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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

lunedì 14 agosto 2017

Ferrata Monte Ocone 14-08-2017


Quando: 14 agosto 2017
Chi c'era: Tiziano
Percorso: Partenza SP 22 (850m) - Monte Ocone (1351m) - Passo del Pertus (1993) - Il Convento (1183m) - Arrivo SP 22 (850m)
Sentieri: DOL - 588 - 574
Difficoltà escursionismo proposta:  EEA (escursionisti esperti attrezzati), E (escursionistico)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: percorso NON adatto ai cani
Logistica cane: -
Acqua: nessuna presenza
Tempo relativo all'uscita: 3 h. l'andata, 2 h. il ritorno.
Percorso GPS: (non disponibile)

Una nuova ferrata sulle creste del complesso del Resegone.

Parcheggio la macchina sulla Strada Provinciale 22, tra Costa Valle Imagna e Valsecca dove è ben visibile la segnaletica dell'inizio del sentiero. La ferrata viene definita MD (molto difficile) con tratti ED (estremamente difficili), volendo però si può optare per un sentiero attrezzato che si snoda attorno ai torrioni con difficoltà inferiori. Se devo fare termini di paragone direi che: è una Due Mani, con catena da Venticinquennale di Canzo e su ogni torrione, passaggi da Gamma 2.


Si inizia percorrendo un sentiero ripido che passa accanto ad un rustico...


....attraversa poi un letto di un fiumiciattolo in secca.....


.....per poi arrivare all'inizio delle catene. L'avvicinamento è di circa 20/25 minuti, si può scegliere se vestirsi subito con l'imbrago, farlo pochi metri prima di questa catena dove c'è uno spazio, oppure salire questi pochi metri facili attrezzati...


....ed imbragarsi in prossimità del vero inizio. Io, non sapendo niente, mi sono vestito alla macchina ma consiglio di farlo nella comoda piazzetta prima della prima catena.


La ferrata è composta da 11 torrioni +1. 1 sta nella variante: il Monarca, che salta parte del percorso originale perdendosi un paio di torrioni per poi ricongiungersi nello stesso punto (o quasi).
Ad ogni torrioni vi è una scritta o un cartello segnalatore.


Non mancano pioli per l'aiuto alla progressione anche se, io personalmente, non mi trovo sempre in posizioni di equilibrio quando faccio il cambio di catena.
Secondo torrione, anche qui mi trovo spesso appeso alla catena e la via inizia sempre più a sporcarsi di terra.


Tra un torrione e l'altro si trova un sentiero di collegamento, a volte breve, a volte lungo.
Terza torre.


I primi torrioni sono molto fisici e la possibilità di avere una via di fuga semplifica la ritirata, perciò valutate bene nei primi torrioni se si è capaci di sopportarne altri.... perché ce ne saranno molti e tutti con passaggi fisici.


L'esposizione della via non è eccessiva ma i passaggi in strapiombo e piccoli muri verticali si fanno sentire.


Lungo la via si incontrano anche spostamenti laterali alla ricerca del gesto atletico ed alla difficolatà con movimenti coreografici.


Esempio di sentiero di collegamento.


Come dicevo prima, la ferrata tende alla ricerca di passaggi e movimenti specifici rispetto alla naturale via di salita.


Giungo al bivio per il torrione del Monarca (dopo il  quarto torrione) ma decido che per questa volta percorrerò l'intera traccia, senza varianti.


Salendo dalla normale, si vede a sinistra la variante (non so se più o meno difficile).


Proseguo dritti e supero un paio di torrioni.


Se la variante è un torrione unico, la normale è composta da due salti.


In vetta alla cima del secondo torrione della normale si vede la vetta della variante....


....in ogni modo, bisogna raggiungere poi per sentiero il prossimo attacco.


Si scende per pochi metri per poi risalire al proseguo dell'itinerario (tutto ben segnalato).
Questi ultimi torrioni sono dedicati a persone.


Ottavo torrione. Come accennato prima, a volte mi chiedo con che criterio abbiano fatto a decidere la linea da seguire e decidere dove mettere il cambio moschettone.... o in questo caso, la catena.


Adesso siamo abbastanza in alto per sbirciare la vetta del Resegone.


Nona torre.


Decima torre.



Tra la decima e l'undicesima (ultima) torre, bisogna spostarsi lateralmente per poter trovare una guglia adatta ad essere arrampicata....


.....magari nascosta nella vegetazione...


.....e con qualche problemino per riuscire ad arrivarci.


L'ultimo torrione è davvero molto strano....capirete anche voi quando lo farete.....comunque eccomi alla fine.


Uno sguardo verso la valle da dove sbuca la ferrata.


ATTENZIONE !!!!! Se si vuole tornare alla macchina passando da un sentiero non attrezzato, bisogna prendere il sentiero 588 NON SEGNALATO DA NESSUN CARTELLO e che ha come direzione, anche visiva, il Convento (io per sbaglio ho seguito il numero 588 con un cartello indicatore appena sotto la croce, ma quello porta a fare il giro della Corna Camozzera fino alla Passata)


Comunque, prima di scendere, pochi metri ancora in salita e si raggiunge la croce di vetta.


Ritornando indietro verso la fine della ferrata e continuando dritti dando le spalle al Resegone, ridiscendo il sentiero fino ad incontrare .....


....il Casello del Roccolo.


Poco più sotto, trovo altre indicazioni, seguirò per il Convento.


Arrivo presso al ponticello degli Spagnoli, dove vi è incisa una antica croce e dove dovrebbe esserci anche una mulattiera poco frequentata per tornare a valle.


Per essere sicuro (visto che prima avevo sbagliato strada) preferisco proseguire verso il Convento.



Convento del Pertus.


Nelle vicinanze, sulla valle opposto da dove arriva il sentiero, si incontra il bivio per scendere.


E' un sentiero normale, senza nessuna difficoltà.


L'unica cosa a cui bisogna fare attenzione è girare a sinistra al bivio verso la segnalazione SP 22.


L'ultimo tratto, poche decine di metri, riserva una sorpresa: da comodo sentiero, sembra di inoltrarsi in una giungla.....


......fino a sbucare nel giardino di qualcuno. Questa volta non ho commesso errori come a Mese ritrovandomi in una centrale elettrica, qui il sentiero porta proprio davanti a questa casa.


Percorro il vialetto lastricato di sassi e mi ritrovo sulla strada SP 22. 


Non mi manca che scendere verso valle sull'asfalto per tornare al'inizio del sentiero dove avevo parcheggiato la macchina.


FINE

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