Consigliato da noi in questo periodo

Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

martedì 12 ottobre 2021

Culmine di Dazio da Pilasco 12-10-2021

Quando: 12 ottobre 2021
Chi c'era: Adelina, Alaska e Tiziano
Percorso: Pilasco (292m) - Culmine di Dazio (921m) - La Casermetta (915m) - Culmine di Dazio (921m) -Crotto (568m) - Pilasco (292m)
Sentieri: 
4 - 3 - 5 secondo la mappa trovata in cima, porre attenzione anche ai colori dei bollini segnavia
Difficoltà escursionismo proposta: E (escursionistico)
Difficoltà ferrata: -
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: il percorso è adatto ai cani.
Logistica cane: lungo il percorso non si trova acqua, porre attenzione al lato meridionale (sud) durante l'ascesa al versante scosceso
Acqua: presenza solo in prossimità della partenza
Tempo stimato dalle guide: 1 h. 40 min. l'andata
Tempo nostro relativo all'uscita: 3 h. l'andata e 2 h. 30 min. il ritorno.
Percorso GPS: Culmine da Dazio 12-10-2021👈 scarica la traccia


Il Barro sta a Lecco come La Culmine di Dazio sta a Morbegno... o quasi... però più difficile... circa... il genere: "poca spesa, molta resa", per intenderci.

👇 altrimenti, continua a leggere la descrizione qui sotto 👇
Eccovi la traccia dal satellite del percorso fatto.


La partenza avviene in un parcheggio che nei mesi estivi è a disco orario nella frazione di Pilasco ad Ardenno ma volendo, una volta capito dove trovare l'imbocco del sentiero, si può cercare anche altrove un posto auto visto che l'uscita, comunque, dura più della sosta consentita.


Per prima cosa oltrepassiamo la strada e percorriamo un ponte sospeso molto "elastico" sul torrente Masino. Rispetto ai ponti tibetani fatti in zona, questo sembra il meno stabile, anche se quello con più ancoraggi.


Durante la traversata, infatti, si nota un dondolio marcato che ha fatto velocizzare il passaggio ad Alaska.


Una volta dall'altra parte, iniziamo a percorrere la strada cementata che si districa in mezzo alle case...


...e che passa dalla chiesetta di San Giuseppe dove possiamo trovare anche una fontana.



Ora la strada cementata lascia spazio ad una mulattiera/strada larga che continua a risalire il monte e dove, ogni tanto, si biforca per servire varie proprietà private.


Noi continuiamo sulla strada principale fino ad arrivare al bivio dove un cartello segnalatore ci indica il sentiero da prendere per arrivare in cima passando dalla cresta est. Al rientro, torneremo dall'altra diramazione.


Notiamo che percorrendo il sentiero vi sono numerose tracce che di districano in varie direzioni, alcune sono solo tracce diverse che si riuniranno poco più avanti, altre invece, sono vere alternative di risalita. Noi prendiamo sempre quella indicata dai cartelli.


Il sentiero prosegue nel bosco e sul terreno, troviamo numerose castagne.


L'ambiente che ci circonda, si modifica continuamente: passiamo in mezzo ad una faggeta, un castagneto ed una pineta.


La traccia del sentiero nel bosco nella stagione autunnale tende a nascondersi alla vista...


...ed aggiungendo che è la prima volta in questo luogo, ci fermiamo ogni tanto a valutare la direzione da prendere.


Arriviamo adesso ad un bivio che secondo le nostre cartine, raccorda quattro strade ma che ha una qualcosa di strano. in teoria dobbiamo prendere un sentiero che prosegue dritto davanti a noi ed un bollo segnaletico sembra confermare la cosa, solo che, dopo pochi metri, la traccia scompare.


Ci dirigiamo comunque un po' in avanscoperta senza mai spostarci troppo alla nostra sinistra, in quanto esiste un sentiero di collegamento con il fronte meridionale della montagna che si congiunge in questa prossimità


Capiamo che siamo pressappoco in cresta e che la strada comunque è quella giusta.


Decidiamo quindi di andare a destra fino ad incontrare un bivio poso segnalato dove indicava, ancora a destra, un sentiero color blu (presupponiamo quello della gara scritta nel cartello) ed un sentiero bollato rosso-bianco che ritornava verso sinistra...


...salendo verso la cresta vista al cartello precedente.


Dopo aver fatto dei gradini scavati nel terreno e rinforzati con dei legni...


...capiamo che la strada è corretta...


...siamo ufficialmente sul filo della cresta.


Da questo punto e durante il proseguo, possiamo osservare la piana della Valtellina non più nascosta dagli alberi.


