Consigliato da noi in questo periodo

Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

mercoledì 3 agosto 2022

Rifugio Cesare Ponti 03-08-2022

Quando: 03 agosto 2022
Chi c'era: Adelina, Alaska e Tiziano
Percorso:  Piana di Preda Rossa (1955m) - Rifugio Cesare Ponti (2559m)
Sentieri: -
Difficoltà escursionismo proposta: E (escursionistico) 
Difficoltà ferrata: -
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: il percorso è adatto ai cani.
Logistica cane: il percorso non presenta difficoltà (tranne un unico salto roccioso) 
Acqua: presenza di un torrente
Tempo stimato dalle guide: 2 h. 30 min. / 1 h. 30 min.  l'andata e 2 h. / 1 h.  il ritorno.
Tempo nostro relativo all'uscita: 3 h. l'andata
Percorso GPS: Rifugio Cesare Ponti 03-08-2022👈 scarica la traccia (è presente solo l'andata, Adelina non riesce a passarmi l'intera tratta, potrete trovare un percorso simile anche qui 👈)

Ritorno al cospetto del Monte Disgrazia, tra piane ricche di vita e cime di sassi.
👇 altrimenti, continua a leggere la descrizione qui sotto 👇
Eccovi la traccia dal satellite del percorso fatto.


Raggiungiamo la piana di Preda Rossa dopo aver pagato per il transito sulla strada che parte da Filorera e ci porta al cospetto di sua maestà il monte Disgrazia. Ricordatevi che il pass si può prendere solo on-line al sito 👉 https://valmasino.travel/


Per raggiungere la meta di oggi, il rifugio Ponti, ci sono due strade: una, la principale, è quella che segue la destra orografica del torrente Valle di Preda Rossa (a sinistra mentre si sale), oppure, percorrendo la sinistra orografica (la destra mentre si sale) che prosegue su morene. Volendo si può fare un anello.


Iniziano a seguire il percorso principale.


Tutta la valle è caratterizzata dal suo torrente a spire, un torrente di origine glaciologica che si espande per tutta la valle.


Prendiamo ora a sinistra per mantenerne poi la direzione.


Seguendo sempre il fondo valle, incontriamo alcuni incroci che portano allo scavalcamento della valle ed al collegamento con la Val di Mello. Restando a sinistra il percorso suggerisce di passare su dei ponti e su delle passerelle per evitare di danneggiare l'ecosistema e per non sprofondare in qualche pozza d'acqua di una certa profondità. Lungo l'andata, una possibile deviazione per un punto panoramico.


Iniziamo ora a salire per portarci su un secondo piano poco distante dal precedente.


Il sentiero ora costeggia il torrente ed a volte viene anche inondato da esso.


Voltandosi indietro si gusta il paesaggio.


All'inizio di questa piccola pianura, il torrente sembra quasi spiccare un salto verso il basso.



Oltre alla bellezza al nostro livello, possiamo osservare anche tutta la meravigliosa cresta che delimita la valle.... sono tutte cime di grande rispetto.


Ora però dobbiamo salire di quota. Percorreremo un sentiero che tramite numerosi tornanti ci porterà a guadagnare una discreta altitudine rispetto alla distanza che ci separa ancora.


Lasciamo quindi anche questa piana.



Alaska è felice.


Seguiamo le indicazioni per il rifugio.


Iniziamo a salire.




Il Disgrazia compare all'orizzonte...


...e solo verso la fine, fa capolino anche il rifugio.


Quest'ultimo tratto sembra sempre non finire mai...


...ma alla fine, lo raggiungiamo.



Ci fermiamo per mangiare


La via per il Disgrazia coperto dalle nuvole. Anche qui, la neve ed il ghiaccio scarseggia.


Pranziamo al sue esterno, con un'arietta fresca, rigenerante per me ed Alaska, troppo fredda per Adelina.


Finito di mangiare, per tornare alla macchina, ripercorriamo la stessa via dell'andata.
Lasciamo quindi il rifugio e ripercorriamo a ritroso il sentiero fatto. Come detto prima, volendo, si può optare per un percorso ad anello passando dalle morene.


Scendiamo dal sentiero per arrivare alle piane.


Adesso tocca ridiscendere la parte più in pendenza ma proprio qui, mi faccio male ad una caviglia e spero che non sia una cosa grave.


Adesso, io ed Adelina, abbiamo un pensiero diverso su cosa fare: lei, che ormai era già in discesa dal sentiero, non mi aspetta ne torna indietro per vedere il mio ritardo ma si dirige verso il torrente, io invece, sono dell'idea che se per mezzora non vedo arrivare i compagni, ritorno indietro a vedere cosa è successo.


Fortunatamente riesco a camminare ed una coppia di escursionisti mi aiuta dandomi dell'acqua ghiacciata da mettere sulla caviglia. Con molta calma e piano piano, riesco ad arrivare anch'io al torrente per sfruttare il suo gelo.


La distorsione, fortunatamente è lieve e, anche se fa male, riuscirò a camminare fino alla macchina.
Durante questa pausa di emergenza, salutiamo il gruppo incontrato al rifugio e fatto insieme parte del sentiero di rientro oltra a salutare la coppia che mi ha aiutato.



Iniziamo a percorrere il sentiero di collegamento tra le due piane.


Raggiungiamo la piana bassa che dovremo percorrere interamente.


Incontro con dei cavalli.


Ci fermiamo ancora all'inizio della piana, per una pausa e farmi riposare la caviglia.


Non resta che transitare per l'ultimo tratto di sentiero che ci divide dalla macchina.


CONCLUSIONI FINALI

Un'uscita molto piacevole, peccato che non sono riuscito ad andare a vedere la Bocchetta Roma ma non riusciamo mai a stare nei tempi di percorrenza ne in quelli di trasferimento.
Per quanto riguarda la caviglia, è bastata lasciarla a riposo e farla "scricchiare" da un chiropratico ed è tornata come prima. Sono stato fortunato. questo incidente però ha portato a galla due pensieri diversi su come interagire in caso di emergenza in montagna tra me ed Adelina che dovrà essere sempre preso in considerazioni dalle due parti per le future uscite.


Se volete vedere cosa altro abbiamo fatto, sempre su questa montagna, ecco a voi degli spunti:

Sentiero E:

👉 vedi anche: Rifugio Cesare Ponti 01-11-2013 👈 (link)

FINE

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