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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

domenica 14 luglio 2013

Corni di Canzo 14-07-2013

Quando: 14 luglio 2013
Chi c'era: Tiziano, Dritan, Daniele ed Alessio 
Percorso: (Tiziano e Dritan) Alpe Oneda (719m) - Rifugio SEV Pianezzo (1239m) - Costa Bella - Corno Occidentale (1371m) - Forcella dei Corni (1300m) - Corno Centrale (1371m) - Rifugio SEV Pianezzo (1239m) - Sorgente del Cepp de la dona - Bocchetta di Luera - Corno Orientale (1232m) - Rifugio SEV Pianezzo (1239m) - Alpe Oneda (719m)
Difficoltà escursionismo: T (turistico) fino al rifugio - E (escursionistico) alcuni tratti e corno Orientale - EE (escursionisti esperti) traversa dei corni e corno Centrale - EEA (escursionisti esperti attrezzati) la ferrata del corno Occidentale
Tempo: 1,5 h per arrivare al rifugio, 7 h per l'intero giro completo

Era da molto tempo che non mettevo mano sul ferro, così ho organizzato un'uscita su ferrata.
Volendo si può portare la famiglia fino al rifugio, lasciarli a prendere il sole ed allontanarsi meno di due ore per fare la o le cime.

L'itinerario scelto si svolge sui Corni di Canzo perché ero anche interessato a vedere come si sviluppava la strada per una futura possibile uscita notturna. Parcheggio l'auto all'Alpe Oneda in prossimità della sbarra limitatrice del traffico.


Dopo pochi minuti noto che per raggiungere la meta vi sono più possibilità di salita ma, come detto prima, a me interessava la strada.


Uno scorcio alla nostra meta.


La prima parte della strada è in asfalto, sucessivamente diventa in cemento armato fino al rifugio.


Foto artistiche.



Il percorso rimane sempre, o quasi, in mezzo al bosco ed essendo partiti abbastanza presto, sfruttiamo il fresco, o almeno quello ancora a disposizione della passata notte, per non morire di caldo.


Durante la salita si notano molte deviazioni, alcune non segnate, altre invece con cartelli.


Giungiamo a questo bivio dove ho in mente di provare a scendere nel ritorno.



Non manca molto ancora ed in prossimità di questo cartello si è quasi arrivati.



Questo incrocio mi pare di riconoscerlo.... c'entra forse qualcosa con la neve....


Ormai giunti in prossimità del rifugio, viene svelato anche il campo della gara canina di tutta la cartellonistica trovata lungo il percorso.


Rifugio SEV di Pianezzo.


A questo punto ci prendiamo un attimo di pausa per aspettare gli altri due componenti del gruppo che arrivavano da Valmadrera.


Faccio alcune foto nei dintorni ai segnavia.



Nella calma della mattina, mi giunge una chiamata da Daniele che mi avvisa che faranno un leggero ritardo e che ci invita ad iniziare ad incamminarci all'attacco della via ferrata. Ci prepariamo ad andare mentre qualcun'altro si prepara a mangiare.


Ridiscendiamo la strada appena percorsa fino al bivio riconosciuto per Gajum, dove deviamo per andare verso la cappelletta per prendere l'attacco della ferrata.


Il paesaggio ci suona famigliare... però senza neve questa volta.


Eccoci alla cappelletta, mentre aspettiamo gli altri due iniziamo ad imbragarci.


Due giovani e baldi eroi.


Ci avviciniamo all'attacco.


La prima impressione..... giudicate voi!!!


Partiti... iniziamo subito su una placca verticale.


Per poi girare attorno al corno (che non è altro la maggior parte della via) passando anche dietro ad un albero.


Alessio che chiude la fila, se la prende comoda.


Daniele per primo, io per secondo.



Tanto per prendermi un po' in giro...


Questa ferrata è caratterizzata dalla prima placca verticale, dai traversi lunghi e da una scala finale.
Questo punto è uno dei traversi che si incontra.




L'ultima parte, quella della scala finale con un passaggio a strapiombo superabile con pioli, non ho foto, mi sono perso nei miei pensieri e mi sono dimenticato di farle.
In questa foto sono appena uscito dalla parte con i pioli.


Guardando indietro.


Ora, visto che abbiamo raggiunto la cima,  non resta che percorrere la cresta fino alla croce.


