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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

domenica 28 luglio 2013

Rifugio Santa Rita da Paglio 28-07-2013

Quando: 28 luglio 2013
Chi c'era: Tiziano e Paolo  
Percorso: Alpe Paglio (1369m) - Pian delle Betulle (1458m) - Larice Bruciato (1708m) - Bocchetta d'Olino (1640m) - Bocchetta Agoredo (1825m) - Laghitt (1930m) - Bocc dol Rat (1815m) - Rifugio Santa Rita (1988m) 
Difficoltà escursionismo: T (turistico) fino alla Bocchetta di Olino - E (escursionistico)
Tempo: 3,5 h per la salita e 3 h per la discesa

La pazzia non ha mai fine..... Perché andare in montagna sotto il sole cocente? Basta andarci di notte !!!! Semplice !!!!
Dopo l'avventura per vedere l'alba in Grignetta, ho notato che se non c'è il sole..... c'è meno calura, meno problemi di scottature e meno problemi di rifornimenti idrici.... per questo: partenza ore 2:30 del mattino!!!


Un tentativo al Santa Rita lo avevamo già provato, fermandoci però solo al Larice Bruciato, lo zaino troppo pesante, le tante foto fatte ed il cattivo tempo ci avevano fatto desistere. Questa volta invece è andato tutto liscio... se non tutto, la maggior parte !!! Iniziamo a camminare alle 3:30 dall'Alpe di Paglio, la calura che volevamo evitare la incontriamo comunque, soprattutto nella prima parte boschiva del percorso ma non ci lamentiamo, almeno non siamo sotto il sole. Una volta fuori dal bosco ci ha raggiunto un delizioso vento freddo che permetteva di respirare bene e di rinfrescarci il corpo.... una goduria.
Durante tutto il tragitto dell'andata non ho effettuato foto per poter arrivare presto alla meta, perciò questo report sembrerà un po' strano..... il racconto del percorso avverrà a ritroso.
In ogni caso, verso le 7 del mattino notiamo che l'alba non si è ancora fatta vedere, complice probabilmente tutte le cime ad est che la ritardano, decidiamo quindi di tirar fuori le macchine fotografiche ed iniziare a fare foto....... solo che...... pochi secondi dopo..... inizia a piovere !!!!!! 


Niente da fare, la calura della città ha spinto in alto tutta l'umidità che raffreddandosi ha fatto sgocciolare qualche lacrima di pioggia. Rimettiamo via tutto, copriamo gli zaini e continuiamo a camminare. Fortunatamente smette quasi subito, ed in prossimità del rifugio, il tempo ci permette di riprendere in mano tutto l'armamentario ed iniziare a fare foto..... mentre l'alba timidamente compare.


Davanti a noi c'è il rifugio, a destra il Pizzo Tre Signori e la Val Biandino, sopra il Pizzo Varrone ed a sinistra...


... la Val Varrone con il rifugio Casera Vecchia di Varrone.


Ed ecco finalmente l'alba.... anche se un po' ostacolata dalle nuvole.


Intravvedo sotto al Pizzo Tre Signori il Lago di Sasso.


La cresta del Pizzo Varrone.


Dopo aver fatto le foto, finiamo il percorso arrivando al rifugio. 
Appena arrivati al rifugio esce un signore che stava facendo beatamente i fatti suoi quando... sentendoci arrivare (eravamo molto silenziosi), si gira di scatto con aria sorpresa ed esclama: "E voi? Che ci fate qui a quest'ora?" Semplice, siamo venuti qui a fare colazione!!!!!



Pizzo Tre Signori con targa commemorativa ai lavoratori delle miniere ed agli alpinisti.


Entriamo al rifugio e beviamo un thè caldo, Paolo mangia persino una fetta di torta.... io no e me ne pentirò non molto tempo dopo. Fatta colazione è già tempo di scendere, anche oggi, tempi stretti per Paolo. Il percorso del rientro è il medesimo dell'andata però questa volta la macchina fotografica rimarrà al collo per fare qualche foto. Il sentiero si sviluppa sulla cresta finale della valle dando la possibilità di osservare dall'alto la Val Biandino dove siamo stati parecchie volte, anche per una bellissima ciaspolata notturna.


Si rimane in cresta per tutto il tragitto, volendo però, per chi ha problemi di vertigini, c'è la possibilità di prendere un sentiero alternativo, da questa foto si vede il segno più in basso a destra che evita la cresta.


Dall'altra parte invece, nella valle del ferro, si sta svolgendo la gara di skyrace Giir di Mont organizzata dalla città di Premana.


Proseguiamo in cresta.



Qualche particolare della valle: rifugio Tavecchia e rifugio Pio X....


....Madonna delle Nevi.


Su tutto il percorso che costeggia la valle, vi sono numerosi sentieri che permettono di scendere sia da un versante che dall'altro. Qui il primo...



....ed un secondo.


Questa zona è caratterizzata dai numerosi piloni dell'alta tensione che fanno da padrona al paesaggio, il tragitto passa vicino a questa linea, attraversandone persino uno ai suoi piedi.


Giungiamo all'inizio delle due valli in un bel altopiano con alcune pozze d'acqua....


....ed una cappelletta sullo sfondo.


Uno sguardo indietro per vedere....... poco...... i nuvoloni coprono tutte le cime.


Comunque il paesaggio merita moltissimo.


Adesso a voi la scelta, continuare a percorrere la cresta o seguire il sentiero normale.


Pascoli immensi.


La luna, che ci ha sempre fatto compagnia, restando a volte nascosta dalle nubi.


Prati, prati,prati ed ancora prati !!!!!!!


Assistiamo quasi ad un parto di una pecora, la vediamo infatti rialzarsi da lontano e notiamo che qualcosa pende.... da dietro.


E dopo i prati.............. una distesa di prati!!!!!



Notiamo un rudere sul pendio.


Anche in questo tratto del tragitto troviamo dei bivi.


Un altro punto raggiunto.


Qui facciamo una pausa perché ormai il sole inizia a farsi sentire, mettiamo la crema e beviamo un sorso di acqua. La differenza dalla mattina si sente molto, eppure vediamo persone salire verso i rifugi grondanti di sudore mentre gli unici a scendere siamo noi.


La strada è ancora lunga.


Durante salita del mattino abbiamo fatto una deviazione per vedere se era in funzione una fontana, questo tratto di sentiero infatti mi sembrava nuovo.... poi fatto con la luce, cambia tutto.


E' un tratto pieno di arbusti inclinati, probabilmente dal peso delle nevicate, e con pochissime foglie, probabilmente a causa della calura.


Alberello solitario.


Come dicevo prima, il paesaggio sembra alieno.


Vediamo la fonte (trovata chiusa) da dove siamo passati al buio.


Premana.


Giungiamo ad un altro punto, da qui si può raggiungere il rifugio Ombrega.




Il prossimo punto è laggiù.


Larice Bruciato, siamo effettivamente passati sul versante della Valsassina.



Non ci resta che scendere dalla comoda carrareccia. 


Panoramica sul Grignone.


Pian delle Betulle e sullo sfondo Legnone e Legnoncino.


Anziché però passare dalla strada, tagliamo in mezzo al bosco ed evitiamo l'Alpe Ortighera.


Pian delle Betulle.


La chiesa al piano con sullo sfondo il Monte Muggio.


Ora non resta che tornare a Paglio, berci una fresca panaché e tornare a casa per il pranzo.
La pazzia non ha mai fine.....

FINE

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