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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

domenica 27 novembre 2016

Monte Campondola e Capanna vetta di Rhon 27-11-2016


Quando: 27 novembre 2016
Chi c'era: Tiziano ed Alaska
Percorso: San Bernardo (1250m) - Masarescia (1713m) - Rifugio Amici della Montagna - Monte Campondola (2135m) - Guado (1959m) - Alpe Rhon (2168m) - Canna Vetta di Rhon (2172m) - Alpe Rhon (2168m) - Guado (1959m) - Masarescia (1713m) - Alpe Campo (1684m) - Strefodes (1384m) - San Bernardo (1250m)
Sentieri: -
Difficoltà escursionismo proposta:  E (escursionistico)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: percorso adatto ai cani
Logistica cane: percorso adatto ai cani
Acqua: presenza di fontane e corsi d'acqua
Tempo relativo all'uscita: 3 h. al Monte Campondola -  1 h. 30 min. per Capanna Vetta di Rhon - 1 h. e 45 min. il ritorno

Toccata la prima neve invernale completo di giro dell'oca tipico di me ed Alaska.


La scelta di dove andare ormai avviene molto casualmente, oggi il dito è caduto in zona Sondrio ed ha puntato questa cima. Partenza da San Bernardo.


Base per una meravigliosa ascensione sul monte Rhon, noi ci accontentiamo di salire un satellite molto più basso.


Dalle poche informazioni in mio possesso, la prima diceva di girare a destra trovata una fontana nel paese...


...lo facciamo ma ci troviamo davanti ad un'altra fonta. Continuamo sulla destra...


...fino a sbucare fuori sulla strada che percorreremo completamente al ritorno.


Seguiamo la strada fino al bivio con il sentiero di cresta.


Lasciamo le abitazioni e proseguiamo sul sentiero che sembra essere bollato con una striscia blu (....sperando che non sia un'altra segnaletica Enel, ormai è da un po' di tempo che seguiamo solo quelle).


Ci alziamo dalla pianura sottostante della zona limitrofa di Sondrio.


Il sentiero, non molto battutto e nascosto dal fogliame, sembra essere quello giusto. Intravvediamo anche la croce della vetta.


Spunta imponente la Vetta di Rhon, in assoluto la cima più alta del complesso montuoso di oggi.


Ecco finalemente delle indicazioni.....come sospettavo, il sentiero percorso non deve essere stato l'originale visto che ne sale uno segnalata proprio a pochi passi sulla destra......sicuramente avrò un futuro all'Enel.


Proseguiamo seguendo rari bolli rossi e bianchi sbiaditi sulle roccie o coperti di muschio.


Sbuchiamo fuori presso questo rudere in declino....


...posto a pochi metri dalla strada.


Qualche passo sopra di essa ed incrociamo un bivio prima di un cancello (che rincontreremo poi a scendere). Siamo a Masarescia.


Prendiamo il sentiero che inizia a non essere più nel bosco....


.....e permette di vedere il paesaggio.


Nuvoloni sopra le cime innevate sull'altra sponda, quella confinante con Bergamo.


Bivio, ma noi proseguiamo a sinistra...


...giungendo in pochi minuti al Rifugio Amici della Montagna.


Proseguiamo oltre lasciandolo alle spalle.


Ora il sentiero alterna tratti di bosco con tratti sprovvisti di alberi ed anche se ti permette di vedere la vetta vicina, per poterci arrivare serve ancora del tempo.


"Neve !!!!!! Fianlemente !!!!! Vai di rotoloni !!!"
Avvicinandoci sempre di più alla croce, compare anche la neve ed Alaska ci si butta dentro come una matta anche se a chiazze e poco profonda. Giungiamo in prossimità della vetta ma il sentiero ci porta prima a circoscriverla.


Cartello segnalatore. Tracce poche. Segni assenti.
Navighiamo a vista. 


In qualche modo, puntando la croce, riusciamo a raggiungerla.


Una piccola pausa per mangiare qualcosa non ce la leva nessuno.


Daltronde, siamo partita da laggiù ed abbiamo fatto un notevole dislivello, non essendo allenati.


Fattore che conferma il tutto:...perfino Alaska magia le sue crocchette !!! Occasione rara visto che piuttosto aspetta che tiro fuori il mio pranzo per mangiarselo con me.


Panorama a valle della croce.


