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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

giovedì 4 agosto 2016

Ferrata "Gianni Succetti" di Mese 04-08-2016

Quando: 30 luglio 2016
Chi c'era: Tiziano
Percorso: Mese (280m)
Sentieri: segnaletica rossa e bianca - bollino rosso (ATTENZIONE i bollini solo rossi portano ad un percorso difficile e pericoloso)
Difficoltà escursionismo proposta: EEA (escursionisti esperti attrezzati) -  EE (escursionisti esperti)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: percorso NON adatto ai cani 
Logistica cane: percorso NON adatto ai cani
Acqua: presenza solo alla partenza
Tempo relativo all'uscita: 1 h. l'andata, 1 h. il ritorno

Dopo la prima ferrata di Chiavenna, ecco anche la seconda.



A dir la verità ci fu già un tentativo andato storto per causa meteorologhe e con il senno di poi, la rinuncia fu cosa alquanto azzeccata. L'uscita di oggi si può sintetizzare in un'unica fotografia: questa. Salito per la roccia a destra e sceso per i piloni a sinistra. Ma andiamo con ordine.


Lasciato la macchina al parcheggio dietro al comune e vicino al centro sportivo, mi dirigo verso la segnaletica del percorso.


Meno di cinque minuti e mi trovo le indicazioni del percorso di salita.....ma non quelle di discesa.


Seguo per traccia obbligata in mezzo ai campi privati già imbragato e pronto....


....fino a scorgere il cartello del vero inizio.


Tipica ferrata "alla francese" come la sua gemella dall'altra parte della valle "Pietro Basini" sul sench di Daloò.


La roccia è tipica della valle, qui è tutto un'aderenza pura.


Come per la sorella, staffe e pioli ne fanno da padrona tanto da dare anche la scansione della marcia tra destra e sinistra. L'unica differenza è che dura di meno e risulta meno faticosa.


Seguo la via.


La prima parte risulta verticale ed è quella più "forzuta", poi spiana e lascia il tempo per godersi l'uscita.


Numerosi sono i traversi da compiere con le scarpe in aderenza.



Destro, sinistro, destro, sinistro.....non si sbaglia.


Un tratto che potrebbe essere particolare è questo in laterale: farlo con il bagnato risulterebbe difficoltoso.


Sembra di essere agli scivoli di un parco acquatico.


Continuo a salire sui pioli.


Giungo alla scritta che si nota anche dal basso. Per tutto il tragitto ho potuto anche vedere numerose soste arrugginite di vecchie vie della parete e non si può non notare il grado alto di difficoltà a cui arrivavano.


Uno sguardo verso nord ed alla parete della sorella.


Sono quasi arrivato alla fine.


Ecco l'ultimo muro.


Alla mia sinistra, verso sud, la valle fino a Novate Mezzola con il suo lago...


.....mentre a nord, Chiavenna.


Una volta sormontato l'ultimo tratto....


si arriva alla fine, segnalata da un cartello....


...e da un a palo metallico.


Panorama dalla fine.


Adesso arriva il bello !!! Coma fare a scendere ??? Secondo le relazioni bisogna seguire le indicazioni verso l'alto  rosse e bianche fino ad incrociare una mulattiera. Tolgo tutta la ferraglia ed inizio a cercare la via.


Trovo tra gli alberi un segnale e mi dirigo verso di quello.


Spunta un sentiero in salita, lo prendo.


Rosso e bianco....allora vado bene anche se a malapena si vede dove cammino.


Bivio.....freccia rossa sinistra e segnaletica bianca a sinistra.....allora svolto a sinistra.


Muraglione a secco e segnaletica....deve essere la mulattiera...o almeno credevo.


Qui inizia il danno...........non trovo più nessun segnale tranne un BOLLO SOLO ROSSO sopra un albero che taglia di netto verso il basso.


Che fare? Lo seguo, ed è qui che è iniziato il delirio.


Dopo essersi velocemente verticalizzato il sentiero e riempito di rovi, mi ritrovo sopra ad un enorme muraglione di pietre talmente enorme da fare concorrenza con la Grande Muraglia Cinese....cosa sarà mai???


Cos'è, cosa non è......c'è però da scenderlo in disarrampicata !!!


Già qui un campanello nella testa mi stava suonando ma quei bolli rossi sempre presenti....fatto sta che mi ritrovo anche a disarrampicare una piccola gola con torrente attaccato ai rovi per non scivolare....poi capisco cosa sto facendo !!!! Anche dalle mie parti, in montagna, gli operatori elettrici segnano un percorso per far visita ai piloni della rete, io mi sono andato ad imbucare in quel sentiero. La conferma pochi metri più avanti dove mi toccare anche scalare uno dei pali per scendere.


Ormai non posso tornare indietro, il terreno troppo verticale e pieno di rovi sarebbe risultato una scelta peggiore che quella di proseguire, in fondo, a valle, si trova una centrale elettrica, inqualche modo arriverò vicino...... (e come ci arriverò vicino...ahahahaha).


Ultima prova della pia teoria, la numerazione dei pali.


Finalmente giungo a valle in prossimità della centrale e del suo muro di contenimento.....


Solo che il muro è alto 3 metri ed il sentiero mi deposita davanti ad un cancello di ferro che sarà sicuramente chiuso e che dovrò scavalcare andando incontro.......no! Il cancello è aperto, ne approfitto e mi ritrovo....


....a camminare in mezzo agli edifici della centrale in cerca degli uffici e di qualcuno che mi facesse uscire dai cancelli posti vicino a dove avevo parcheggiato la macchina.


In qualche modo anche stavolta sono riuscito a tornare a valle e non devo essere stato l'unico a finire "dentro" alla centrale, visto che che l'operatore che mi ha accolto, prima ancora che io parlassi, ha esclamato: "o no....un'altro".............ahahahahahaahhaahaha.

FINE

6 commenti:

  1. insomma, è stato più pericoloso il rientro della ferrata stessa

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  2. Ottimo e divertente resoconto :-) Sono incappato nello stesso errore (ma sono arrivato nella centrale che era pure chiusa per festività :-) . L'ho rifatta ieri e ho scoperto il trucco: il sentiero di discesa parte esattamente dove lo hai preso (e dove lo avevo preso anch'io), ma dopo circa 10 minuti si arriva passa di fianco a un muretto sulla destra, alto circa 1 metro e mezzo e interrotto con un'apertura di circa un metro. Se prosegui dritto seguendo i segnalini rossi ti trovi (come avevo fatto anche io) sui pericolosissimi dirupi, se invece giri a destra seguendo segnalino BIANCO e passi nel varco del muretto, dopo poco inizia la comoda mulattiera con le stazioni della via crucis, passi da una casa e in circa 35 minuti sei a MEse :-) ciao! Marco

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    1. Ciao, mi ricordo di aver visto un segnavia bianco ma si dirigeva verso una folta vegetazione e vedendo il sentiero con il bollo rosso più pulito avevo optato per quello. Spero che mettano più indicazioni per la discesa, magari qualche cartello su di un albero.

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    2. esattamente quello che era successo a me la prima volta :-) . In realtà avevo scritto alla guida alpina di zona Renata Rossi, per chiedere spiegazioni sul la discesa, e lei ha gentilmente tergiversato, non mi ha dato indicazioni, ma aveva promesso di girare la mia segnalazione al tecnico comunale di Mese ... adesso in effetti sembra che abbiano ripulito il sentiero, che risulta più visibile. MEglio così, abbiamo guadagnato tutti in sicurezza :-)

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