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Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

martedì 22 agosto 2017

Torrione Porro 22-08-2017


Quando: 22 agosto 2017
Chi c'era: Tiziano, Adelina ed Alaska
Percorso: Pian del Lupo (1630m) - Chiareggio - Rifugio Gerli-Porro (1965m) - Torrione Porro (2435m) - Lago Pirola (2300m) - Rifugio Gerli-Porro (1965m) - Chiareggio - Pian del Lupo (1630m)
Sentieri: 323 - 305 - 321 - 321/1
Difficoltà escursionismo proposta:  EEA (escursionisti esperti attrezzati), E (escursionistico)
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: percorso adatto ai cani fino al rifugio, la ferrata ovviamente NO, invece il sentiero normale per il lago passa su ghiaioni e morene, da valutare se il cane è in grado di saltare tra un sasso e l'altro, dalla diga per tornare al rifugio il sentiero torna normale
Logistica cane: sentiero largo e con presenza di corsi d'acqua fino al rifugio, il rifugio Gerli-Porro accetta i cani
Acqua: fontana nel paese di partenza e fuori dal rifugio
Tempo relativo all'uscita (anello dal rifugio):  1 h. 45 min. fino al Torrione Porro (pasando dalla ferrata), 2 h. 30 min. fino alla diga del lago Pirola e 1 h. il ritorno al rifugio
Percorso GPS: Torrione Porro 22-08-2017 (traccia con ferrata)

Vista l'uscita precedente ed il mio interesse a fare la ferrata del torrione Porro, siamo tornati nei pressi del ghiacciaio del Ventina.


Per raggiungere l'Alpe Ventina con i suoi due rifugi, vi rimando all'uscita precedente.
Dal rifugio Gerli-Porro, si prosegue fino ai cartelli dove troviamo indicato il sentiero da seguire


Iniziamo a salire da un sentiero a tratti con sfasciumi e tratti dove si cerca di evitarli.


Rispetto al sentiero che arriva al rifugio, questo ha una pendenza più elevata.


Salendo si riesce a vedere meglio il ghiacciaio del Ventina.


Sulla sinistra si vede bene lo spigolo dove passa la ferrata.


Eccoci al bivio: io andrò a fare la ferrata e la cima del Torrione, Adelina ed Alaska seguiranno il sentiero normale, passeranno dal larice millenario e ci ricongiungeremo al bivio tra la cima del torrione ed il lago.


Variante ferrata
Si prosegue per sfasciumi seguendo gli ometti ed il cartello rosso ben visibile dell'inizio della ferrata. Ci si può vestire al cartello del bivio comodamente o su piccole cenge all'inizio della stessa.


La ferrata corre proprio a picco sul rifugio Gerli-Porro.


Le difficoltà sono molto contenute e la struttura è del tipo alla francese: cavo tirato e pioli artificiali.


Assomigli tanto a quella di Gianni Succetti di Mese o a quella di Pietro Biasini di Daloò.


A volte danno quasi fastidio i pioli artificiali.


La caratteristica che però porta ad affrontarla è il magnifico paesaggio che si può godere salendo....


....mentre l'unica nota negativa (se così si può chiamare) è che è esposta e per chi soffre di vertigini potrebbe essere un problema.


Su tutta la via ci saranno al massimo due o tre pareti verticali con una difficoltà maggiore ma superabili sempre con gli appigli artificiali.


Non mancano anche pezzi di sentiero di collegamento sempre protetti.....


....non bisogna mai scordarsi che si sta progredendo su di uno spigolo e che il vuoto rimane vicino.


Molti tratti passano anche dove si trova un sentiero friabile, bisogna sempre rimanere legati anche se sembra facile.


Sotto di me intravvedo il rifugio Ventina, mentre il Gerli-Porro rimane nascosto dallo spuntone di roccia.


Sviluppo.


Inizio ad intravvedere la cima e quindi sono vicino....


.....alla fine della ferrata.


Dall'uscita della ferrata si percorre un sentiero fino a giungere in cima all'elevazione del Torrione Porro.