Panorama a monte della croce.


Alpe Campondola e dietro le vette da destra: Cima di Finale, Motti, Cima dei Motti e Vetta di Rhon.


Adesso tocca alla discesa e per magia, compare una traccia.


Nella mia mente frulla un idea malsana, tipica della situazione: "e se andiamo a vedere la Capanna di Rhon?"
Tanto l'idea di fare un anello per scendere lo avevamo già previsto, in internet avevo visto un sentiero che costeggiava in falso piano la vallata senza scendere troppo di quota e che portava in capanna....solo che la neve, la mancanza di una traccia e la completa inesistenza di segnalazioni in merito, mi hanno fatto desistere e prendere.....


.....l'unico sentiero segnalato.


Anche per quello, prima di essere sicuro di camminare sulla traccia giusta, ho dovuto aspettare un attimo fino a quando la neve ha lasciato il posto ad una traccia. Comuque, lungo il collegamento, ho trovato solo un segnale (posto solo in lettura per l'altro senso) e mi sono dovuto arrangiare a vista aiutandomi da radi scalini fatti con rami verso la fine del sentiero (traccia umana di passaggio).


Sbuchiamo vicino ad un aquedotto e scopriamo di aver fatto il sentiero di collegamento: Motti Livio.


"Cosa facciamo, cosa non facciamo"... i cartelli segnalano a 5 minuto il Guado...."ma si andiamo a vederlo".


Perché si chiama guado? Perché bisogna guadare...... ovvio !!!!!


"Ed adesso....sono un po' stanchino, però la capanna sembra vicina........andiamo a vederla"
Le ultime parole famose; il tratto che separa il Guado dall'alpe di Rhon è una strada nettamente in salita e con tutta la stanchezza accumulta,, iniziamo a dar di matto.


L'apice della follia lo incontriamo quando avvistiamo il bivio del sentiero che si collega a Campondola ed intravvediamo un sentiero che taglia di netto tutto il crinale e che avrebbe evitato di scendere e salire così tanto.....Ma essendoci la neve, era impossibile vedere dove prenderlo dalla croce.


Con un po' di amaro in bocca, proseguiamo dentro la valle fino a vedere l'alpeggio ed il rifugio.


Gli ultimi metri sono coperti dalla neve, ed alla fine, riusciamo anche a toccare l'edificio.


Riposino.....meritato.
Per la discesa ripercorreremo tutta la strada fatta fino ad incrociare il sentiero Livio e proseguiremo sempre sulla strada.


Sinceramente una strada così in pendenza non l'avevo mai vista. Alterna tratti ripidissimi a piccoli tratti in piano ma principalmente è sempre costantemente in forte pendenza.


Finalemente raggiungiamo il cancello vicino al sentiero fatto in salita per andare alla croce, quello che porta al rifugio Amici della Montagna.


Scelgo ancora di percorrere la strada come sentiero di rientro e proseguo a scendere.


Pochi munuti dopo, incrociamo un bivio in prossimità di un alpeggio in località Campo.


Il sole inizia a calare mentre proseguiamo sulla strada del ritorno.


I colori si fanno più arancioni, il cielo inizia a diventare di un azzurro più scuro.


Piccola distrazione lungo la discesa.


Giungiamo a Strefodes....


.....un altra manciata di edifici isolati che fanno prendere il nome alla località.


Ed eccoci finalmente al primissimo bivio dove avevamo preso il sentiero per la cresta.


Pochi minuti dopo siamo tornati a San Bernardo ma, anzichè prendere il sentiero e passare dalle due fontane, proseguiamo sempre sulla strada.


Incontriamo un bivio con un sentiero di collegamento tra le varie località.....


.....ed infine eccoci di nuovo al punto di partenza dove avevamo lasciato l'auto.


Considerazione finale: ci sono luoghi che ti prendono ed altri invece che non lo fanno, questo è uno di quelli, forse per via delle poche informazioni raccolte, la scarsa segnaletica, il non senso dell'andamento di alcuni sentieri, per non parlare della strada.......capita, anche se il nome Rhon mi è entrato in testa e quel piccolo rifugio ha un suo perché.

FINE

1 commento:

  1. In montagna non si può trovare tutto purtroppo un po' bisogna anche arrangiarsi ho avere intuito in certi passaggi o l alternativa è seguire il piano dove tutto è segnalato!!!!

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