Consigliato da noi in questo periodo

Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

domenica 21 febbraio 2021

Non Bobbio 21-02-2021

Quando: 21 febbraio 2021
Chi c'era: Tiziano, Andrea, Davide e Giacomo
Percorso: Funivia Pizzo Erna - da qualche parte sul Resegone
Sentieri: 10
Difficoltà escursionismo proposta: -
Difficoltà ferrata: -
Difficoltà alpinistica proposta: I+ - F
Tipo di salita alpinistica proposta: A
Difficoltà cane proposta: il percorso NON è adatto ai cani.
Logistica cane: ai Piani d'Erna vi sono possibili sentieri adatti anche ai cani
Acqua: presenza di bar/ristoranti ai Piani d'Erna.
Tempo relativo all'uscita: -
Percorso GPS: -

A volte, ci sono giorni, che per un piccolo errore, sei costretto a tornare indietro.


Doveva essere il ritorno di picca e ramponi e lo è stato, in qualche modo.
Partenza dalla stazione della funivia prendendo la prima corsa; l'orario, l'esposizione, la presenza del sole, l'altitudine, il vento e la temperatura, sono dati da tenere sempre presenti quando si fanno queste uscite.


Il percorso è uno solo, incamminarsi sul sentiero 10 ed arrivare in cresta. 
Scatto una foto della bastionata del Resegone e valuto la possibilità dell'uscita.


Mentalmente traccio la via che dovrò fare ma, come dice il proverbio: 
"tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare".
Riconosco in viola i due canaloni Pesciola ed in giallo il Bobbio, solo che oggi finirò nella traccia segnata di verde.


Dalla stazione della funivia, scendo verso la Bocca d'Erna dove prendo il sentiero 10.


Inizio a risalirlo avvicinandomi al bosco ed incontro tre personaggi loschi che sembrano andare nella mia stessa direzione.


Zizzagando quà e là...


...in pochi minuti arrivo alle indicazione univoche che portano al vero sentiero.


La giornata è perfetta, sono in ombra, la temperatura non eccessiva, una brezza fredda persiste a risalire il crinale, in lontananza vedo la meta.... cosa mai potrà andare storto?.


L'unico dubbio è verificare la compostezza delle scariche lungo le vallate che precedono il canale ma anche quelle, le trovo compatte e senza pericolo imminente.


Proseguo lungo il sentiero che man mano si fa sempre più ricco di neve e giunti in un punto dopo i due canali Pesciola, concludo la mia vestizione quando: Andrea, Davide e Giacomo, i tre loschi figuri visti alla bocca, mi raggiungono già pronti. Ci si scambia quattro chiacchere ed in men che no si dica, come solo in montagna avviene, diventiamo un gruppo compatto che attacca la via.


Senza la neve, il sentiero è ben visibile, inoltre, con la presenza di alcune catene, risulta di facile lettura ma... con la neve, le cose cambiano. Primo problema: una valle che non si riesce a superare in costa ma, come anche della traccia, va affronta in salita e poi attraversata.


Fatto, adesso arriva il secondo problema: un'altra valle dove ripetere il gesto...o forse no.
Qui commettiamo l'errore di vedere solo delle tracce che salgono e presupponiamo che si scavallerà più in alto in un punto non ben definito. Saliamo il canalino fino a quando le tracce iniziano a scarseggiare e notiamo che la difficoltà non è esattamente F (facile) ma inizia a spostarsi verso un PD+/AD- ed inizia a sorgerci un dubbio.
Valutiamo cosa fare e decidiamo di dirigerci verso un punto panoramico: quell'albero che spunta sulla cresta sopra di noi e dal lì capiamo che abbiamo appena salito il canale sbagliato.
Valutiamo la possibilità di ridiscendere il canale che si pone davanti a noi ma le sue condizioni lo rendono al limite delle nostre possibilità tecniche, forse con due picche ed una corda si poteva tentare.
Cosa fare in queste situazioni?


La risposta è semplice: mai arrivare ad un punto di non ritorno.
Sembra una risposta sciocca e banale ma saperla applicare richiede che durante la salita si sia sempre valutato cosa si sta facendo. 
Siamo giunti fino a qui? Sì. Siamo stati capaci di arrivare senza problemi? Si. Abbiamo valutato la capacità di scendere dalla stessa strada durante la salita? Sì. Siamo attrezzati nel modo corretto per proseguire dopo l'errore? No. Siamo attrezzati nel modo corretto per scendere? Sì.
Piccole risposte che salvano la vita: si torna indietro.

Ripercorriamo a ritroso la strada domandandoci sempre dove avevamo sbagliato, quando ad un certo punto, con una luce diversa rispetto a quella che ci ha accolto nel secondo canale, notiamo le tracce più in basso rispetto a noi che tagliano in modo strano il bastione che si interponeva tra noi e la giusta via. Abbiamo iniziato tutti quanti a mangiarci le mani fino ai gomiti. 


Rifacciamo il punto della situazione e tutte le lucette verdi sul display della testa si accendono tranne una: le condizioni di temperatura e l'esposizione al sole della neve in quel momento. L'ora relativamente tarda per continuare questo tipo di esperienza dopo essere tornati indietro, il sole che iniziava a raggiungerci (ed un impegno da parte dei tre ragazzi al pomeriggio) fanno decidere al rientro. Sarei potuto forse avanzare e tentare la salita da solo ma non vedevo un motivo per spingermi tanto, visto che sono a volte un po' pignolo sui tempi (ed avevo anche valutato di provare a scendere dall'altro canale) mi domando se voglio trasformare questa uscita in una corsa contro il tempo per evitare di imbattermi in un canale che a breve avrebbe iniziato ad essere esposto al sole.
"Facciamo che per oggi lo lascio lì e ci torno un altro giorno, voglia di rischiare e correre, anche no".

Torniamo quindi indietro dal sentiero 10 e notiamo come le lingue di neve incontrate all'andata abbiano già modificato la loro risposta ai nostri scarponi, niente di pericoloso, ma è bastato solo che venissero colpite dal sole per farci trasmettere un'altra sensazione sotto i nostri piedi.
Senza nessuna difficoltà, rientriamo alla stazione.

CONCLUSIONI FINALI:

A volte bisogna mandar giù il rospo e basta ma una giornata "così", con un tempo "così".....è stato davvero un peccato non essermi/ci accorti prima che bastava superata l'ultima valletta per poter vedere a vista d'occhio il resto del tracciato. Comunque bravi tutti per esser stati capaci di valutare il rischio e non esporsi oltre il dovuto.


Se avete voglia di vedere il percorso senza neve:



FINE

Nessun commento:

Posta un commento