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Quando:  18 maggio  2021 Chi c'era:  Adelina, Tiziano ed Alaska Percorso:  Campo Tartano (1070m) - Ponte nel Cielo - Frasnino (1060m) -...

domenica 21 marzo 2021

Sentiero del Viandante - Nuova Tappa: Lecco - Abbadia Lariana 21-03-2021

Quando: 21 marzo 2021
Chi c'era: Tiziano, Adelina ed Alaska
Percorso: Lecco (214m) (Le Caviate-Pradello) - Abbadia Lariana (204m) - Lecco (214m) 
Sentieri: 505 - Pista ciclopedonale
Difficoltà escursionismo proposta: E (escursionistico) - T (turistico la pista ciclopedonale)
Difficoltà ferrata: -
Difficoltà alpinistica proposta: -
Tipo di salita alpinistica proposta: -
Difficoltà cane proposta: il percorso è adatto ai cani.
Logistica cane: porre attenzione ai tratti scoscesi e ad eventuale fauna selvaggia
Acqua: presenza a volte di ruscelli lungo il percorso
Tempo relativo all'uscita: 2 h. 30 min. l'andata, 2 h. 30 min. il ritorno. 

Percorriamo una nuova tappa del Sentiero del Viandante che da Lecco ci porta ad Abbadia Lariana.





La tratta non è ancora del tutto completa, manca una scala nel tratto finale e al ritorno, opteremo per la pista ciclopedonale illuminata lungo il lago.


Quest'uscita è ottima sia per chi abita a Lecco, per chi abita ad Abbadia Lariana e per chi vuole percorrere la tratta mancante pianeggiante del vecchio sentiero; e già, perché un sentiero che collega le due città esiste già ma passa tra le montagne avendo come elevazione massima i Piani Resinelli e la zona limitrofa. Oggi staremo bassi a da casa, raggiungeremo il paesino sullo sfondo dove termina la nostra vista (o quasi).


Iniziamo a tracciare il percorso lungo la riva Martiri delle Foibe in modo tale da conteggiare il tutto da un possibile anello all'estremo nord della città.


Passeggiamo lungo il marciapiede alberato fino a giungere in prossimità del benzinaio che fa servizio anche per le barche e dove iniziava la SS36 ed i miei ricordi da bambino delle lunghe attese in macchina sulla nuovissima "superstrada del lago" che evitava i paesini della riva per finire inesorabilmente imbottigliata non appena si giungeva in città (ai tempi, l'attraversamento era solo una lontana idea....fine momento nostalgia).


Attraversiamo la strada e ci dirigiamo presso la località di "Le Caviate".


Da qui prendiamo una stradina che ci porta vicinissimi alla bastionata del monte San Martino.


Per non fare un percorso tortuoso di avanti ed indietro, è stato costruito un pezzo di sentiero che si collega direttamente alla via di camminata. Volendo, svoltando a destra in direzione sud, si può prendere il sentiero che porta verso Rancio, dove si trovano anche le indicazioni del


o il semplice sentiero di salita al San Martino che fa tappa alla Cappelletta della Madonna del Carmine con la possibilità delle varianti difficili 



A noi oggi interessa dirigerci a nord.


Prendiamo il sentiero di collegamento ormai diventato noto a tutti, vista la gente che troviamo (...ai miei tempi.... solo pochi lo conoscevano...),


che passa sotto i pilastri di tenuta delle reti paramassi.


Arriviamo in prossimità di Pradello ed il sentiero inizia a districarsi su tracce adibite a portare gli scalatori sulle varie vie dislocate sulle varie falesie della zona.


Noi ci dirigiamo verso la strada...


...scendendo la rampa di gradini...


...e proseguendo poi sull'asfalto fino ad arrivare alla trattoria e pizzeria "i Bodega".


Da qui si può deviare verso il lago e ricongiungersi alla pista ciclopedonale o andare al ristorante e discoteca "Orsa Maggiore" o andare alla spiaggia di Pradello, noi però prendiamo il sentiero che prosegue verso nord e verso la nostra meta.


Il tratto di sentiero che andremo a percorrere adesso è differente rispetto a quello appena fatto: ora inizia effettivamente un percorso montano dove dovremo prima alzaci di altitudine per poi ritornare ad una quota più bassa.


In tutta la zona di Pradello, spuntano cartelli nuovi per le varie falesie.


Eccoci al bivio importante da prendere per proseguire. Noi svoltiamo a sinistra ma se si prosegue dritti, oltre ad arrivare alle falesie, si può anche andare a percorrere il sentiero attrezzato dei Tecett.



Una volta presa la direzione giusta e guadagnando sempre più quota, il panorama si apre davanti ai nostri occhi.