Il sentiero di cresta risulta essere una tratta abbastanza larga dove poter risalire l'elevazione con la possibilità di ammirare il panorama in quanto, essendo tra il versante nord e quello sud, la vegetazione sul versante meridionale scarseggia, dando la possibilità di avere un'ampia visuale. 


Qualche piccolo passaggio tra rocce rende solo più emozionate la salita.


Spoglia degli alberi, la cresta concede ampi respiri.


Il resto dello scenario è l'anfiteatro della Valtellina e l'impressionante doppia curva che viene a crearsi, dovuta al granito plutonico di questa montagna.



Proseguiamo sul filo in direzione della vetta.


Qualche salto ancora superabile sempre con dei gradini artificiali.


Verso la fine del nostro percorso, la cresta si amplia ancora di più in quanto la vetta è una piccola piana in cima all'elevazione.


Incontriamo il bivio di incrocio con i sentieri provenienti dal versante nord, ovvero la nostra zona dove avverrà il nostro rientro dell'uscita di oggi. 


Strana opera d'arte all'incrocio e non sarà l'unica che vedremo.


Prendiamo la mulattiera principale che da Dazio porta in cima, una via molto battuta da rendere il percorso di cammino molto ampio.


Arriviamo alla cima geografica segnalataci da questo omino colorato, una delle tante opere che si possono trovare in questo luogo.


Continuando a camminare verso il rifugio, troviamo altri cartelli segnavia ed un cartello illustrativo con una mappa.


La Casermetta, rifugio privato allocato in vetta...


...e tutto intorno ad essa, sculture colorate, di legno, semplici o complicate. Non sappiamo il motivo delle loro installazioni ma vi consigliamo di fare un giro nei dintorni per visionarle tutte perché molto curiose ed interessanti.


Approfittiamo che non c'è nessuno e con un bellissimo sole, mangiamo in questo bellissimo posto.


Per la discesa, come accennato prima, ripercorreremo la strada appena fatta fino al bivio tra la cresta est e la mulattiera del versante nord...


...gireremo verso quest'ultima ed inizieremo a scendere.


Il percorso si sviluppa tutto nel bosco, un ambientazione totalmente diversa rispetto alla salita e noi la percorreremo fino ad arrivare  nell'abitato di Crotto dove lasceremo la strada principale per deviare su un sentiero secondario a destra che, con direzione est, ci riporterà a percorrere l'ultimo tratto di sentiero fatto all'andata.


Anche qui, cammineremo sempre immersi nel bosco, passando da questo bivio (che non trovo in nessuna mappa)...


...in mezzo ai ricci delle castagne ed a qualche fungo.


Il sentiero prosegue segnalato con i segnavia bianco/rosso fino a questo bivio.
Ora si può scegliere se prendere la direzione diretta verso la base di partenza: Pilasco o deviare ancora a destra e riprendere il sentiero dell'andata all'altezza del bivio descritto prima dove abbiamo trovato la segnaletica blu della gara.


Noi optiamo per la via diretta.


Da questo punto e fino ad incontrare il sentiero principale che parte dalla città, la segnaletica scarseggia; si possono trovare solo cartelli che indicano una pista ciclo-pedonale e segnavia di vari colori fluorescenti. Grazie ad una mappa della zona scaricata dalla rete, ci orientiamo e prendiamo le varie direzioni del percorso in modo corretto.


Incontrerete molte deviazioni con molti colori diversi ma....


...principalmente, dovrete sempre scendere. Vi consigliamo comunque di avere con voi una cartina, per sicurezza. Arrivati a questo bivio, ci accorgiamo che siamo arrivato all'incrocio con la mulattiera/strada principale che abbiamo preso questa mattina, non ci resta che scendere da quella via, ripassare dal bivio che permette di eseguire la cresta est...


...ripassare dalla chiesetta incontrata durante la salita con fontanella annessa nelle vicinanze...


...passare il ponte sospeso di ferro e rientrare alla macchina.


CONCLUSIONI FINALI

Un'uscita veramente carina, la cresta è un percorso molto panoramico, siamo riusciti anche a raccogliere le castagne, qualche fungo e delle noccioline. Curiosissime le sculture in vetta, il rifugio è una piccola perla incastonata nell'ambiente ed è stato diverte venire a conoscenza che questa montagna, estremamente vecchia, sia riuscita a deviare l'avanzata del ghiaccio che ha creato la valle, obbligandolo a deviarci attorno. "Granito PLUTONICO", e chi si scorda più questa tipologia di roccia !!!


Se volete vedere cosa altro abbiamo fatto nelle vicinanze, ecco a voi degli spunti:

Sentiero E:
👉 vedi anche: Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021 👈 (link)

FINE

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