria.


Per arrivare al rifugio velocemente bisogna attraversare la diga e seguire il sentiero, noi invece decidiamo di restare sulla sponda destra ed aggirare tutto il bacino artificiale.


Le indicazioni sono chiare.


Il rifugio ed il ghiacciaio in ritiro.


Il sentiero della sponda di destra (opposta al rifugio) si sviluppa seguendo un percorso molto largo ed ovviamente è il più lungo per arrivare al nostro obbiettivo.


Panoramica sulla diga di Gera.


Continuiamo quasi a livello del lago....


....passando anche da una grotta.


Ora il sentiero inizia a salire dirigendosi verso la Val Poschiavina.


Una foto del corso d'acqua che parte dal ghiacciaio e giunge fino al lago artificiale.


Incontro un bivio, lascio la strada principale e mi dirigo verso l'Alpe Grembé.


Ponticello per passare uno dei numerosi corsi d'acqua.


Incontro subito un'altro bivio, proseguiamo sempre verso Grembé.


Sul lato opposto, il rifugio ci osserva.


Ci siamo alzati un po' dal lago e quindi bisogna ridiscendere.


Arrivati di nuovo a livello dell'acqua, incontriamo un altro passaggio tipico del sentiero.


Ora, continuando sempre avanti, ci alziamo di nuovo. 


Uno sguardo indietro.


Arriviamo ad un bivio non segnato, svoltando a sinistra si evita l'alpeggio e si costeggia il lago, proseguendo sulla destra, invece, ci dirigiamo verso le case.


Panoramica del fondo valle (che dovremo passare).


Stiamo per arrivare all'Alpe.


Eccoci.


Adesso seguiremo le indicazioni per il giro del lago.


Un'altra peculiarità del sentiero sono i 7 ponti che si incontrano tra l'Alpe ed il Rifugio.
Primo ponte.


La zona è piena di marmotte che fischiano al nostro passaggio.


Anche se si vedo poco: il secondo, terzo, quarto e quinto ponte da oltrepassare.


Più camminiamo più un rumore forte di acqua si fa fragoroso ed Alaska se ne accorge.


Il rumore non arriva da questa cascata ma.....


....da quella successiva, quella del sesto ponte.


Il rumore è veramente forte e l'acqua scorre veloce e forte sotto al ponte.


Un salto notevole.


Settimo ed ultimo ponte, questo significa due cose: primo, che i ponti sono finiti, secondo, che adesso bisogna salire l'elevazione davanti a noi per raggiungere il rifugio.


Alla fine della salita, spunta il tetto del rifugio.


Nell'altro versante, un'altra cascata.


Dietro, la parte superiore dei corsi d'acqua superati con i ponti


Dal rifugio, il lago con la sua diga.


Arrivati. Rifugio Roberto Bignami.


Da qui partono dei percorsi interessanti: uno si dirige verso il Rifugio Carate Brianza, uno verso il Rifugio Marinelli Bombardieri ed uno è il sentiero Luigi Marson che permette di andare a vedere il ghiacciaio di Fellaria.


Proprio quel ghiacciaio che inizia a sparire dietro le nuvole.
E proprio a causa di quei nuvoloni bassi e dei forti rumori (difficile distinguere tra il ghiaccio che si rompe ed un tuono) mi fanno scegliere di non fermarmi a mangiare al rifugio ma scendere alla macchina. Ovviamente poi è uscito il sole....un classico.


Per la discesa opto per il percorso più breve e non ancora fatto che mi porterà ad attraversare la diga.


Questo percorso è più breve ma rimane più esposto rispetto all'altro che si può vedere.


Piccolo rinforzo lungo la via.


Scendendo e camminando, ci dirigiamo sempre più vicini alla diga.


Sull'altra sponda si vede benissimo il percorso fatto alla mattina ed il sali e scendi fatto percorrendolo.


Un'altro passaggio rinforzato. Questo percorso, passando sul versante del Sasso Moro, è sempre a rischio di sassi....e quindi, di frane.


Oltre che a scendere, ci tocca anche salire delle scale nell'ultimo tratto, quello più esposto e friabile.


Il rifugio ormai è lontano.....


....mentre la diga è sempre più vicina.


Arrivati alla diga, bisogna camminarci sopra ed oltrepassarla.


Non sembra ma è abbastanza lunga da percorrere.


Una caratteristica del luogo è anche l'arrampicata, qui si trovano vie estremamente difficili, fino all'ottavo grado, e si trovano tutte introno alla diga.


Dalla diga di Gera alla diga di Campomoro.


Acque di color ciano, dovute dalla loro provenienza, i ghiacciai tutti intorno.


Ridiscendiamo la diga per dirigerci al parcheggio.


Un altro settore d'arrampicata.


Panoramica a scendere.


Rimasugli di ingegno edile.



Sull'altro versante, una altro settore di arrampicata.


Non ci resta che tornare alla macchina e salutare uno stupendo posto pieno di opportunità.


FINE

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