Consigliato da noi in questo periodo

Sentiero dei Ponti, Val Tartano 18-05-2021

Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

martedì 9 febbraio 2021

San Primo dalla Colma di Sormano 09-02-2021

Quando: 09 febbraio 2021
Chi c'era: Tiziano, Adelina ed Alaska
Percorso: Colma di Sormano (1121m) - Monte Cippei (1230m) - Colma del Bosco (1233m) - Monte Cornet (1316m) - Bocchetta di Spessola (1255m) - Bocchetta di Terra Biotta ( 1435m) - Cima del Costone (1611m) - Monte San Primo (1681m) - Cima del Costone (1611m) - Bocchetta di Terra Biotta ( 1435m) - Bocchetta di Spessola (1255m) - Colma del Bosco (1233m) - Colma di Sormano (1121m)
Sentieri: DTL - 1
Difficoltà escursionismo proposta: EE (escursionisti esperti) la cresta - E (escursionistico) il sentiero. La valutazione nei mesi estivi e senza neve, scende a T/E (turistico/escursionistico)
Difficoltà ferrata: -
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: il percorso nei mesi estivi non comporta problematiche ma con innevamento, la tratta finale risulta pericolosa in quanto soggetta a valanghe/slavine e pendii con una forte percentuale di pendenza
Logistica cane: un cane di piccola taglia, messo nello zaino, risolve il problema; un cane medio/grande deve essere in grado di restare nella traccia
Acqua: solo alla partenza presso il bar.
Tempo relativo all'uscita: 4 h. 30 min l'andata, 3 h. il ritorno.

Ripercorriamo la lunga cresta sulla Dorsale del Triangolo Lariano portando con noi Alaska e troviamo ad aspettarci dei paesaggi colorati, una nuvola che ci avvolge e camminare sulla punta della cresta.
Mai sottovalutare la potenza della montagna.



Una vista del percorso fatto


La partenza avviene dal parcheggio a pagamento della Colma di Sormano, vicino all'osservatorio.


Iniziamo subito imboccando il sentiero già innevato che ci porterà alla prima cima.


Seguiamo la traccia battuta e superiamo dei cancelli di recinzione che incontriamo lungo il cammino.


La prima cima, Monte Cippei, è superata, continuiamo a seguire la direzione principale del percorso con la vetta principale di oggi che ci saluta da lontano.


Incrociamo la strada/mulattiera che sale dalla colma e percorre in costa saltando la seconda cima, Monte Roncaglia, in quanto nessun altro ha tracciato la via, e quindi, ricoperta troppo di neve fresca.
Proseguiamo fino ad incontrare la Colma del Bosco. 


Qui decidiamo di riprendere il sentiero delle creste e dirigerci verso il Monte Cornet.


Dalla cima di quest'ultimo monte, proseguiamo in cresta fino a raggiungere la Bocchetta di Spessola e l'Alpe Spessola.


Ritorniamo sulla strada/mulattiera evitando di salire il Monte Ponciv.
Con la neve, la vera traccia del sentiero non si riesce a vedere, bisogna quindi seguire la traccia battuta stando attenti a possibili smottamenti del manto nevoso.
"GIA' BATTUTA NON VUOL DIRE SICURA !"


Arriviamo a questo cartello di segnalazione da un'angolazione diversa rispetto alla via normale e lo notiamo dal fatto che le direttrici del cartello, indicano una diversa retta di passaggio.


Risaliamo fino all'Alpe di Terra Biotta...


...fino ad arrivare in cresta. Da questo punto è vietato proseguire in costa con il sentiero normale e bisogna obbligatoriamente salire per cresta onde evitare il distaccamento di fronti nevosi con relativi pericoli che si porterebbero dietro.


Concordo pienamente con questa scelta e da adesso fino alla cima, viaggeremo solo in cresta.
Visto l'ora fatta, quella di pranzo, decidiamo di fare una sosta poco più avanti, fermandoci vicino ad un alberello che ci fa anche da sgabello tanta la neve presente.


Una volta finita la pausa, riprendiamo il percorso ed in lontananza vediamo la nostra meta non ancora vicina.


Il meteo, che doveva essere bello secondo le previsioni, decide di annuvolarsi e rendere la salita più impegnativa.


Sembra una sciocchezza ma ritrovarsi nella nebbia a percorrere una cresta dove da un lato si presentano cornici e dall'altro forti pendenze, trasforma la difficoltà dell'uscita, aumentandone la pericolosità. Con l'esperienza maturata, il fatto di saper cosa fare in queste situazioni e l'aver già affrontato situazioni simili in passato, proseguiamo con la giusta cautela.


Giungiamo alla vetta con una temperatura gelida ma fortunatamente, ci possiamo permettere di fermarci un attimo grazie ad uno spazio scavato nella neve nelle vicinanze del casotto.


Ma come ogni uscita con Adelina e con la sua fortuna, le previsioni cambiano di nuovo e lasciano passare un dolce sole che riesce perfino a scaldarci un po'... 


...e ci permette anche di scattare alcune foto.


Se volete vedere altre foto, potete guardare anche questo post:


Se volete invece vedere un altro modo per raggiungere la cima, guardate questo:



E' il momento di scendere. Ripercorriamo a ritroso il sentiero dell'andata e notiamo anche il cartello di divieto di cambiare via che ci era stato precluso alla vista mentre salivamo.


L'esperienza della cresta, anche se non paragonabile a quelle delle grandi cime, con lo spettacolo delle nuvole e del sole, ripagano a pieno la giornata.


Un'"occhiata" al paesaggio.


Con un'ambientazione come quella di oggi e le luci che filtrano dalle nuvole, è facile fare delle belle foto.


Anche Alaska sembra gradire la giornata, forse un po' stancante ma pur sempre meravligliosa.


Le nuvole scherzano con noi comparendo e scomparendo, circondandoci a volte o lasciandoci spazzi dl panorama.



Torniamo alla Bocchetta di Terra Biotta, dove il pericolo di slavine è decisamente inferiore.


E niente... oggi il cielo è una tavola di luci. 


Da Terra Biotta ritorniamo a Spessola e da questo punto e fino alla fine del nostro rientro, percorreremo solo la strada/mulattiera perché ormai il nostro tempo a disposizione con la luce diurna iniziava a volgersi al termine, per questo decidiamo di percorrere la strada più veloce e meno impegnativa, per raggiungere la macchina.


L'arrivo non è lontano ma bisogna ancora superare l'ultima cima, o in questo caso, passarci accanto.


Il tramonto è ormai alle porte e ci regala un ultimo quadro.


Raggiungiamo la macchina prima che giunga il buio e così si conclude anche l'uscita di oggi.

In zona ci sono anche altre cime belle da visitare, sia con la neve che senza:



Oppure continuare ad esplorare la Dorsale del Triangolo Lariano:


Alpe del Vicerè, Monte Boletto, Monte Bolettone, Monte Palanzone, Pizzo dell'Asino 17-11-2012


CONCLUSIONI FINALI:

La montagna non va mai sottovalutata, che sia altissima e lontana da casa o che sia quella che si vede dalla finestra e ti porta ombra nelle calde giornate estive. Ogni condizione naturale porta a valutare sempre le proprie capacità e basta veramente poco a trasformare qualcosa di facile in qualcosa di pericoloso. Fate sempre molta attenzione a quello che fate e ricordate sempre che andare in montagna non significa arrivare alla vetta per primi ma essere soddisfatti di quello che si è riusciti a fare e poter tornare a casa per uscire di nuovo, in un'altra avventura, il giorno dopo.


FINE

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