Incontriamo al culmine della salita principale, una piccola area panoramica con due panchine dove poter fare una pausa.


L'itinerario adesso inizia ad avere una pendenza verso il basso...


...anche perché, come si può vedere, la meta si trova ad un'altezza inferiore rispetto a noi.


Ci ritroviamo su un tratto molto sconnesso e soggetto a frane dove dobbiamo stare un po' attenti a dove mettere i piedi per il semplice motivo che è pieno di detriti rocciosi ma con un altro scorcio panoramico bellissimo che non si può evitare di guardare.


Giunti in prossimità delle gallerie, l'ambiente muta nuovamente e la vegetazione inizia ad aumentare, in questa parte, infatti, troviamo numerosi rigagnoli secchi di torrenti occasionali, tracce di tubazioni di acqua per l'alimentazione della piccola centrale elettrica posta a picco sotto di noi ed un torrentino a malapena visibile che dovrebbe essere il "Val di Gesina".


Dalla ghiaia siamo passati alla terra.


Dopo aver passato la galleria del treno, giungiamo poco più avanti, sopra i tetti delle gallerie della superstrada.


Raggiungiamo il culmine della nostra uscita, dove dovrà essere posata la scala che permetterà di raggiungere il secondo tetto dell'altra galleria e poi la spiaggetta di Abbadia Lariana. Oltre questo punto, per ora e solo per poco, non si può proseguire.


Facciamo una pausa ristoratrice prima di rientrare dal medesimo sentiero.


Ripercorriamo a ritroso la strada fatta e noto, legata ad un albero, una fettuccia arancione e mi ricordo di aver letto che proprio questo tipo di segnaletica è stata lasciata da Giuliano Maresi mentre ricercava la traccia ed esplorava la zona.


Non era esattamente in programma il rientro serale ma in ogni caso, grazie alla mia pignoleria e il portare sempre "roba" in più, avevamo a disposizione una torcia frontale pronta all'utilizzo.


Passiamo nuovamente accanto al Torrione Realba ed al suo gnomo bianco posto in cima dove, il sottoscritto, ha aperto una personale "via" di arrampicata gradata con un difficoltoso 2c/3a dopo aver avuto indicazioni di stare "a destra" in prossimità di un canale: mai lasciare fare a me vicino ad un canale, a colui che ha cognato la procedura "svariare dal canale".....ahahaha, ma anche questo, fa parte di una vecchia storia.


Ci ritroviamo a percorrere il tratto più disconnesso e un po' ripido dell'intero percorso e riusciamo a superarlo con ancora la poca luce del tramonto.


Il restante tratto, invece, lo percorreremo sotto la luce abbondante di una mezza luna luminosissima e il poco inquinamento luminoso che ci fa meravigliare del fatto che non utilizzeremo la frontale tranne che nei pochi metri vicino a Pradello, costretti solo dall'aumento di ramificazione degli alberi che non lasciavano filtrare la quantità di luce giusta per illuminare il cammino.


In zona Pradello, come già deciso, attraverseremo la superstrada e prenderemo la pista ciclopedonale illuminata che costeggia il lago. Si vede bene in questa foto il serpente di luci. 


Gli ultimi tre quarti d'ora circa, li passiamo costeggiando il lago colpiti da un vento gelido e costante fino a tornare alla riva di partenza a Lecco.....e non vuoi, dopo una fatica del genere, fermarti in uno dei ristoranti in zona ad ordinare la cena (e che delizia di cena) da portare a casa? Certo che sì !


Per un altro assaggio della Via del Viandante, vi consigliamo di vedere anche questo post:


CONCLUSIONI FINALI:

Quest'uscita mi è piaciuta tanto e gli è piaciuta parecchio anche ad Adelina (anche se credeva che fosse più semplice); sarà l'effetto che ha riportato a galla vecchi ricordi, sarà che le luci al tramonto io le adoro, sarà che avevo voglia di fare qualcosa in notturna e sarà anche che una volta lasciata la marea di gente non abbiamo incontrato quasi nessuno, il tutto ha reso quest'uscita un bel ricordo. 

Bellissima tratta che mancava tra Lecco ed Abbadia Lariana, un po' sconnessa ma che rende bene l'idea della morfologia della montagna dove è stata riscoperta e ripresa. Mentre postiamo questo articolo, ci giunge notizia che la scala mancante tra le gallerie e la spiaggiata è già in fase di montaggio e che a breve sarà operativa. 

Manca ora solo il collegamento ciclopedonale che da Pradello porti ad Abbadia Lariana per chiudere il cerchio e rendere fruibile lo spostamento ecologico a 360°.

Per ulteriori informazioni sulle Vie del Viandante, si consiglia di visionare - questo sito -


FINE

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