Un piccolo giro della cima per poi scendere verso la bocchetta dove mi aspettano Adelina ed Alaska, intanto sbircio dall'alto il lago Pirola....


.....e saluto la valle del ghiacciaio.


Variante sentiero
Per chi non vuole fare la ferrata, si prosegue per sfasciumi e sentiero che portano anche a vedere il larice millenario.


Larice con ghiacciaio.


Panoramica mentre si sale dal sentiero.


Il sentiero risulta molto impervio e con pendenza elevata.


Ghiaccio del Scerscen.


Si raggiunge il bivio.....


.....dove si prende il sentiero per la cima. Adelina ed Alaska aspetteranno qui il mio arrivo.


Ricongiungimento
Bivio di ricongiungimento tra le ferrata ed il sentiero normale.


Ora proseguiamo verso il lago Pirola


Bocchetta poco sopra.


Ora il sentiero si svolge lungo tutto il lato del lago artificiale sopra una morena di sassi anche di notevoli dimensioni (fare attenzione a dove passa il cane).


Seguendo ometti e bolli, si prosegue fino....


.....a dove il lago ha inizio.


Pausa contemplativa.


Noi siamo scesi apposta per poter toccare l'acqua ma il sentiero corre poco più sopra dove si trova anche un'indicazione.


Proseguiamo ora sul lato opposto in direzione della diga.


C'è da salire ancora, ma almeno i sassi sono finiti.


Lungo la cresta che faremo fino ad arrivare alla diga mentre a sinistra fa capolino il torrione.


Sul lato opposto ci sarebbe un sentiero più veloce per arrivare alla diga ma passa attraverso una frana ed il rischio di provocarne una è molto alto, anche se qualcuno, facendo cadere parecchi sassi, ha attirato la nostra attenzione.


Arrivati alla diga.


Panoramica dall'altro lato.


Anche se c'è il sole, è nello fresco !!!!


Adesso iniziano i dilemmi: sulla cartina ci sarebbero due sentieri, uno che riporta al rifugio Gerli-Porro ed uno che invece si dirige direttamente verso valle ed a Chiareggio. Confronto la mia mappa con un altra mappa di una coppia di escursionisti che stanno facendo il medesimo giro ed i tracciati non concordano. Iniziamo a fare ipotesi di ogni genere fino a quando non tagliamo la testa al toro chiedendo direttamente a delle persone che stanno salendo in quel momento quale sentiero esiste e quale prendere.


Secondo me ci sarebbe un sentiero che oltrepassa la diga e tramite sfasciumi porta direttamente al rifugio ma con il cane non sarebbe fattibile, allora iniziamo a scendere verso valle dove troveremo un bivio e decideremo sul come procedere.


Lasciamo la casa del custode e scendiamo a valle.


Rispetto al sentiero della mattina, l'itinerario risulta più semplice: un comune sentiero montano.


Giungiamo al bivio segnalato dalle cartine della coppia di signori (Salvatore ed Andrea) e cerchiamo di capire quale sia il meno impegnativo. Guardando la carina con segnato il profilo altimetrico sembrerebbe che il sentiero che porta al rifugio sia quello più ripido ma, chiedendo ancora ad altra gente di passaggio, scopriamo che è il sentiero che porta a Chiareggio risultare ripido e poco battuto mentre l'altro, solo lungo.


Decidiamo allora di completare il giro tornando al rifugio, sullo sfondo il Senevedo.


In effetti il percorso non ha grandi dislivelli.....


.....ma risulta infinito da percorrere !!!!!! Anche se ogni tanto si riesce a rivedere il ghiaccio del Ventina.


Finalmente il bivio sulla strada principale poco sotto al rifugio. Fatto 30, facciamo 31: tutti al rifugio a bere qualcosa.


Dopo la pausa ristoratrice, ci incamminiamo verso la macchina tramite il sentiero principale.


Questa volta, al posto di lottare contro l'arrivo della pioggia, arriviamo alla macchina proprio nel momento che il sole tramonta; un'ottima cornice per finire la giornata in bellezza.


FINE

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