Incontriamo il canalone di salita per il sentiero normale, comunque segnato per escursionisti esperti in quanto si tratta di arrampicare su roccia.


Giunti alla croce del Corno Occidentale.


Panoramica su lago di Lecco.


Un altra panoramica ma con il programma di scorrimento.


Davanti a noi il Corno Centrale.
Daniele ed Alessio ci lasciano perché impegni personali li costringono a tornare a casa, io e Dritan, decidiamo di proseguire e fare anche l'altra cima.
Come percorso di discesa seguiamo il canalone davanti a noi, anch'esso per escursionisti esperti per il fattore di dover disarrampicare su roccia.


Continuiamo in cresta e scendiamo.


Questo è il canale in discesa...


.... EE dice alla base (secondo relazioni trovate su internet, per poter salire in maniera meno esposta, bisogna percorrere il sentiero che sale dal primo canale incontrato in precedenza o un sentiero molto ripido che sale su un piccolo ghiaione vicino al crocefisso posta nelle vicinanze dell'attacco della ferrata).


Presepe posto alla base del camino.


Prossima meta, cerchiamo il sentiero.


Dopo qualche peripezia ed aver sbagliato due volte.........


..........troviamo una traccia che porta alla forcella dei due corni.


Non resta che fare la cresta fino in cima.


L'ultima parte, come si vede dalla foto, risulta ripida, bisogna quindi adoperare le mani per poter salire.


Vetta del Corno Centrale.


Rifugio dalla cima.


Visione dell'Occidentale dal Centrale.


Concatenamento di vette.


Panoramica sul lago di Lecco.


Volendo si può proseguire ancora in cresta e tramite ripido sentiero giungere al Corno Orientale.
Omino zen in contemplazione.


Un parapendio nel cielo.


Foto a 360° dalla vetta.


Visto che le mie scorte di liquidi erano finite, consiglio di fare una capatina prima la rifugio per poi completare il tris di cime. Ridiscendiamo allora il sentiero percorso all'andata per dirigerci alla forcella..... ma, vedendo gente tagliare in mezzo al bosco.... decidiamo di seguirle per giungere prima al rifugio.


Nei pressi del rifugio, l'unico punto di approvvigionamento acqua tramite fonte, si trova sul sentiero vicino alla cappelletta commemorativa del luogo.



Passando alla sua destra, si notano i cartelli direzionali. Scendiamo lungo un sentiero un po' umidiccio fino a trovarci ad un bivio. Tra le due scelte, scegliamo la "Fonte".


Scendiamo ancora e la incontriamo.


Una volta riempita la borraccia, ritorniamo ai prati del rifugio passando dalla chiesetta, non ci manca che espugnare l'ultimo corno.


Dal rifugio prendiamo in direzione Valmadrera.


Passiamo in mezzo ai detriti del Corno Centrale.


Strani incontri paleolitici. 


Giungiamo ad un bivio.....


..... bocchetta di Luera.... anche questo nome mi è familiare.


Ci dirigiamo alla cima e sulla nostra sinistra si presenta il Moregallo con il suo sentiero.


Terzo corno, Corno Orientale.



Un po' di panorama da questa cima.


Lecco e Valmadrera.


Dietro di noi il Corno Centrale con il rifugio SEV di Pianezzo.


Tre cime espugnate!!!! Adesso si torna a casa.
Ripercorriamo a ritroso il sentiero per giungere, ancora, al rifugio e per poter percorrere la strada fatta al mattino.


Fiori nella roccia.


Visto però che sono un tipo curioso.... come accennato durante la salita, decidiamo di deviare dalla strada cementata per percorrere un sentiero che si dirige verso Valcerrina e Valbrona.


E' un sentiero completamente immerso nel bosco.


Giungiamo ad un bivio.....


.....solo che noi dobbiamo andare verso l'Alpe Oneda.... e qui non se ne fa' cenno!!!!


Su di un sasso noto la scritta "Costa dell'Avvocato", lo stesso luogo segnato sui cartelli azzurri all'andata....


.....decidiamo di prendere quel sentiero.


Quasi subito sbuchiamo su una strada sterrata che in piano ci fa' attraversale tutta la vallata.


La direzione è comunque quella giusta, ci stiamo dirigendo verso l'Alpe.


Alla fine risbuchiamo fuori ancora sulla strada asfaltata, alcuni tornanti in discesa e siamo tornati alla macchina.


FINE

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