Consigliato da noi in questo periodo

Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

venerdì 4 marzo 2022

Ferrata Nido dei Santa Croce 04-03-2022

Quando: 04 marzo 2022
Chi c'era: Adelina e Tiziano
Percorso:  Santa Croce (765m) - Corna Maria (1057m) - Santa Croce (765m)
Sentieri: CAI 561
Difficoltà escursionismo proposta: EEA (escursionisti esperti attrezzati
Difficoltà ferrata: poco difficile PD (che non significa facile !)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: il percorso non è adatto ai cani.
Logistica cane: esiste un percorso alternativo utilizzato come rientro dalla ferrata e facente parte di un giro ad anello della zona 
Acqua: nessuna presenza 
Tempo stimato dalle guide: 35/40 min. l'avvicinamento, 45 min. la ferrata e 1 h. il ritorno.
Tempo nostro relativo all'uscita: 1 h. 30 min. l'avvicinamento, 3 h. la ferrata (c'è un perché) e 1h. 30 min. il ritorno.
Percorso GPS: Ferrata il nido dei santa croce 04-03-2022👈 scarica la traccia

C'è una nuova ferrata in provincia di Bergamo, vicino San Pellegrino Terme, dicono che è facile... proviamola.

👇 altrimenti, continua a leggere la descrizione qui sotto 👇
Eccovi la traccia dal satellite del percorso fatto.


Raggiungiamo l'abitato di Santa Croce con meta di parcheggiare la macchina nell'enorme parcheggio della parrocchia ma appena sul luogo, notiamo che il parcheggio è completamente occupato da materiale edile per costruzioni delle reti paramassi.
Cerchiamo allora di trovare un altro posto dove parcheggiare regolarmente la macchina ed iniziamo ad incamminarci.


Per arrivare all'attacco della ferrata ci sarebbero due sentieri, noi prenderemo quello che percorre in salita l'abitato per poi, in finto piano, costeggiare tutto il crinale, fino a giungere in mezzo alle due elevazioni dei due corni dove è posto l'inizio della ferrata, il numero 561. In primo piano la chiesa con a destra il parcheggio e sullo sfondo, la cresta dove si sviluppa la ferrata.


Ci fermiamo a prendere da mangiare per il pranzo in una bottega di alimentari per poi proseguire lungo la strada.


I cartelli non mancano, sono ben posti e di facile lettura.


In rosso e in grande... per di qua.
Se avete notato l'altro piccolo cartello blu... sì, confermo, in zona vi è posta una panchina gigante, magari, se riuscite, oltre alla ferrata potete anche fare un giro più lungo ed andare a visitarla.


Seguiamo sempre le indicazioni.


Passiamo ora da un prato con sculture lignee, molto belle e abbastanza realistiche.


Seguiamo sempre le indicazioni.


Passiamo adesso da un sentiero ripido di collegamento.


Rispuntiamo su una strada sterrata, utilizzata per la manutenzione della rete paramassi.


Bivio per il Monte Corno, possibile meta, insieme alla panchina gigante, se percorrerete la cresta dei monti al rientro della ferrata al posto del sentiero di rientro veloce.


La strada ora si trasforma in sentiero, passando prima davanti ad una cabina elettrica...


...e poi dall'acquedotto.


Abbiamo ormai lasciato l'abitato e siamo immersi nel bosco.


A destra la Corna Pedezzina, non ancora attrezzata (hanno intenzione di attrezzare anche quella) e dal centro verso sinistra, la cresta dove si sviluppa l'intera ferrata fino a giungere sul Corno Maria.


Con un finto piano, proseguiamo la nostra uscita.


In mezzo ai due corni, la biforcazione per la ferrata.


Alle nostre spalle un casotto di caccia e la Corna Pedezzina...


...davanti a noi, l'inizio della ferrata.


Attacco ufficiale della via.


La ferrata, essendo di nuova costruzione, presenta tratti molto terrosi e nella prima parte, vi è la presenza di numerosi scalini in terra.


Già questo primo tratto, risulta molto verticale.


Usciti dal primo "cucuzzolo", ci troveremo a percorrere un piccolo sentiero che ci porterà alla vera ferrata.


Anche qui, delle indicazioni.


Eccolo il vero primo muro... verticale, leggermente strapiombante e tutto staffato.


Alle nostre spalle, il sentiero di collegamento appena superato.


Ed è qui che iniziano i problemi.
Adelina non riesce a superare il muro di gradini leggermente strapiombante.
Bisogna trovare una soluzione.
La prima, la più banale è: tornare indietro; la cosa e fattibile, siamo in grado di farlo ma Adelina vorrebbe provare a proseguire con maggiore sicurezza.
Seconda soluzione: scendo (in quella posizione lo spazio comodo era solo per una persona), mi lego, risalgo e vado avanti io e la recupero con la corda.
Ho l'attrezzatura, ho la capacità e la conoscenza delle manovre che sto facendo.... applichiamo questa soluzione.
Una volta trovato un posto idoneo al recupero, inizio a tirare la corda, Adelina inizia a salire e supera il piccolo strapiombo.


Superato lo scoglio, Adelina (testa dura), vuole comunque stare davanti e proseguire nella ferrata.
Avendo letto qualche relazione in merito e sapendo che la parte più dura era superata, la accontento...


...facendo il fanalino di coda
(questa è l'importanza di conoscere al meglio possibile l'itinerario che si sta eseguendo).


La ferrata è caratterizzata anche da un sali e scendi tra i torrioni, oltre al ponte in legno e funi che ci aspetta in basso.


Discesa e...


...ponte




Cucuzzolo con discesa e ponte..... fatto !


Panoramiche della via che stiamo facendo...


...con ingrandimento del primissimo cucuzzolo con a seguire sentiero di avvicinamento.


Intero itinerario.



Ultima elevazione...


...con panorama.



Ora non resta che percorrere un piccolo sentiero che ci porterà in cima al Corno Maria.


Vetta.


Visto che in cima non c'è praticamente nulla, iniziamo a scendere rimanendo sempre legati ai nostri imbraghi e cordini.


Una volta arrivati a questo bivio, il set di ferrata può essere tolto.
Ora mi assale un dubbio: secondo la cartina in mio possesso, dovrebbe esserci un sentiero che ridiscende alla nostra sinistra ma è completamente bloccato da un muro di rami e le indicazioni dicono di scendere a destra......??? Ma immediatamente oltre al muro si vede un bellissimo sentiero ed inoltre, sulla cartina, è presente un altro sentiero che prosegue per cresta e, davanti a noi, ci sono i solchi di quel sentiero.....??? Mistero.


Ad ogni modo decidiamo di scendere seguendo i cartelli a destra (in alternativa, proseguendo dritti, si dovrebbe fare il giro delle creste).


Compaiono una mare di cartelli.... con milioni di indicazioni. A noi ce ne basta una: Santa Croce 561.


Incontriamo un altro bivio, sembra nuovo, restiamo sul numero 561 e puntiamo a quel paletto in legno.


Il sentiero sembra percorrere un anello intorno al Corno ed anche sulle cartina che abbiamo, compare la sua direzione.
P.S.: per un attimo ha anche nevischiato.


Bivio: qui prendiamo sempre il 561 a destra.


Torniamo al casotto di caccia posto poco sotto l'attacco della ferrata. Abbiamo ripreso la strada dell'andata.


Ora non ci resta che ripercorrere a ritroso, prima il sentiero e poi la strada sterrata fino a giungere in paese dove un elicottero, in modo frenetico, trasporta materiale dal parcheggio della chiesa, ad un punto specifico del bosco (dove siamo anche passati).


Ripercorriamo gli stessi bivi incontrati all'andata facendo solo una piccola deviazione.
L'idea era quella di prendere la strada ed evitare il piccolo sentiero ripido incontrato all'andata... secondo le cartine c'era una collegamento... la segnaletica dava riscontro... cosa mai potrebbe andare storto?
...
Che il sentiero segnato, passava in mezzo ad una proprietà che aveva solo recintato l'ultimo metro di collegamento con il sentiero...
Lasci a voi immaginare cosa abbiamo fatto. In ogni caso, mai lasciare il percorso fatto all'andata.


Giunti di nuovo in paese, scattiamo una cartolina dell'impresa appena fatta: SALUTI DALLA FERRATA DEL NIDO DEI SANTA CROCE.


CONCLUSIONI FINALI

Un motto degli Boy Scout è "Sii preparato", anche se non mi piacciono i Boy Scout (faida antica tra l'alpinismo giovanile e loro), questo motto ha senso: quando intraprendi qualcosa di difficile, programma sempre piani alternativi. In questo caso, con Adelina che testava una via ferrata, portarsi dietro attrezzature di soccorso e saperle usare è stata la soluzione al problema. Quindi, a chiunque vuole intraprendere la via del ferro, consigliamo di farlo sempre con la testa sulle spalle, con il giusto approccio di difficolta e mai sentirsi in errore a chiedere aiuto ad una persona esperta o ad una guida di montagna !


FINE

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